Rinascimento

Donne e guerra nell’Orlando innamorato di Boiardo

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L’Orlando innamorato è l’intreccio perfetto di armi e amore; l’eterno ritorno delle gesta eroiche che i più audaci e leali cavalieri del mondo medievale avevano saputo compiere in nome di fanciulle piene di grazia e bellezza. È la definitiva fusione tra il ciclo bretone e il ciclo carolingio

L’ambientazione favoleggiante e consapevolmente magica della materia arturiana incontra i fieri paladini di Carlo Magnoed è il migliore di tutti che questa volta cade preda di una passione amorosa che altrove l’ha reso folle. Orlando è l’eroe più forte che combatte al fianco dell’imperatore, il più devoto a Dio; nessuno mai avrebbe scommesso un asso sul fargli indossare i panni del cavaliere- amante, quasi come se fosse stato immune dal mal d’amore.

L’Orlando innamorato: trama e personaggi

Matteo Maria Boiardo

Dietro le quinte dell’Orlando innamorato si cela la penna di Matteo Maria Boiardo, uno dei più grandi intellettuali che dominarono lo scenario letterario italiano per tutto il ‘400. Nato nella provincia di Reggio Emilia nel 1441, compì studi classici, apprendendo anche il greco. Fece vita di corte presso la famiglia degli Estensi dedicando, infatti, il poema al suo mecenate Ercole I d’Este.

La storia di Orlando è sviluppata in tre libri, di cui l’ultimo è rimasto incompiuto. Tutto ha inizio quando alla corte di Carlo Magno inaspettatamente arriva una bella principessa orientale, Angelica, insieme col fratello Argalìa. In corso era una giostra, e tutti i cavalieri presenti vengono immediatamente rapiti dallo splendore di Angelica, la quale propone loro una patto: acconsentirà a sposare colui il quale batterà in duello il fratello, oppure diverrà suo prigioniero in caso di sconfitta.

La proposta è molto allettante, e anche Orlando, forte della sua destrezza con le armi tanto quanto di questa improvvisa passione che sta prendendo il sopravvento, si getta nella mischia. Ma ciò che i cavalieri non sanno è che Argalìa è un imbroglione poiché la sua invincibilità non risiede nella forza del suo braccio ma nella potenza magica delle sue armi.

A scoprire l’inganno sarà Astolfo, il buffo e fedele compagno di Orlando che Ariosto manderà sulla luna un secolo dopo. A battere Argalìa sarà però un saraceno, Ferraguto, e Angelica, indignata, non ha più alcuna intenzione di rispettare l’accordo preso e fugge via, lasciando tutti col cuore spezzato.

The Siren, John William Waterhouse, 1900

Orlando e suo cugino Ranaldo non ci pensano due volte sopra e partono alla sua ricerca, arrivando letteralmente in capo al mondo. Ma durante il viaggio Ranaldo e Angelica si ritrovano nella foresta di Ardenne, e accidentalmente bevono dell’acqua presso una fonte incantata da Merlino e la situazione si capovolge: Angelica s’innamora perdutamente di Ranaldo che, invece, prende a odiarla.

Questo fatto creerà i primi guai al nostro povero Orlando, che dovrà combattere sia contro il disdegno di Angelica, sia contro i vari pretendenti, sia lo stesso cugino il quale vuole fargli ora il favore di dissuaderlo dalla follia d’amore. Ma il rapporto si ribalterà nuovamente nel secondo libro, e Carlo Magno, che nel frattempo era rimasto a corto di protezione militare, si vedrà costretto ad affidare la principessa al saggio Naimo con la promessa che lei sarebbe stata poi del cavaliere il quale avrebbe combattuto più valorosamente contro i pagani di Agramante.

Amore, guerra e mecenatismo

Se da un lato l’amore è ancora il motore dell’intero ciclo narrativo, ad esso il Boiardo intreccia altri due filoni principali, quali la materia bellica ed encomiastica; oltre la principessa fuggitiva e la guerra ai pagani c’è la volontà dell’autore di rendere omaggio al suo benefattore estense, inserendosi perfettamente nell’ambito della letteratura cortigiana.

Bradamante and Fiordispina

Nobilitare i duchi di Ferrara significava attribuirgli natali importanti, e secondo il Boiardo essi discendono dalla relazione tra il pagano Ruggiero e la paladina Bradamante,  sorella di Rinaldo e potente donna guerriera ripresa anche da una tradizione letteraria più contemporanea grazie a Italo Calvino e al suo romanzo Il cavaliere inesistente. 

E proprio le donne dell’Orlando innamorato sono particolari rispetto alla tradizione preesistente; Angelica non ha proprio niente a che fare con la donna- angelo stilnovista. Nonostante sia inafferrabile è dotata di una sua personalità che la sgancia da qualsivoglia prototipo ideale.

La tensione amorosa di Orlando non è finalizzata a nessun ingentilimento dello spirito, ma, al contrario, lo annerisce e sottrae dai suoi doveri primari. In questo senso esso è associabile al tormento del Filostrato di Boccaccio. E proprio da quest’ultimo che il Boiardo trae ispirazione per l’inserimento di novelle all’interno del poema, sagacemente messe a punto per dare maggiore giocosità all’intera storia.

Roberta Fabozzi

Bibliografia

Storia della letteratura italiana, G. Ferroni, Einaudi

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Roberta Fabozzi

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