Carni rosse: l’informazione che fa disinformazione

La carne fa male? A questo quesito molte persone, in particolare i gruppi che tentano quotidianamente di strumentalizzare il giornalismo, dopo aver letto (o fatto finta di leggere) vari articoli (o presunti tali), urlerebbero a gran voce: sì.
Bisogna però ricordare che così come nella letteratura non si giudica un libro dalla copertina, nel giornalismo non si legge, interpreta e capisce un articolo dal suo titolo, spesso appositamente strumentalizzante per pura brama di click.
Ma andiamo per ordine.

Carni processate: allarmismo sensato?

Da qualche giorno a questa parte la IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha dichiarato che le carni processate, ovvero le carni sottoposte ad un trattamento di salatura, affumicatura etc, sono state messe nel gruppo dei cancerogeni certi, classificandole dunque come sostante in grado di aumentare la probabilità di insorgenza di diversi tipi di tumore.

La carne, così come la pasta, i cereali e il pesce, è un cibo che è presente nella dieta mediterranea. Perché dunque continuare a tenere nella nostra dieta un alimento potenzialmente cancerogeno? Semplicemente perché il fatto che possa aumentare il rischio di cancro al colon non dimostra che questo si verifichi obbligatoriamente. Lo sviluppo di una neoplasia infatti dipende da molteplici fattori differenti che possono indurre in cellule sane a livello genomico una serie consecutiva di mutazioni, comportando uno switch fenotipico verso una condizione neoplastica.

 

Aumento del tasso di cancro al colon, a quali fattori è dovuto?

Non è storia nuova che l’attività fisica oggi venga spesso messa in secondo piano, se non carnecompletamente da parte, eppure non dobbiamo dimenticare che oltre a determinati cibi, nella piramide alimentare alla sua base c’è soprattutto quella. Ad aggiungersi c’è stata poi la tremenda contaminazione della nostra dieta da parte di quella a base di cibo spazzatura, che ha portato a conseguenze a dir poco catastrofiche nel nostro metabolismo, comportando un aumento della curva d’insorgenza di varie problematiche come diabete di tipo II, cancro al colon, ipertensione e altre patologie cardiovascolari.

Carnivori o vegani, chi siede dalla parte della ragione?

Dopo l’uscita di questi numerosi articoli abbiamo potuto assistere ad una vera e propria guerra mediatica, già resa nota da tempo, tra le due fazioni. Sicuramente in questo caso nessuno dei due ha ragione, in quanto così come un eccesso di carne aumenta il rischio di cancro al colon, un’alimentazione prettamente vegetariana, o addirittura vegana, è la principale causa, insieme alla carenza di folati, dell’anemia megaloblastica. E’ quindi sbagliato essere vegani? Assolutamente no, ma è consigliabile tenere i propri valori sotto controllo e seguire i consigli del nutrizionista, aggiungendo integratori di vitamina B12, qualora fosse necessario.

Per coloro che invece fossero decisi a mantenere il loro status di onnivori è importante che, oltre ad una sana attività fisica, si ritorni alla dieta mediterranea, variando di continuo i piatti in tavola, riducendo il consumo di carne rossa ad una volta alla settimana, aggiungendo quotidianamente frutta, ortaggi e cereali, ottimi sia per favorire la peristalsi intestinale, sia per i loro ruoli antiossidanti e alternando carne bianca e pesce azzurro in modo da mantenere un equilibrio proteico sano.

Christian Nardelli