La Bocca della Verità e l’ingegno femminile

La Bocca della Verità

La Bocca della Verità, nel periodo dell’antica Roma, altro non era che un tombino. I tombini, a quell’epoca, erano sparsi un po’ ovunque nelle vie della città; sempre realizzati in marmo pavonazzetto o in pietra, raffiguravano le teste di alcune divinità fluviali. Questi eleganti tombini non fungevano solo da ornamento: con le loro bocche sempre spalancate, venivano realizzate per far sì che ingoiassero le acque di scarico delle terme e dei bagni pubblici.

L’antico mascherone romano, databile attorno al I sec. d.C., ritrae un volto maschile con la barba; gli occhi, le narici e – ovviamente – la bocca sono forati.

Dal 1632 è possibile ammirare la Bocca della Verità all’interno del pronao della Chiesa di Santa Maria in Cosmedin di Roma. Nei secoli questo noto volto barbuto ha assunto varie interpretazioni, poiché di fatto non è possibile sapere con certezza a chi o cosa sia stata ispirata tale scultura. Per molti potrebbe raffigurare il viso di Giove Ammone, per altri ancora il dio Oceano o anche un oracolo.

La Bocca della Verità è stata soprannominata in questo modo proprio perché, nelle credenze popolari, è noto che se una persona, dopo aver infilato la mano nella fessura della bocca, fa un’affermazione giurando il falso, la bocca della maschera si chiuderà, tranciandole così di netto la mano. Da questa credenza sono nate altre storie, altre leggende riguardanti per lo più donne poco rispettabili e rapporti adulterini.

Il racconto che oggi vi narrerò tratterà proprio di questo: una donna che, attraverso l’astuzia, è riuscita ad aggirare la Bocca della Verità.

Il potere delle parole

La leggenda narra che la giovane moglie di un nobile romano fu accusata di aver tradito più volte il proprio marito assieme ad un affascinante e passionale amante la cui identità era ancora ignota.

La donna, sconvolta e amareggiata da simili accuse, cercò di discolparsi giurando al marito di essergli stata sempre fedele, in ogni momento. L’uomo, non curante delle parole della moglie, decise di sottoporla ugualmente alla prova della Bocca della Verità.

Il giorno stabilito per la prova arrivò presto. La donna si face largo tra la folla per giungere dinanzi alla tanto temuta Bocca della Verità, dove il marito l’aspettava. 

Nella più totale disperazione cercò in lacrime di scappare via: corse a perdifiato tra la gente e finì fra le braccia di un uomo; lo strinse forte a sé e implorò il suo aiuto. Ma la folla, desiderosa di godersi lo spettacolo quanto prima, la strattonò e trascinò davanti alla Bocca della Verità.

La donna, il cui volto era straziato dal dolore, infilò la mano nella fessura, chiuse gli occhi e dichiarò: «Giuro davanti a Dio che nella mia vita, al di fuori di mio marito e di quel ragazzo a cui ho chiesto inutilmente aiuto poco fa, mai e poi mai ho tenuto fra le mie braccia un altro uomo!»

La folla ammutolì, in attesa di qualche tragica conseguenza, ma non accadde nulla. La donna sfilò lentamente la mano e la mostrò fieramente al marito e alla folla. 

Il marito, felice come non mai, la tirò a sé e la baciò con amore.

Se solo fosse stato più attento nel pesare certe parole… Il pover’uomo non venne mai a conoscenza del fatto che il ragazzo a cui la moglie aveva chiesto aiuto quel giorno, era proprio il suo caro amante.

Curiosità

La leggenda qui narrata (un racconto tedesco del XV secolo) è legata ad una particolare credenza popolare che si fece strada nel Medioevo. Molti credevano che fosse stato un certo Virgilio Grammatico, un erudito del VI secolo, a costruire la Bocca della Verità. Tutto ciò ad uso dei mariti e delle mogli qualora avessero dubitato della fedeltà del coniuge.

Luna Scotti

Sitografia

http://www.scudit.net/mdboccaverita.htm

https://it.wikipedia.org/wiki/Bocca_della_Verità