I Romanov: la storia da Michele I a Nicola II

La famiglia dei Romanov è la seconda dinastia imperiale russa, la cui ascesa avvenne dopo la caduta della dinastia dei Rjurikidi alla fine del XVI secolo. La dinastia dei Romanov ha governato in Russia dal 1613 al 1917 e in questo arco temporale ha esercitato una forte influenza non solo all’interno dell’impero ma anche nella politica europea soprattutto tra i XVI ed il XVII secolo.

Importanza storica

La dinastia dei Romanov ha lasciato un segno indelebile nella storia del paese e del mondo. Il loro lungo regno ha visto momenti di grande splendore culturale e scientifico, ma anche gravi crisi politiche, sociali ed economiche. Sotto il governo dei Romanov, la Russia ha subito una trasformazione radicale, diventando una grande potenza europea e mondiale, ma ha anche vissuto momenti di grande turbolenza, culminati nella Rivoluzione del 1917, che ha posto fine alla monarchia.

Il destino dei membri della famiglia imperiale russa è stato altrettanto drammatico, con molte morti violente, esili e prigionie. Nonostante la fine tragica della dinastia, i Romanov rimangono una figura importante nella cultura russa, come dimostrato dalla canonizzazione di molti dei loro membri da parte della Chiesa ortodossa russa.

Origini della dinastia dei Romanov

La storia dei Romanov inizia tra Carskoe Selo e San Pietroburgo con il matrimonio tra Anastasja Romanovna Zachar’ina, figlia di Roman Jurevic Zachar’ina-Koskin, e Ivan IV. Il loro fu un matrimonio felice, stroncato però dalla prematura morte della zarina nel 1560. Lo zar Ivan IV si convinse che la zarina fosse stata avvelenata e istaurò un regime di terrore. La sua pazzia non risparmiò nemmeno il suo primogenito che venne ucciso dallo stesso zar con un colpo alla tempia. Dopo la morte di Ivan IV iniziò il lungo periodo dei torbidi. Con la fine di questo periodo si estinse la dinastia dei Rjurikidi e iniziò la dinastia dei Romanov.

Da Michele I a Nicola II

Michele I Romanov

Michele I Romanov è stato il primo zar della dinastia dei Romanov dal 1613 al 1645. La sua salita al potere concluse lo spasmodico periodo dei torbidi. Era figlio del boiaro Fëdor Nikitic Romanov, il quale per un’ingiunzione era diventato monaco e aveva assunto il nome di Filarete. A seguito della liberazione della Russia dai polacchi Michele I fu nominato zar.

Il motivo per cui fu scelto Michele I fu proprio perché figlio del patriarca della Chiesa Ortodossa Russa, Filarete Romanov.  Il patriarca diresse e si occupò personalmente della politica del figlio e dell’amministrazione dello stato fino alla sua morte che avvenne nel 1633. Tentarono di attuare alcune riforme sul fisco e sulla struttura dell’esercito ma il tutto finì per aumentare la distanza sociale tra la corte e le classi povere. Nel 1624 si sposò con Marija Vladimirovna Dolgorukova, la quale morì dopo solo quattro mesi dopo le nozze. Nel 1626 si sposò per la seconda volta con Evdokija Luk’janovna Strešnëva, dalla quale ebbe numerosi eredi. Morì il 13 luglio 1645 per un’ascite.

Alessio I Romanov

Figlio di Michele I, Alessio I Romanov salì al trono giovanissimo sotto la guida del boiaro Boris Morozov.

Morozov portò avanti una politica estera per mantenere delle condizioni di pace con i paesi confinanti. Alessio I cercò di consolidare il potere centrale dello stato russo, istituendo nuove leggi che rafforzavano il potere dello zar e limitavano l’autonomia delle classi inferiori. Egli istituì anche il servizio militare obbligatorio, creando un esercito permanente in grado di proteggere il territorio russo. Uno dei momenti più importanti del suo regno fu la sollevazione dei cosacchi nel 1667, guidata da Stenka Razin, che causò un’importante crisi politica e militare. La rivolta venne infine repressa e Razin fu giustiziato, ma la sollevazione rappresentò una minaccia significativa per lo stato russo.

Alessio I morì nel 1676 e fu succeduto da suo figlio, il futuro zar Pietro il Grande. Sebbene il suo regno abbia avuto alti e bassi, Alessio I è ricordato come un sovrano che ha lavorato per rafforzare il potere centrale e consolidare l’impero russo.

