Categories: Cinema drammatico

Freeheld, cliché per molti aspetti

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In un perfetto contesto di rivendicazione dei diritti LGBT, di discussioni sul matrimonio fra persone dello stesso sesso e sulla parificazione fra coppie eterosessuali ed omosessuali, si inserisce Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza, film dello statunitense Peter Sollett con Julianne Moore ed Ellen Page.

Il trend dei sad ending 

Freeheld rientra anche nel filone dei cosiddetti cancer movie, di cui Colpa delle stelle (2014) è il film più rappresentativo degli ultimi anni. Innegabile che film su malattie incurabili — rigorosamente senza happy ending — stiano avendo un discreto successo: alla cerimonia degli Oscar 2015, proprio Julianne Moore si è aggiudicata la statuetta per l’interpretazione in Still Alice (2014), impersonando una donna affetta da Alzheimer precoce, di cui il film descrive il decorso. La teoria del tutto (2014), Qualcosa di buono (You are not you, 2015), Bianca come il latte, rossa come il sangue (2013), rientrano tutti nel genere. A dire il vero, le pellicole di questa tipologia sono per la maggior parte ispirate a dei romanzi, quindi sarebbe più corretto attribuire alla letteratura contemporanea il merito di aver dato inizio a questo proficuo trend.

La lotta di Laurel Hester

Freeheld è approdato nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti nel mese di ottobre 2015, mentre per i cinema italiani la proiezione nelle sale è prevista per il 5 novembre. La pellicola è la trasposizione cinematografica del cortometraggio documentario omonimo di Cynthia Wade, che nel 2008 ha vinto il premio Oscar come miglior cortometraggio documentario, basato sulla storia vera di Laurel Hester.

Julianne Moore in una scena del film.

Per la prima volta il pubblico vedrà recitare insieme Julianne Moore ed Ellen Page, le due protagoniste del film. Del resto del cast fanno parte Michael Shannon e Steve Carrell, candidato al premio Oscar come miglior attore protagonista per Foxcatcher (2014).

Julianne Moore, candidata a cinque premi Oscar per Boogie Nights – L’altra Hollywood, The HoursFine di una storia, Lontano dal paradiso e Still Alice — l’unico vinto — e vincitrice di moltissimi altre riconoscimenti, è, in Freeheld, Laurel Hester.
Laurel è attivista nell’ambito dei diritti LGBT sin dai tempi del college e poliziotta della contea di Ocean nel New Jersey. Quando le viene diagnosticato, nel 2004 a nemmeno cinquant’anni —  un cancro terminale ai polmoni, Laurel Hester inizia una battaglia affinché la contea le permetta di lasciare, una volta deceduta, i propri benefit pensionistici alla sua compagna, Stacie Andree. Lo stipendio da meccanico di Stacie non le consentirebbe, infatti, di continuare a vivere nella casa da poco acquistata insieme a Laurel.
Il Domestic Partnership Act del New Jersey, del 2004, dà ai governi locali la possibilità per i propri dipendenti di designare anche i conviventi come beneficiari della pensione. Possibilità che il governo della contea di Ocean non accoglie. Inizia così la lotta di Laurel Hester.

Ellen Page, invece, interpreta Stacie Andree, la compagna di Laurel, di diciannove anni più giovane, che l’ha sostenuta nel corso della malattia e nella battaglia legale per i loro diritti di coppia.

Ellen Page in una scena del film.

L’attrice è nota al grande pubblico per aver interpretato Juno nell’omonimo film del 2007, di Jason Reitman, ruolo per il quale ottiene una candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista. L’attrice, inoltre, nel 2010 veste i panni di Arianna, l’architetto dei sogni in Inception di Cristopher Nolan, al fianco di Leonardo DiCaprio.

Freeheld, «noioso e banale»

Nonostante Freeheld si presenti come un film sulla rivendicazione dei diritti LGBT, non affronta la questione in profondità e «omette di affrontare proprio i punti che lo renderebbero più militante e scomodo» come le discriminazioni subite da Laurel a scuola e agli esordi della sua carriera da poliziotta, oppure l’orientamento repubblicano di coloro che inizialmente votano contro la richiesta di Laurel  e banalizza «la sofferenza di una donna che conduce la sua battaglia d’amore, eguaglianza e giustizia dal letto di morte». (Daniela Catelli, Comingsoon.it).

La critica di  Nigel M Smith di The Guardian è ampiamente rivolta alla regia di Peter Sollett, accusata non solo di non essere stata in grado di catturare la chimica della coppia formata da Julianne Moore ed Ellen Page, ma anche di aver reso «banale e noioso» Freeheld, benché affronti una tematica molto sentita ed attuale.

Julianne Moore ed Ellen Page

Francesca Santoro

Fonti

Internet Movie Database – Freeheld
Biography.com – Laurel Hester

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Francesca Santoro

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