Le realtà inventate di Vadim Stein

Le mie immagini sono una realtà inventata e non hanno nulla in comune con la validità di tutto ciò che mi circonda”.

Così il fotografo ucraino Vadim Stein descrive la sua opera.

Quello che crea attraverso le sue foto è un teatro di narrazione lucida che propone un attento studio di luci e contrasti generando un sottile erotismo misto ad una sensualità fragile.

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Vadim Stein è nato a Kiev, Ucraina, nel 1967, città nella quale ha seguito un lungo percorso formativo che lo ha portato a spaziare dalla scultura al restauro, fino ad approdare nel campo del teatro. Quest’ultima disciplina si è rivelata la più influente: lo ha visto prima attore, poi light designer e infine scenografo. Proprio il teatro avvicina Stein alla fotografia, mosso inizialmente dall’esigenza di documentare i suoi lavori, ha cominciato una lunga sperimentazione attraverso la forma del corpo umano, protagonista assoluto delle sue opere.
Il profondo studio di tutte queste discipline che hanno popolato la sua formazione risulta chiaramente individuabile nelle opere di Vadim Stein, per lo più in bianco e nero, dove i protagonisti che si propongono come centralità assoluta, sono avvolti da un monumentale mistero. Tutte le sue foto risultano magnetiche e accattivanti, visivamente forti e palpitanti, con tracce di pulsioni erotiche circondate da atmosfere solide e sobrie, che si tramutano in una sorta di sfondo scenografico puro che tende ad evidenziare il suo messaggio: la bellezza.
La forte padronanza della messa in scena del corpo nel suo lavoro permette di celebrare tutta la presenza della forma con poetiche suggestive che ricreano l’intensità del movimento. Forme danzanti tagliano aggressivamente lo spazio intorno a loro evidenziando nudità di forme vulnerabili e drammaticità di ombre.

Nella fotografia figurativa di Vadim Stein inoltre è individuabile anche l’aspirazione al raggiungimento della perfezione classica, aspetto accentuato dalla sua ossessione sulla ricerca della bellezza, che ritiene predecessore dell’etica. Secondo quella stessa idea che deriva dalle lezioni di Platone per cui la bellezza e l’etica sono inseparabili in quanto la bellezza estetica è uno dei modi principali degli esseri umani per poter conoscere la perfezione delle forme, il corpo umano diviene plastica da modellare, nelle mani dell’artista, alla ricerca di pose che trascendano il reale e che richiamino una nuova dimensione fatta di concetti ed emozioni e sogni.

Attualmente Vadim Stein risiede a San Pietroburgo dove continua la sua attività fotografica e ha iniziato anche delle sperimentazioni nel campo del videomaking.

Michela Sellitto