Pietro il Grande

Pietro I salì al trono nel 1862, conscio dell’arretratezza della Russia. Fece numerosi viaggi all’estero sotto falso nome per conoscere e studiare diverse discipline che cercò di importare in Russia. Fu lo zar illuminato e ricordato per la sua opera di occidentalizzazione della Russia. Durante il suo regno, Pietro il Grande sostenne numerose guerre per estendere i confini dell’impero russo.

Egli sconfisse la Svezia nella Grande Guerra del Nord, acquisendo il controllo della costa baltica e la fondazione di San Pietroburgo. Inoltre, acquisì territori lungo il Mar Nero combattendo contro contro l’Impero Ottomano.

La sua visione moderna e progressista ha plasmato l’impero russo per i secoli successivi e ha avuto un impatto duraturo sulla cultura russa e sulla politica internazionale. Non avendo eredi, una legge del 1722 concesse a Pietro il privilegio di scegliere il suo successore ed egli scelse la moglie Caterina.

Pietro II Romanov

Pietro II Romanov, nipote di Pietro il Grande e Caterina I, salì al trono all’età di 11 anni dopo la morte di sua zia nel 1727 sotto la guida del generale A. D. Menšikov. Durante il regno di Pietro II, la Russia si concentrò maggiormente sulla politica interna e la cultura. Pietro II cercò di proteggere la nobiltà russa e di rafforzare il potere centrale dello stato, ma la sua influenza effettiva sul governo era limitata, essendo ancora molto giovane e senza esperienza.

Tuttavia, lo zar non riuscì a portare a termine le riforme che aveva in programma a causa della sua prematura morte nel 1730, all’età di appena quindici anni. Pietro II fu importante per la storia russa in quanto rappresenta il ritorno alla linea dei Romanov e al potere centrale della monarchia dopo una breve parentesi di governo provvisorio.

Anna Ivanovna

Anna Ivanovna fu una zarina russa che regnò dal 1730 al 1740. Nipote di Pietro il Grande, Anna I divenne zarina dopo la morte di suo nipote Pietro II. Anna Ivanovna cercò di mantenere il potere centrale della monarchia e di proteggere i diritti della nobiltà russa. Tuttavia, la corruzione e la brutalità segnò il suo regno, in quanto la nobiltà cercò di approfittare della sua debolezza per consolidare il proprio potere. Una delle sue prime decisioni fu quella di istituire una Guardia Imperiale, un’unità di élite formata da giovani nobili leali alla zarina. Quest’unità le permise di consolidare il proprio potere e di mantenere la nobiltà sotto controllo.

Anna Ivanovna cercò anche di migliorare i rapporti con l’Europa, in particolare con l’Austria e la Prussia, ma non riuscì a mantenere un equilibrio tra le potenze europee in conflitto. Infine, il suo regno fu segnato dalla Guerra di successione polacca, un conflitto che vide la Russia contrapposta all’Austria e alla Prussia.

Ivan VI

Ivan VI governò per soli 13 mesi dal 1740 al 1741. Sua zia Anna Ivanovna lo adottò e lo dichiarò suo successore poco prima della sua morte. Inizialmente la reggenza fu affidata a Ernesto Giovanni di Biron, duca di Curlandia ma a seguito di una congiura l’8 novembre Anna Leopol’dovna, madre del piccolo zar, divenne zarina reggente. La politica della sovrana reggente fu contraddistinta da un’eccessiva tassazione e da problemi economici. Il 6 dicembre un colpo di stato depose lo zar Ivan VI e sua madre e pose la zarina Elisabetta sul trono.

Elisabetta I Romanova

Elisabetta I Romanov era la figlia di Pietro il Grande e governò in Russia dal 1741 fino alla sua morte. Durante il suo regno, Elisabetta I cercò di rafforzare il potere centrale della monarchia e di consolidare il controllo dello stato sulla nobiltà. Tra le sue prime decisioni vi fu quella di abolire la Guardia Imperiale creata dalla sua predecessora, Anna Ivanovna, poiché si era dimostrata troppo potente e pericolosa per la stabilità dello stato.

Elisabetta I cercò anche di modernizzare la Russia, promuovendo l’istruzione e l’arte, riformando l’esercito e la marina, e sviluppando l’economia e l’industria. La sua politica culturale includeva la costruzione di palazzi, la promozione delle arti e l’invito di artisti e musicisti stranieri alla corte russa. Elisabetta I intervenne anche in conflitti militari, come la Guerra dei Sette anni contro la Prussia e la Guerra Russo-Turca. La Russia ottenne alcune importanti vittorie militari durante il suo regno, in particolare la conquista della Prussia orientale e di alcuni territori lungo il Mar Nero.

