Anastasia: differenze tra film e realtà

Ti sarà sicuramente capitato da bambino di vedere “Anastasia” ma,hai mai pensato ai numerosi riferimenti alla storia della famiglia dello zar ( i Romanov) presenti nel film d’animazione? Ecco qui un articolo che potrebbe farti notare tantissimi dettagli che non avevi sicuramente notato.

Anastasia: tra film e realtà
Fonte:-“https://it.wikipedia.org”

Storia di Anastasia

Anastasija Nikolaevna Romanova, meglio nota in Occidente come Anastasia Romanov, nacque a Peterhof, reggia dello zar, il 18 giugno 1901. Era la quarta figlia dell’imperatore Nicola II e di sua moglie Alessandra. Aveva tre sorelle maggiori – Olga, Tatiana e Maria – e un fratello minore, Aleksej, che sarebbe nato poco anni dopo nel 1904.

Alla sua nascita, la piccola Anastasia non fu accolta, per la verità, con grande gioia dalla famiglia imperiale. Da tempo infatti si aspettava un erede maschio per il trono e quando arrivò la quarta femmina consecutiva le speranze dello zar e della zarina sembrarono completamente deluse. Le cose si risollevarono, però, tre anni dopo quando nacque l’agognato maschio. Già da bambina, però, riuscì a farsi notare all’interno della corte imperiale. La servitù spesso la descriveva come la più sagace tra le sorelle e quella dalla personalità più forte.

Nei giochi sapeva farsi rispettare – a volte anche con le botte – e non mancava di tanto in tanto di tirare qualche scherzo maligno alle sorelle o alle serve. Tutto, nella vita di Anastasia, proseguì piuttosto bene fino a quando in Russia non scoppiarono prima la Grande Guerra e poi la Rivoluzione d’ottobre. Durante il conflitto Anastasia, che era appena un’adolescente, continuò inizialmente a studiare, assistendo di tanto in tanto i feriti.

Purtroppo per lei, però, la guerra andò sempre peggio e la popolarità della famiglia reale, che già da tempo era traballante, crollò definitivamente. La famiglia reale venne presto arrestata, per impedire che scappasse all’estero e organizzasse delle forze controrivoluzionarie. D’altra parte, i bolscevichi presero il potere ma dovettero fronteggiare anche una vera e propria guerra civile.

La famiglia imperiale venne così detenuta per qualche tempo in diverse residenze, anche separando i genitori dai figli. Alla fine si ritrovarono tutti a Ekaterinburg, in Siberia, dove nel luglio 1918 vennero fucilati dai bolscevichi, su ordine della Commissione Esecutiva Centrale guidata da Lenin. Morirono tutti, come racconta la versione ufficiale, oppure qualcuno sopravvisse?

Una delle leggende racconta, infatti, che la granduchessa Anastasia sia sopravvissuta. Un’affermazione priva di qualsiasi riscontro concreto, che forse proprio per questo ha attirato la curiosità di molti ed ha portato alla nascita di uno dei film per bambini più famosi sulla storia di questa principessa perduta e dell’intera dinastia dei Romanov.

Non mancarono, però, molteplici persone che, convinte di essere la granduchessa, iniziarono a spacciarsi per lei suscitando l’attenzione di numerosi giornali. Parliamo del caso di Anna Anderson, la donna mostrava una somiglianza sorprendente con Anastasia: entrambe presentavano un neo particolare e un’imperfezione della falange di una mano. Le dichiarazioni della sconosciuta furono poi talmente sorprendenti da alimentare la curiosità di tutti.

Per questo motivo si decise di internare la ragazza, affermando che il suo nome fosse Anna Anderson e che soffrisse di gravi disturbi psichiatrici; quest’ultima però continuò per anni a sostenere di essere la vera Anastasia ma, sfortunatamente, non venne mai riconosciuta come la vera granduchessa di Russia nè dai parenti paterni nè da quelli materni. Anderson morì a Charlottesville nel febbraio del 1984 ed il suo corpo fu immediatamente cremato.

Per accertamenti, nel 1989 i resti dei Romanov, trovati a Ekaterinburg nel 1979, vennero sottoposti ad un esame di DNA, e dai risultati emerse che si trattava effettivamente dei Romanov ma dei sette membri della famiglia, ne mancavano due: presumibilmente proprio quelli della granduchessa Anastasia o della granduchessa Maria (sorella di Anastasia) e dello zarevic Alessio.

