Jim Morrison ha riscoperto una seconda giovinezza da qualche anno, divenendo fonte di citazioni per i social network. Quanti di coloro che condividono le sue frasi, però, conoscono il vero Jim Morrison?
La nascita del mito
Il nucleo dei Doors si forma in ambiente universitario, e precisamente alla UCLA, dove Jim Morrison conosce Ray Manzarek. Il primo, originario della Florida, è il figlio di un ufficiale della Marina americana, e probabilmente avrebbe seguito le orme del padre se non fosse diventato “King Lizard”.
Sarà Manzarek, appassionato di musica rock, e con un background da pianista classico, a convincere il suo compagno di corsi a formare una rock band nel luglio del 1965.
La fonte di ispirazione per il nome del gruppo è il titolo di un saggio di Aldous Huxley, The Doors of Perception, riguardante gli effetti dell’assunzione di funghi allucinogeni, opera che influenzò fortemente l’ambiente sessantottino. Già il nome fa capire la volontà dei due di inserirsi nella scia della musica psichedelica, che enorme successo ebbe nella seconda metà degli anni ’60.
Ai due si unirono John Densmore, batterista, e Robbie Krieger, chitarrista: ecco i Doors.
The Doors: l’album di debutto
Il singolo di lancio dell’album è Break On Through. L’etichetta Elektra lancia una campagna pubblicitaria senza precedenti, eppure le vendite non sono soddisfacenti.
La critica “scopre” Jim Morrison e ne esalta le qualità da songwriter. Il mito del “poeta maledetto” si alimenta dei soprannomi che gli vengono attribuiti o che si attribuisce Jim Morrison: ora è il “re lucertola“, ora “Mr. Mojo Risin‘”, ora “lo sciamano“.
The End: Edipo in musica
La perla dell’album, la canzone che costituisce l’apice della creatività da songwriter di Jim Morrison, è senz’altro The End. Non pubblicata come singolo, sarà una sua versione ridotta, così come già accaduto con Light My Fire: nel 1979 venne infatti utilizzata in Apocalypse Now, il capolavoro di Francis Ford Coppola.
La drastica riduzione della sua lunghezza (la canzone, originariamente, durava oltre 11 minuti) eliminava la parte più sperimentale e trasgressiva dell’intero pezzo: la lunga rappresentazione in musica del complesso edipico.
The killer awoke before dawn, he put his boots on
He took a face from the ancient gallery
And he walked on down the hall
He went into the room where his sister lived, and…then he
Paid a visit to his brother, and then he
He walked on down the hall, and
And he came to a door…and he looked inside
Father, yes son, I want to kill you
Mother…I want to…fuck you
Con questo testo i Doors dimostrano di essere ben lontani dallo spirito “Peace & Love” tipico del sessantotto, grazie alla straordinaria penna di Jim Morrison.
Jim Morrison: la consacrazione del mito
Nell’ottobre dello stesso anno esce Strange Days: si tratta dell’album che consacrò Jim Morrison come “Lizard King“, soprannome tratto dal testo di “The Celebration Of The Lizard“, poesia contenuta all’interno della copertina di Strange Days.
Durante il concerto del 1 marzo 1969 a Miami, al culmine della sua esibizione, Jim Morrison mostrò il pene alla platea, e fu immediatamente arrestato con l’accusa di oscenità in luogo pubblico: l’ennesimo atto trasgressivo del Re Lucertola.
Parigi, la patria dei poeti decadenti, sarà la sua tomba: Jim Morrison morì nella notte del 2 luglio, in circostanze mai chiarite, a soli 27 anni, entrando di diritto nel Club 27.
Dalla fine degli anni ’80, complice anche Apocalypse Now, il mito di Jim Morrison divenne sempre più popolare, fino a diventare, oggi, fonte di aforismi da pubblicare sui social network, da parte di chi ignora la complessità del personaggio, uno degli artisti più geniali dell’intera storia della musica.
Davide Esposito
Bibliografia
Le Leggende del Canyon in E. Guaitamacchi, Storia del Rock, Hoepli, 2014
Sitografia
Sito ufficiale dei Doors: https://www.thedoors.com/