Elisabetta I non si sposò mai e non ebbe figli, ma fu comunque una protettrice delle arti e delle lettere. Nel complesso, il regno di Elisabetta I fu caratterizzato dalla modernizzazione e dal rafforzamento dello stato, che divenne una grande potenza europea.

Pietro III

Pietro III di Russia fu uno zar russo che regnò per soli sei mesi nel 1762, prima di essere deposto e assassinato. Era il nipote di Elisabetta I, la sua predecessora, e sposò la principessa tedesca Sofia Federica di Anhalt-Zerbst, che in seguito divenne nota come Caterina la Grande. Pietro III era appassionato di tutto ciò che riguardava la Prussia, ed era un grande ammiratore del re Federico II, tanto da introdurre molte delle sue riforme in Russia. Ad esempio, sostenne i diritti dei nobili, abolì la tortura, introdusse la libertà di stampa e di religione.

Tuttavia, queste riforme non furono sufficienti per guadagnarsi il sostegno della nobiltà russa, che lo vedeva come un despota impopolare. Inoltre, la sua politica di avvicinamento alla Prussia e l’abbandono della guerra contro la Danimarca portò alla sua deposizione da parte di un gruppo di ufficiali dell’esercito guidati da Caterina la Grande.

Caterina la Grande

Caterina la Grande salì al trono nel 1762 e governò fino al 1796. Durante il suo regno, Caterina la Grande cercò di modernizzare la Russia, promuovendo la cultura e le arti, riformando l’amministrazione pubblica, l’esercito e la giustizia. Tra le sue riforme più importanti vi fu l’introduzione dell’istruzione pubblica gratuita, la creazione di una nuova Costituzione, la promozione dell’economia e dell’agricoltura e la costruzione di nuove città.

Durante il suo regno, la Russia si espande territorialmente, annettendo la Crimea, l’Ucraina e parti della Polonia. La politica espansionistica di Caterina la Grande portò alla Guerra Russo-Turca, in cui la Russia sconfisse l’Impero ottomano e acquisì il controllo sul Mar Nero.

Paolo I Romanov

Paolo I Romanov governò in Russia dal 1796 al 1801. Uomo complesso e contraddittorio, era noto per il suo amore per la disciplina militare. Cambiò il nome dell’esercito russo in Guardia Imperiale, promuovendo il militarismo come valore supremo. Tuttavia, il suo regno fu anche caratterizzato da una serie di riforme, tra cui la creazione di un nuovo codice civile e penale, l’introduzione di un nuovo sistema di tassazione e la costruzione di nuove strade e ponti.

Una delle sue prime azioni come zar fu quella di rinnegare gran parte delle politiche della madre, smantellando molte delle sue riforme e ripristinando il controllo della nobiltà sui loro possedimenti. Questo gli rese ostile gran parte dell’élite intellettuale e delle classi sociali più basse.

La sua politica estera fu altrettanto controversa. Si alleò con la Gran Bretagna nella coalizione antifrancese, ma quando Napoleone salì al potere in Francia, ruppe l’alleanza e si alleò con la Francia. Questa decisione gli alienò il sostegno britannico e lo rese impopolare presso la nobiltà russa, che temeva che la Francia potesse minacciare i loro interessi in Europa. Una congiura organizzata dai suoi stessi ufficiali dell’esercito cercò di costringerlo ad abdicare ma nell’accesa disputa venne assassinato nel 1801.

Alessandro I Romanov

Alessandro I dinastia Romanov

Alessandro I Romanov regnò dal 1801 al 1825. Figlio di Paolo I e di Maria Fëdorovna, è noto per aver guidato la Russia attraverso un periodo di grandi cambiamenti, tra cui la guerra del 1812 contro Napoleone e l’espansione territoriale in Asia centrale. Dopo la morte del padre, Alessandro I si concentrò sulla modernizzazione della Russia. Promosse riforme in molti settori, tra cui l’amministrazione pubblica, l’agricoltura, l’istruzione e la giustizia. Tra le sue riforme più importanti vi fu la creazione di una nuova costituzione nel 1802 e la fondazione dell’Università di San Pietroburgo nel 1819.

Durante il suo regno, la Russia acquisì il controllo sulla Finlandia, annesse la Georgia e l’Armenia e ampliò il suo controllo sull’Asia centrale. Nel 1812, quando Napoleone invase la Russia, Alessandro guidò il paese attraverso la Guerra Patriottica, che vide la sconfitta dell’esercito francese e la fine dell’espansione napoleonica in Europa.

