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Cerveteri: il fascino delle tombe etrusche

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Dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, Cerveteri, oggi comune in provincia di Roma che si affaccia sul Mar Tirreno, è uno dei più antichi insediamenti del popolo etrusco.

Necropoli di Cerveteri vista dall’alto

Questo suscita ancora oggi un grande mistero per storici e archeologici, un popolo più antico dei romani, ma dotato di grandissimo ingegno e buon gusto. Ma come facciamo ad avere notizie su un popolo così antico e misterioso?

mappa delle tombe etrusche a Cerveteri

La risposta è qui, a Cerveteri. Le necropoli etrusche, a Cerveteri, costituiscono una testimonianza unica ed eccezionale dell’antica civiltà etrusca, l’unico tipo di civiltà urbana dell’Italia pre-romana. La rappresentazione della vita quotidiana nelle tombe affrescate, è una testimonianza unica di questa cultura del tutto scomparsa!

Ma dov’è l’unicità di tale scoperta?

tombe etrusche a Cerveteri ( struttura esterna)

Le tombe a Cerveteri rappresentano tipologie di costruzione che non esistono più in nessun altra civiltà, che nessun popolo aveva sperimentato prima, e che nessun altro ripeterà allo stesso modo. Le Necropoli erano delle vere e proprie repliche degli schemi urbanistici della città etrusca,  per questo rappresentano una grandiosa scoperta.

Facciamo adesso un breve percorso virtuale tra le necropoli:

tumulo

L’aspetto più affascinante di queste tombe è proprio la loro architettura, ispirata dalla volontà di assimilare le tombe a vere e proprie case, dove, secondo le superstizioni etrusche il defunto poteva continuare la sua vita in un ambiente “più familiare”. Infatti all’interno di tali strutture, gli archeologi hanno rinvenuto oggetti personali e  addirittura scorte di viveri!

Ma entriamo ancor di più nel dettaglio: il segno più riconoscibile di una tomba etrusca è il tumulo. Il tumulo è struttura tonda, essenzialmente fatta di tufo e di terra, che può racchiudere anche più membri di una famiglia. Inoltre gli etruschi erano soliti cremare i loro defunti, le cui ceneri venivano riposte in  bellissime urne e seppellite in grandi buche. Si suppone tra l’altro che con il tempo essi avessero abbandonato l’uso della cremazione per intraprendere quello dell’inumazione. Ma quante necropoli ci sono a Cerveteri?

necropoli di Tarquinia (altra necropoli etrusca vicino Cerveteri)

Il sito archeologico è grande almeno 450 ettari. Le necropoli più grandi sono quelle della Banditaccia, e di Monte Abatone,  purtroppo soltanto la prima è aperta al pubblico. Ma non finisce qui, le restanti necropoli più piccole sono Cava della Pozzolana, il Sorbo, Macchia della Signora,  quella di S.Paolo e la Necropoli Rupestre di Greppe S. Angelo.

Le tombe appena menzionate testimoniano la grande abilità tecnica degli etruschi, infatti, erano costruite a blocchi, con un sistema di falsa volta. Ancora una volta possiamo affermare che le tombe rispecchiavano palesemente la vita quotidiana e gli umori di questo popolo, poichè nel periodo di massima fioritura della civiltà etrusca, intorno al VI secolo, nella Necropoli l’architettura funeraria ebbe una significativa evoluzione con tombe a camera di grandissima raffinatezza!

Tombe a camera (Cerveteri)

Troviamo all’interno di queste nuove tombe oggetti più disparati come sedie con poggiapiedi, cornici, scudi in rilievo, colonne con capitelli decorati, pareti abbellite con pitture figurative e ornamentali.

Decorazione parietale di una tomba a camera (Cerveteri)

Naturalmente l’evoluzione così elaborata delle tombe richiedeva sicuramente più spazio, perciò nacquero le cosiddette tombe a dado.

Interno di una tomba a camera (Cerveteri)

Ma ecco che la situazione cambia ancora con il periodo di declino economico-politico della società etrusca. La tomba assume un ruolo soltanto funzionale. I tumuli vengono sostituiti da tombe sotterranee. Si cominciò a far uso anche delle semplici tombe a fossa per strati più poveri della popolazione.

Quale popolo viveva il rapporto tra vita e morte così morbosamente, da plagiare le proprie tombe in base alle evoluzioni della propria vita terrena? E’ forse questo il fascino che da sempre ha avuto questo popolo per noi contemporanei?

Famoso sarcofago etrusco (Roma)

Vi rispondiamo con un pensiero del poeta e drammaturgo inglese Lawrence:

“L’Italia di oggi è nel suo polso molto più etrusca che romana; e sarà così sempre. L’elemento etrusco è in Italia come l’erba dei campi e come il germogliare del grano: e sarà così sempre.”

Martina Napolitano

Fonti

  • www.caere.it
  • www.cerveteri-tarquinia-sitiunesco.beniculturali.it
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Martina Napolitano

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Martina Napolitano

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