Jim Morrison: il “poeta maledetto” dei Doors

Jim Morrison ha riscoperto una seconda giovinezza da qualche anno, divenendo fonte di citazioni per i social network. Quanti di coloro che condividono le sue frasi, però, conoscono il vero Jim Morrison?

La nascita del mito

Jim MorrisonIn pochi anni di carriera nel panorama musicale mondiale, Jim Morrison ha scritto pagine indimenticabili, in qualità di frontman e songwriter dei The Doors, fra i gruppi più rivoluzionari e trasgressivi di ogni tempo.

Il nucleo dei Doors si forma in ambiente universitario, e precisamente alla UCLA, dove Jim Morrison conosce Ray Manzarek. Il primo, originario della Florida, è il figlio di un ufficiale della Marina americana, e probabilmente avrebbe seguito le orme del padre se non fosse diventato “King Lizard”.

Sarà Manzarek, appassionato di musica rock, e con un background da pianista classico, a convincere il suo compagno di corsi a formare una rock band nel luglio del 1965.

La fonte di ispirazione per il nome del gruppo è il titolo di un saggio di Aldous Huxley, The Doors of Perception, riguardante gli effetti dell’assunzione di funghi allucinogeni, opera che influenzò fortemente l’ambiente sessantottino. Già il nome fa capire la volontà dei due di inserirsi nella scia della musica psichedelica, che enorme successo ebbe nella seconda metà degli anni ’60.

Ai due si unirono John Densmore, batterista, e Robbie Krieger, chitarrista: ecco i Doors.

The Doors: l’album di debutto

Jim Morrison The Doors albumIl 4 gennaio del 1967, l’anno d’oro del rock e dell’intera storia della musica, viene pubblicato il primo album omonimo del gruppo. Musicalmente si tratta, come detto sopra, di rock psichedelico, con qualche novità: l’abilità da songwriter di Morrison, vero e proprio “poeta maledetto“, danno alle canzoni dei Doors una dimensione decadente che i testi delle band coeve non hanno. Morrison risulta essere fra i migliori songwriter di ogni tempo.

Il singolo di lancio dell’album è Break On Through. L’etichetta Elektra lancia una campagna pubblicitaria senza precedenti, eppure le vendite non sono soddisfacenti.

Jim Morrison Light My Fire The DoorsNel giugno dello stesso anno l’Elektra tenta di correre ai ripari: l’idea è di lanciare una versione ridotta di Light My Fire, canzone lunga circa sette minuti. La lunghezza cala a due minuti e mezzo, perfetta per le radio. Nel giro di un mese Light My Fire sale al primo posto nella classifica dei singoli più venduti: è un successo.

La critica “scopre” Jim Morrison e ne esalta le qualità da songwriter. Il mito del “poeta maledetto” si alimenta dei soprannomi che gli vengono attribuiti o che si attribuisce Jim Morrison: ora è il “re lucertola“, ora “Mr. Mojo Risin‘”, ora “lo sciamano“.

The End: Edipo in musica

La perla dell’album, la canzone che costituisce l’apice della creatività da songwriter di Jim Morrison, è senz’altro The End. Non pubblicata come singolo, sarà una sua versione ridotta, così come già accaduto con Light My Fire: nel 1979 venne infatti utilizzata in Apocalypse Now, il capolavoro di Francis Ford Coppola.

La drastica riduzione della sua lunghezza (la canzone, originariamente, durava oltre 11 minuti) eliminava la parte più sperimentale e trasgressiva dell’intero pezzo: la lunga rappresentazione in musica del complesso edipico.

The killer awoke before dawn, he put his boots on
He took a face from the ancient gallery
And he walked on down the hall
He went into the room where his sister lived, and…then he
Paid a visit to his brother, and then he
He walked on down the hall, and
And he came to a door…and he looked inside
Father, yes son, I want to kill you
Mother…I want to…fuck you

Con questo testo i Doors dimostrano di essere ben lontani dallo spirito “Peace & Love” tipico del sessantotto, grazie alla straordinaria penna di Jim Morrison.

Jim Morrison: la consacrazione del mito

Jim MorrisonJim Morrison diverrà protagonista di esibizioni che andranno oltre ogni limite pensabile della trasgressione e che, al contempo, ne rafforzeranno il mito di “poeta maledetto”. Durante una storica esibizione all’Ed Sullivan Show, Jim ignorò il diktat dell’emittente che gli impose una versione censurata di “Light My Fire“: dopo essersi detto d’accordo con la censura, Jim eseguì il pezzo seguendo il testo originale.

Nell’ottobre dello stesso anno esce Strange Days: si tratta dell’album che consacrò Jim Morrison come “Lizard King“, soprannome tratto dal testo di “The Celebration Of The Lizard“, poesia contenuta all’interno della copertina di Strange Days.

Durante il concerto del 1 marzo 1969 a Miami, al culmine della sua esibizione, Jim Morrison mostrò il pene alla platea, e fu immediatamente arrestato con l’accusa di oscenità in luogo pubblico: l’ennesimo atto trasgressivo del Re Lucertola.

Jim Morrison Riders on the Storm Jim Morrison incominciò a dimostrare segni di insofferenza: rifiutò di partire in tour nel 1970 e, dopo la pubblicazione di L.A. Woman, contenente uno dei classici della band, “Riders on the Storm“, Morrison si trasferì nel marzo 1971 a Parigi, desideroso di ritrovare la sua creatività.

Parigi, la patria dei poeti decadenti, sarà la sua tomba: Jim Morrison morì nella notte del 2 luglio, in circostanze mai chiarite, a soli 27 anni, entrando di diritto nel Club 27.

Dalla fine degli anni ’80, complice anche Apocalypse Now, il mito di Jim Morrison divenne sempre più popolare, fino a diventare, oggi, fonte di aforismi da pubblicare sui social network, da parte di chi ignora la complessità del personaggio, uno degli artisti più geniali dell’intera storia della musica.

Davide Esposito

Bibliografia

Le Leggende del Canyon in E. Guaitamacchi, Storia del Rock, Hoepli, 2014

Sitografia

Sito ufficiale dei Doors: https://www.thedoors.com/