Dopo la guerra, Alessandro I divenne sempre più conservatore e religioso. Si unì alla Santa Alleanza, una coalizione di monarchi europei che si opponevano alle idee liberali e democratiche, e promosse la restaurazione dei regimi monarchici in tutta Europa. Tuttavia, alla fine del suo regno, Alessandro I si ritirò dalla vita pubblica e trascorse i suoi ultimi anni in ritiro spirituale.

Nicola I Romanov

Nicola I Romanov salì al trono nel 1825 e governò fino al 1855. Durante il suo regno, Nicola I cercò di mantenere il potere assoluto del monarca, mentre promuoveva la modernizzazione e l’espansione dell’impero.

Una delle prime azioni di Nicola I fu quella di reprimere la Rivolta dei Decabristi, un’insurrezione di ufficiali dell’esercito russo che chiedevano riforme politiche e sociali. La rivolta fu brutalmente soppressa e molti dei partecipanti furono giustiziati o esiliati in Siberia. Nicola I cercò di modernizzare l’economia russa, sviluppando l’industria tessile e ferroviaria, e promuovendo l’agricoltura. Tuttavia, la sua modernizzazione era limitata dalla mancanza di una classe imprenditoriale e dalla mancanza di investimenti stranieri. Inoltre, il suo regime autoritario non incoraggiava la libertà economica.

Sotto Nicola I, la Russia espanse il proprio territorio in Asia centrale, conquistando il Caucaso e annettendo il Khanato di Kokand. In Europa, la Russia partecipò alla Guerra di Crimea contro il Regno Unito, la Francia e l’Impero ottomano, che si concluse con la sconfitta russa.

Nicola I fu anche noto per la sua politica di “autocrazia, ortodossia e nazionalità“, che cercava di unire la nazione attraverso la religione e la cultura russa. Ciò comportò la soppressione delle minoranze etniche e religiose, come i polacchi e i finlandesi, e la promozione dell’ortodossia russa come la religione di Stato. Il regno di Nicola I fu caratterizzato da una forte repressione politica e da una crescente insoddisfazione tra la popolazione.

Alessandro II Romanov

Alessandro II Romanov, detto lo zar liberatore, regnò dal 1855 al 1881. Alessandro II è noto per aver introdotto molte riforme politiche e sociali, tra cui l’abolizione della servitù della gleba, la riforma giudiziaria e la creazione di una costituzione limitata.

Una delle sue prime riforme fu l’abolizione della servitù della gleba nel 1861, che era stata la forma di schiavitù dei contadini russi per secoli. La riforma diede ai contadini il diritto di possedere la terra e di lavorare per se stessi, ma anche il dovere di pagare i proprietari terrieri per il riscatto delle terre. Sebbene la riforma non fosse perfetta, rappresentò comunque un importante passo avanti per i diritti dei contadini.

Alessandro II introdusse anche la riforma giudiziaria, che mirava a creare un sistema giudiziario più equo e indipendente. La riforma separò i tribunali civili e penali, creò una corte suprema e introdusse la giuria. Tuttavia, la riforma non andò abbastanza lontano per garantire un sistema giudiziario completamente indipendente.

Inoltre, cercò anche di creare una costituzione limitata, che avrebbe dato al popolo un certo grado di rappresentanza politica. Tuttavia, la costituzione non fu mai pienamente attuata durante il suo regno. In aggiunta, tentò di modernizzare l’economia russa, promuovendo l’industrializzazione e lo sviluppo delle ferrovie. Alla fine il suo governo non riuscì a soddisfare le esigenze della crescente classe operaia, che spesso viveva in condizioni terribili e affrontava salari bassi e ore di lavoro lunghe.

La crescente tensione tra le diverse nazionalità dell’impero, tra cui i polacchi, i finlandesi e i popoli caucasici, segnò profondamente il suo regno. Sebbene avesse cercato di concedere maggiori diritti a queste minoranze, non fu in grado di risolvere completamente le tensioni. Nel 1881 un gruppo di anarchici assassinarono lo zar a seguito di un attentato.

Alessandro III Romanov

Alessandro III Romanov regnò dal 1881 al 1894. Era il figlio di Alessandro II e di Maria di Assia e del Reno. Alessandro III è noto per aver cercato di rafforzare il potere dello stato e la posizione della monarchia, dopo le riforme liberali introdotte dal padre.

