India

Bharatanatyam: la danza sacra indiana

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Il Bharatanatyam è una particolare danza sacra indiana di espressione spirituale come l’Odissi, il Khatak, Mohini Attam, Kuchipudi e il Khatakali.

In India tutte le forme d’arte hanno delle origini sacre e alludono ad una forma di devozione e adorazione più alta nei confronti del Divino, sia in ambito religioso che letterario.

Nel Bharatanatyam la musica è fondamentale ed è quella karnatica del sud.

Nelle coreografie prevalgono movimenti simmetrici e definiti; esse sono composte da una gran varietà di ritmi, elaborate espressioni del volto, gesti delle mani e movimenti del corpo con differenti articolazioni. Si ricerca la geometria perfetta nata dalla poesia e composta da Bhava, Raga e Tala ossia le prime tre lettere dell’espressione Bharatanatyam, che significano singolarmente: espressione, melodia e ritmo.

Come tutte le altre danze, anch’essa è classificata attraverso tre elementi: Nritta, Nritya e Abhinaya.

Nritta allude alla parte più astratta della danza, composta da Karana (posizione e movimento del corpo) e Adavu (posizione e movimenti dei piedi in riferimento al suolo). Adavu si suddivide a sua volta in due componenti: jathi (modelli ritmici iniziali) e tirmana (modelli ritmici conclusivi). Nritya e Abhinaya sono danze che esprimono idee o sentimenti. Da qui le espressioni del viso e le mudra delle mani. Tutto è curato nei minimi dettagli, dalla danza al vestiario ricco di gioielli e pietre preziose significative.

Bharatanatyam: la tradizione

Secondo la tradizione, la danza Bharatanatyam nasce direttamente da Shiva Nataraja, il Signore dei danzatori. Egli, con la sua danza, crea tutto l’universo:

“Quando una danzatrice danza, una distinta tradizione letteraria e religiosa prende vita: essa esprime tramite il movimento del suo corpo, ciò che uno scrittore vuole descrivere attraverso le parole.”

Savitha Sastry, ballerina indiana

La tradizione mitologica indiana, nel corso dei secoli, ha testimoniato che la danza è un’attività prettamente divina che le divinità stesse amano ammirare e a cui partecipano con un trasporto psicofisico, come se i danzatori fossero posseduti, avvolti dallo spirito divino che li guida.

Un passo del Vishnudharmottarapurana afferma a tale proposito:

“Quando qualcuno danza questo è considerato un atto rituale di adorazione della divinità; gli dei sono compiaciuti di tale atto più delle offerte di fiori e delle oblazioni.
Colui che adora dio con nritya ottiene la realizzazione di tutti i desideri e il sentiero del moksa.”

 Tutti gli stili di danza sono quindi caratterizzati da uno di questi due tipi fondamentali: Tandava e Lasya. Generalmente la danza Tandava è eseguita da uomini poiché essi, attraverso la danza, sono in grado di mettere in evidenza i tratti caratteristici maschili; la danza Lasya, invece, viene praticata unicamente dalle donne, la cui grazia e delicatezza fisica le pone in una speciale posizione di vantaggio in questa particolare situazione. Le donne riescono a donarsi particolarmente alla divinità lasciandosi trasportare dalla musicalità e dalla spiritualità interiore.

La parola Nattuvanar, invece, sta per maestro di danza, capo della troupe di ballerini, colui che ha il compito di organizzare e gestire il tutto affinché la divinità possa esserne compiaciuta.

Ecco un esempio di Bharatanatyam con una performance femminile:

Sabrina Mautone

Fonti:

Fonte immagini Bharatanatyam: Google.

Fonte articolo: Stili di danze indiane.

Fonte video: Savitha Sastry.

Curiosità: La Coppia DivinaHoli indianoOmIl Tantrismo.

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Sabrina Mautone

Sabrina Mautone nasce a Napoli il 18 Maggio 1996. Laureata in Lingue, culture e letterature moderne europee alla Federico II d Napoli. Attualmente studia Comunicazione e Cooperazione Internazionale. Amante della scrittura, letteratura e fotografia. Vince il premio Librandosi da giovanissima.

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