The Family of Man: la mostra epocale

The Family of Man. Così si chiama una delle più importanti mostre fotografiche aperta il 24 Gennaio 1955 al MoMA di New York.

“Per quasi tre anni abbiamo cercato queste immagini. Più di due milioni di fotografie ci sono arrivate da ogni angolo della terra, da singoli, collezioni e archivi. Ne abbiamo fatte una cernita fino a quando non ne abbiamo avute diecimila. Poi è giunto il compito quasi insipportabile di ridurle fino a 503 fotografie da 68 Paesi”

quest’ultimo, oltre ad essere un ricordo di Edwars Steichen, artista e direttore della fotografia del MoMA, è l’introduzione del catalogo della mostra. Dopo il successo nella Grande Mela, “The Family of Man” è stata itinerante toccando ben quaranta Paesi fino al 1962, ultima data del tour.

the family of man“The Family of Man” ha racchiuso il modo di capire ed utilizzare la fotografia scaturendo la nascita e la diffusione della stampa illustrata, in particolar modo con la rivista Life, la quale ancora oggi considera la fotografia come uno sguardo sul mondo. La mostra nasce per riaffermare la pace e l’unione tra gli uomini, dimostrando loro di essere una sola famiglia. Inoltre, la conseguenza di tale mostra ha dato vita ad una prolifera generazione di fotografi, in particolare quella dei fotoreporter. Il fotoreporter, divinizzato dal popolo perché considerato un uomo coraggioso pronto a rischiare la vita pur di difendere la libertà d’informazione, è stata la figura principale di “The Family of Man” grazie agli scatti che hanno dimostrato la realtà di quel periodo storico. Non è un caso, dunque, la successione di mostre di grandi fotografi e di avvenimenti improtanti: Henri Cartier-Bresson al MoMA nel 1947; la fondazione della George Eastman House nel 1949, il primo museo dedicato esclusivamente alla fotografia. Anzi, proprio grazie ad essi, Edwars Steichen ha potuto portare avanti questo progetto facendolo rientrare nei libri di storia della fotografia come una delle tappe fondamentali.

Prima di “The Family of Man”

the family of manMolti sono stati gli avvenimenti che hanno portato alla nascita della mostra itinerante. Difatti, nel 1946 in Francia nasceva il “Groupe des XV”, il quale in seguito è stato considerato il centro della fotografia “umanista”. Nel 1947, invece, tra New York e Parigi si riunivano i fotografi Henri Cartier-Bresson , Robert Capa, William Vandivert, David Seymour e George Rodger per fondare l’agenzia Magnum, una società cooperativa finalizzata a difenere il lavoro dei fotorepoter dalle pressioni delle riviste illustrate. Intanto in Italia, con l’avvento del neorealismo cinematografico (il 1948 è infatti l’anno dei capolavori come “Ladri di biciclette”, “La terra trema”, “Germania anno zero”), la generazione di fotografi ha dato un’importanza fondamentale alla realtà sociale del proprio paese attraverso le riviste “Epoca” ed “Il Mondo”. Dunque, la diffusione della fotografia, grazie anche alla Polaroid a sviluppo istantaneo e alla pellicola a colori, ha permesso uno scambio di informazioni tale da ampliare lo sguardo del pubblico ponendolo di fronte alla realtà. “The Family of Man” è stata simbolicamente considerata la chiusura di un’epoca nella quale si voleva dimostrare che

“C’è un solo uomo al mondo e il suo nome è tutti gli uomini.
C’è solo una di donna nel mondo e il suo nome è tutte le donne.
C’è solo un bambino nel mondo e il nome del bambino è tutti i bambini”

Ilaria Cozzolino

Fonti

Bibliografia: Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo a cura di Walter Guadagnini.

Sito: Il giornale dell’Arte.com

Immagini: Google