Twisted Sister: dalle origini all’addio alle scene

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Lo scorrere del tempo è qualcosa di cui spesso ci dimentichiamo, qualcosa a cui, soprattutto da una certa età in poi, non guardiamo più con piacere, ma ci sono eventi che, nel bene e nel male, ci ricordano che siamo cresciuti, nella migliore delle ipotesi, o invecchiati, nella peggiore. Uno di questi eventi è il momento in cui una band di cui ti sei letteralmente innamorato da piccolo, le cui canzoni ti hanno dato una mano a superare i momenti più brutti, e a cui sei legato quasi come a un membro aggiuntivo della tua famiglia, annuncia il ritiro dalle scene: è il caso dei Twisted Sister.

L’addio della tua band preferita, soprattutto a seguito di un grosso lutto, come la scomparsa dello storico batterista A. J. Pero, è la classica notizia che non vorresti mai sentire, perchè, oltre alla sensazione di vuoto interiore che solo un vero fan della musica può conoscere, ti obbliga a prendere contatto con la realtà, e a comprendere, o meglio, a ricordarti, che i Twisted Sister sono in attività da oltre quarant’anni, e che, quindi, anche tu che sei cresciuto con loro, probabilmente non sei più il ragazzino che, nel lontano 1984, consumava il vinile di Stay Hungry.

Twisted Sister: le origini di un mito.

Fondati a New York, nel lontano 1973, dal chitarrista Jay Jay French, e precedentemente noti con il nome di Silvestar, i Twisted Sister attraversarono nei primi anni di vita, come successo a molte band, numerosi cambi di formazione, che culminarono con l’ingresso nel gruppo del bassista Mark “The Animal” Mendoza, del batterista A. J. Pero, e soprattutto del cantante Dee Snider, che, con le sue doti vocali e la sua immensa presenza scenica, divenne in breve tempo il leader della band.

Nonostante siano emersi nel periodo di massima popolarità del glam rock, i suoni particolarmente duri e rocciosi dei loro brani spinsero molti critici di settore ad etichettarli, insieme ad altri gruppi come i W.A.S.P. e i Lizzy Borden, come band Heavy Metal. Oltre ad un sound aggressivo, c’era un’altra caratteristica che distingueva i Twisted Sister da una qualsiasi altra glam rock band: il look. Molte band degli anni ’80, come ad esempio i Motley Crue, erano solite ricorrere a massicce dosi di make up e ad un vestiario caratterizzato da spandex, pantaloni aderenti, camicie sbottonate fino all’ombelico, ecc. Ma la band di New York portò questa caratteristica fino alla sua estremizzazione, finendo quasi per farne una grottesca parodia, creando un look forte e facilmente riconoscibile.

Gli scontri con il P.R.M.C.

Il successo planetario arriva nel 1984,con l’album Stay Hungry, che vendette oltre un milione di copie. Con esso, arrivarono anche le prevedibili polemiche non solo sul look, ma anche sui testi fortemente dissacranti dei Twisted Sister. Il P.R.M.C., associazione fondata da Tipper Gore, era espressione di quella parte moralista e perbenista del popolo americano e che, proprio per questa ragione, intendeva contrastare la diffusione di canzoni dai contenuti violenti che potessero influenzare la gioventù statunitense. I bersagli principali del P.R.M.C. furono i Dead Kennedys, Frank Zappa, Madonna e, tra gli altri, anche i Twisted Sister.

Il brano We’re not Gonna Take It, il cui testo, secondo il P.R.M.C., istigava i giovani a ribellarsi ai loro genitori, anche attraverso l’uso della violenza, fu inserito nella “Filthy Fifteen”, una lista di quindici canzoni, considerate le più scandalose in circolazione.

L’addio alle scene.

Dopo una carriera lunga oltre quarant’anni, i Twisted Sister hanno annunciato il loro scioglimento, ma non prima di un ultimo tour mondiale, Forty and Fuck It, che li vedrà dare un ultimo saluto ai loro fan. Nonostante il loro precedente scioglimento, avvenuto nel 1988, a cui seguirono diverse reunion nel corso del tempo, questa volta la causa dello split è molto più grave: la morte di A. J. Pero, avvenuta lo scorso 20 Marzo a causa di un’insufficienza cardiaca, è stata un fulmine a ciel sereno per la band, che aveva lasciato il proprio futuro nella più totale incertezza, fino all’annuncio del tour di addio.

Mike Portnoy, ex batterista di Dream Theater e Adrenaline Mob, sostituirà il compianto A. J. Pero dietro le pelli, e accompagnerà i Twisted Sister nella loro cavalcata finale, che sarà l’ultima occasione per poter assistere ad una performance dal vivo di Dee Snider e compagni.

Claudio Albero

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Claudio Albero

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