Non è il primo e non sarà l’ultimo artista di strada che vuole denunciare, ma c’è da sottolineare che il suo modo è intrigante. I soggetti rappresentati da ROA sulle pareti di grandi palazzi di tutto il mondo, sono soprattutto animali di piccole e grandi dimensioni che vengono riprodotti in misure paradossali. Topi schiacciati ed allungati, cavalli che si genuflettono e comprimono la propria fisicità per rientrare nelle dimensioni del supporto che si è scelto.
Ma queste dimensioni e queste pose che ROA utilizza, non sono adattamenti dimensionali o d’esigenza ma sono spazi cercati direttamente dall’artista che mediante questo atteggiamento rilassato ed in un certo senso abbandonato degli animali, vuole rispecchiare lo stesso atteggiamento che l’uomo ha nei confronti della natura in genere.
Solitamente tutti i soggetti rappresentati sono caratterizzati da due colori, soltanto il bianco e il nero, altro esempio di come l’unico messaggio che si vuole trasmettere è principalmente di carattere emozionale e poco legato ad un estetismo. Bisogna riconoscere che tutte le opere sono caratterizzate da una dettagliatura specifica soprattutto legata alle piccolezze di ogni animale.
Molto spesso gli animali che ritroviamo rinchiusi iconograficamente in queste gabbie di cemento, che sono i palazzi metropolitani che ci circondano, diventano anche il simbolo dell’atteggiamento che la caccia in alcuni casi può indurre ad assumere.
La diversità della fauna rappresentata, vittima di uno scempio umano, è impressionante; nella città di Chicago da poco è stato realizzato uno degli ultimi lavori, un topo su più pareti, che visto in prospettiva, non da particolari sembianze ma variando le angolazioni ci si accorge del fatto che questo animale sia stato dilaniato da un morso e quanto sembrino realistiche le sue viscere.
Le creazioni di ROA sono ormai presenti in tutto il mondo, dal Sud Africa al Messico, dagli Stati Uniti all’Africa, ma ultimamente la sua presenza è stata acclarata anche in Italia. Nel periodo autunnale dello scorso anno alcune opere dell’artista olandese sono state esposte presso la galleria romana Dorothy Circus Gallery. Analizzando più da vicino queste realizzazioni si può cogliere una sorta di richiamo al risveglio, al rinvigorimento dell’uomo in generale, anche mediante un apparente atteggiamento provocatorio come può apparire.
Vincenzo Morrone
Fonti: unurth.com, streetartlondon.co.uk, brooklynstreetart.com
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