Solo nel 1994 fu possibile eseguire un secondo esame del DNA su un reperto bioptico di Anna Anderson del 1979, che portarono definitivamente a concludere che Anna Anderson non poteva in alcun modo essere imparentata con la famiglia Romanov ma si trattava presumibilmente di una certa Franziska Schanzkowski, una malata di mente di origine polacca. Ciò escluse definitivamente così la possibilità che qualche membro della famiglia Reale fosse riuscito a sfuggire al tragico massacro di Ekaterinburg.

Anastasia: il film

“Anastasia” (1997) è senza alcun dubbio uno dei cartoni animati “non Disney” più amati di sempre, ambientato nel 1916 a San Pietroburgo. Mentre la famiglia Romanov si accinge a festeggiare i 300 anni di regno, si presenta Rasputin a maledire la stirpe e ad edificare, con l’aiuto del diavolo, l’impero del male. Anastasia, la minore delle quattro figlie (Maria, Olga, Tatiana) dello zar Nicola II, sopravvive al maleficio, perde in parte la memoria e cerca, dieci anni dopo l’accaduto, di ritrovare la nonna paterna a Parigi, aiutata dall’ex sguattero di corte Dimitri, suo coetaneo imbroglioncello, che l’aveva salvata anni addietro.

Riferimenti nel film alla storia della Russia

  1. Si può vedere la rappresentazione di un dipinto esistente. Nella scena in cui Anastasia ritorna, accidentalmente, al palazzo di San Pietroburgo (Palazzo d’Inverno) e si trova nella sala da ballo, è possibile notare la presenza del dipinto dell’incoronazione di Alexandra e Nicola II sul lato sinistro. Questo, nella realtà, è un dipinto esistente. Inoltre, nel ritratto di tutta la famiglia presente nella sala da ballo vi è  inclusa la raffigurazione di uno spaniel. Il cane, in realtà, è esistito davvero: si chiamava Joy e apparteneva al fratello minore di Anastasia, Alexei ed è stato trovato vivo nella casa in cui fu uccisa tutta la famiglia reale.
  2. Un vestito indossato nel film ripropone lo stesso identico vestito indossato dalla vera Anastasia. Infatti Anastasia aveva indossato una volta quasi lo stesso vestito che Anya (il personaggio del film) veste nelle ultime scene. Questo stesso vestito è stato visto anche in un altro film sulla principessa con l’omonimo titolo.
  3. Rasputin (l’antagonista della principessa Anastasia nel film) era una figura controversa. Nella vita reale, Rasputin svolgeva il ruolo di consigliere dei Romanov e, in particolar modo, della zarina Alexandra. Si pensa che Rasputin avesse detto alla zarina che stava per essere assassinato e che, se uno dei suoi parenti lo avesse ucciso, tutta la famiglia dei Romanov sarebbe morta entro un anno. Tali fatti furono considerati troppo tetri per essere inseriti in un film d’animazione, ma si decise di inserire un riferimento nella canzone “Una voce a San Pietroburgo”, quando viene fatto riferimento ad un certo Yussupov, il principe imparentato coi Romanov che uccise Rasputin nel 30 dicembre 1916.
  4. La storia della dinastia Romanov era troppo truce per il film. Quando i produttori Don Bluth e Gary Goldman iniziarono le ricerche sugli eventi reali, scoprirono che la storia di Anastasia e della dinastia dei Romanov era troppo oscura per il genere di film al quale si era pensato. I due, quindi, decisero di usare i fatti basilari della morte dei Romanov e della Rivoluzione russa come punto di partenza, chiedendosi cosa sarebbe successo se questa ragazza fosse riuscita a scappare.
  5. Il disegno di Anastasia che appare a fine film è realmente esistito. Infattti è stato attestato che, nella vita reale, Olga abbia davvero detto che il disegno di Anastasia (di cui si parla in una delle scene finali del film) sembrava un maiale che cavalcava un asino. Questo è stato affermato dalla stessa ragazza in una lettera indirizzata a suo padre e l’immagine usata nel film è una riproduzione del disegno originale.

Incongruenze tra film e realtà

Fatta una panoramica del vero contesto storico e delle congruenze con la realtà presenti nel film d’animazione, adesso sottolineiamo alcuni elementi inesatti del film:

  1. Una delle prime inesattezze è visibile nella primissima scena del film in cui viene citata la data d’inizio degli avvenimenti che vede come protagonista la famiglia di Nicola II e cioè il 1916. In realtà il trecentesimo anniversario dell’ascesa al potere dei Romanov non cadde in quella data ma pochi anni prima, nel 1913.
  2. Inoltre, diversamente da come vediamo nelle prime scene, nel 1916 Anastasia non era una bambina di 8 anni (come mostra il film) ma un’adolescente di ben 15 anni.

Alessia Pellino