Annullò subito molte delle riforme liberali introdotte dal padre, inclusa la costituzione limitata e la riforma giudiziaria. Cercò invece di rafforzare il potere dello stato e della monarchia introducendo leggi più severe contro i disordini e le rivolte e rafforzando il controllo della polizia segreta. Lo zar tentò anche di promuovere l’identità nazionale russa e di reprimere le espressioni di nazionalismo da parte delle minoranze etniche. Ciò portò ad un aumento delle tensioni tra i russi e le diverse minoranze dell’impero, come i polacchi e i finlandesi.

Alessandro III fu anche noto per la sua politica di pan-slavismo, che mirava a promuovere l’unione e la solidarietà tra i popoli slavi. Questa politica portò la Russia ad appoggiare i serbi durante la crisi balcanica del 1875-78. Successivamente portò alla formazione della Lega dei Tre Imperatori, un’alleanza tra la Russia, l’Austria-Ungheria e la Germania. Durante il suo regno, la Russia subì una rapida industrializzazione e una crescita economica. Tuttavia, la maggior parte della popolazione continuò a vivere in povertà e le condizioni per i lavoratori rimasero estremamente dure.

Nicola II Romanov

Nicola II dinastia Romanov

Nicola II Romanov fu l’ultimo zar della Russia e regnò dal 1894 al 1917. Durante il suo regno, la Russia subì importanti cambiamenti politici, sociali ed economici, tra cui la partecipazione alla Prima guerra mondiale e la Rivoluzione del 1917, che portò alla fine della monarchia.

All’inizio del suo regno, Nicola II si trovò ad affrontare una serie di problemi economici e sociali, tra cui la povertà diffusa, la rivolta dei contadini e la crescita del movimento operaio. Tuttavia, le riforme introdotte dal padre e dal nonno di Nicola II avevano limitato il potere dello zar e la sua capacità di effettuare cambiamenti significativi.

Durante la Prima guerra mondiale, la Russia si unì alle forze alleate contro la Germania e l’Austria-Ungheria. Tuttavia, la guerra portò a una serie di disastri militari e ad un crescente malcontento all’interno della popolazione. Nel 1917, le manifestazioni e le rivolte culminarono nella Rivoluzione di febbraio, durante la quale il governo zarista fu rovesciato. Nicola II abdicò in favore del fratello minore, il granduca Michele, che tuttavia rifiutò di salire al trono.

Gli insorti bolscevichi imprigionarono Nicola II e la sua famiglia, i quali trascorsero quasi un anno in diverse località della Siberia. Nel 1918 furono giustiziati  dal governo bolscevico a Ekaterinburg. Dopo la sua morte, Nicola II divenne una figura mitizzata nella cultura russa, soprattutto tra i monarchici e i religiosi ortodossi. Nel 2000, la Chiesa ortodossa russa lo canonizzò come santo martire, insieme alla sua famiglia e ai loro servitori, in quanto vittime della persecuzione religiosa e politica dei bolscevichi.

La maledizione dei Romanov

In trecento anni di regno, la dinastia dei Romanov è stata circondata da un’aria di misticismo e mistero. Dal monaco Abele che predisse la morte di Caterina II a Rasputin che inviò una lettera allo zar Nicola II in cui prediceva l’insurrezione del popolo russo e il conseguente massacro dello zar e della sua famiglia, sono decine e decine le profezie nefaste che nel tempo si sono susseguite a discapito dei vari componenti della dinastia. Ciò ha rappresentato un terreno fertile per la nascita di leggende e speculazioni; una di queste riguarda la figlia dell’ultimo zar Nicola II, Anastasia Romanov, che secondo la leggenda sarebbe sopravvissuta al massacro del 17 luglio del 1918.

Sitografia e Bibliografia

  1. Storia della letteratura russa. Da Pietro il Grande alla rivoluzione d’Ottobre (Vol. 1) di Giudo Carpi
  2. https://www.treccani.it/enciclopedia/romanov_%28Enciclopedia-Italiana%29/
  3. https://www.wikiwand.com/it/Michele_di_Russia
  4. https://www.storicang.it/a/tragica-fine-dei-romanov_14620
  5. https://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-ii-imperatore-di-russia/
  6. https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_I_di_Russia
  7. https://www.wikiwand.com/it/Ivan_VI_di_Russia
  8. https://www.treccani.it/enciclopedia/elisabetta-imperatrice-di-russia/
  9. https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_II_di_Russia
  10. https://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-iii-imperatore-di-russia_%28Enciclopedia-Italiana%29/#:~:text=Figlio%20dell’imperatore%20Alessandro%20II,re%20Cristiano%20IX%20di%20Danimarca.
  11. https://it.rbth.com/storia/87054-cinque-maledizioni-che-hanno-perseguitato