Il 22 aprile scorso è uscito “Avergers: Age of Ultron”, in cui il prolifico Robert Downey Jr dà ancora una volta la sua allegra interpretazione di Tony Stark alias Iron Man. Mentre su un binario prosegue dunque la sua vita da supereroe Marvel, dall’altra si può notare il suo impegno per ruoli di spiccata levatura, come nel recente The Judge. Ma guardiamo meglio…
Sembra che la carriera di Robert Downey Jr sia aderente in modo inesorabile alla sua vita privata, ed è ben
Lungi dall’intento di questo articolo è sondare il passato dell’attore, già dichiaratamente superato in tutta la sua oscurità di
Per numero, i ruoli che Robert Downey Jr può elencare nel suo curriculum hanno poco da invidiare a chicchessia. Ma… domanda: a quale ruolo in realtà lo si collega d’istinto?
Meno eclatante e comunque divertente è il secondo ruolo che marchia in modo indelebile Robert Downey Jr: Sherlock Holmes (“Sherlock Holmes” – 2009; “Sherlock Holmes – Gioco di Ombre” – 2011).
Robert Downey Jr non è di quegli attori che disperdono se stessi nella parte, che annullano tutto di sé per diventare qualcun altro, e questo può essere piazzato al primo posto fra i contro del suo essere attore. Oppure, può essere annoverato semplicemente tra i tanti modi che gli artisti hanno di approcciarsi ai personaggi, e riconoscere comunque che il talento di cui gode questo artista nello specifico è grande.
Insomma Robert Downey Jr rimane sempre Robert Downey Jr, benché, certo, cambiando il contesto specifico nel quale è calato il personaggio, cambia l’esperienza di cui quest’ultimo mostra le conseguenze e il suo atteggiamento verso gli eventi. Ma è sempre riconoscibile l’espressione ridacchiante sotto la maschera seria tipica del nostro Robert, o la luce disincantata e ironica negli occhi scuri. Insomma, l’attore conserva la propria indole profonda e la inserisce, intatta, all’interno del personaggio senza permettere che questo la contamini, ma al massimo concedendogli di fornirgli un paio di occhi con cui guardare, filtrare ed interpretare le vicende di cui è eroe.
Al contrario che essere limitante, questo permette di osservare quanto Robert Downey Jr sappia piegare e manipolare a piacere la propria persona, immedesimandosi nell’ambiente e risultando sempre e comunque figlio del luogo e del momento storico caratteristici della sua parte.
È così che Hank Palmer di “The Judge” (David Dobkin – 2014) rimane inconfondibilmente Robert,
Chiara Orefice
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