Roman d’Alexandre, la leggenda su Alessandro Magno

Racconti leggendari della vita di Alessandro Magno

Le Roman d’Alexandre

Signori, disse Alessandro, ho fatto grandi conquiste  […]  Vi voglio ora dire quello che ho in testa:  sono andato abbastanza su e giù per la terra,  voglio sapere la verità di quelli che stanno nel mare,  non mi fermerò finché non ne avrò l’esperienza  […] Gli artigiani gli hanno fatto uno scafo molto ricco,  era tutto di vetro, chiaro, non se ne vide mai più bello. Quando ci fu entrato con i suoi due compagni,  era bene al sicuro, come nella torre di un castello”.

Leggendaria è la vita di Alessandro Magno, la cui vicenda viene ripresa innumerevoli volte. Diversificate sono le continue versioni che raccontano del giovane sovrano greco. Ci sono autori che collocano la sua avventura fino in Paradiso, altri che lo vedono attraversare l’abisso marino; per alcuni diventa un eroe, idealizzandone l’immagine come figura Christi, per altri assume le caratteristiche di un sacerdote.

Ogni versione, tuttavia, coincide nella grandezza e nella maestosità della sua vita, rendendo le sue gesta materia di leggenda. Il mito, esaltato dalla letteratura e dall’arte di ogni cultura, celebra le imprese di un eroe greco, discendente del Pelide Achille e fanciullo prodigio.

Roman d’Alexandre, fonti e racconti antichi

roman d'alexandre

Tra le diverse opere che trattano della vita di Alessandro Magno, la più famosa e frammentata è il Roman d’Alexandre, il Romanzo di Alessandro, costituito da numerosi rifacimenti. I racconti sono stati uniti in una raccolta organica e trattano della vicenda del monarca macedone ad Alessandria d’Egitto.

Il Roman d’Alexandre è impropriamente attribuito a Callistene, sebbene il testo sia apocrifo. Immensa è stata la sua diffusione nel periodo dell’ Età Antica e di Mezzo, in quanto circolavano copie, falsi, bozzetti e numerose revisioni. Risale al secolo successivo la morte del giovane re greco la prima versione scritta in greco, poi tradotta in latino e in molte lingue mediterranee.

Un rimaneggiamento del Roman d’Alexandre racconta di una fonte della giovinezza, che Alessandro Magno avrebbe attraversato con il soldato Andreas, inoltrandosi nella leggendaria “terra oscura”, posta oltre le foreste dell’Abcasia. La versione adattata racconterebbe ancora di come Alessandro si perda nella foresta e l’amico trovi la fonte, acquisendo l’immortalità.

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Unificati sono i numerosi rimaneggiamenti, lavoro raccolto sul finire del 1200 da Alexandre de Paris, che racchiude rifacimenti di autori diversi e rielaborati sulla vita del giovane Alessandro Magno, sulle sue conquiste e sui suoi viaggi nelle meravigliose terre d’Oriente. Nel Roman d’Alexandre convolano tutte le fonti di epoca tardo antica e questo rende l’opera un testo privilegiato di preziosissimo valore.

Ritroviamo riunite tre opere francesi risalenti alla fine del XII secolo, scritte e tramandate in versi fino all’epoca moderna. Il primo dei tre testi è del 1100, scritto in ottosillabi da Albéric de Briancon, e sembrerebbe derivare da un’antica opera di traduzione ellenica e attribuita al greco Callistene. Si raccontano di gesta eroiche e di indomiti e coraggiosi cavalieri, unendo in un solo romanzo il ciclo epico e quello cavalleresco.

Il secondo dei tre testi  è materia scritta in decasillabi a rima unica, appartenenti ad un autore di versi del Poitou. Il terzo, e ultimo testo, risalente tra il 1180 e 1190, è opera della cooperazione e collaborazione di Alexandre de Bernay e Lambert le Tort. Si tratta di dodecasillabi, chiamati dal secolo XII in poi alessandrini, che uniscono la celebrazione delle virtù del perfetto cavaliere, che si muove e combatte in un mondo fantastico e meraviglioso.

Alessandro Magno, l’uomo oltre il mito

roman d'alexandreIl Roman d’Alexandre viene suddiviso per semplificazione in quattro parti, ognuna inerente alle vicende della vita di Alessandro. Il romanzo si apre con la celebrazione della grandezza e della conquista del giovane greco, che in poco tempo riuscì a sbaragliare il Re dei Re, Dario il Persiano. Macedonia, Egitto, Oriente sono soltanto alcune delle terre che Alessandro invase e annesse al suo regno, liberando le città greche dai popoli asiatici.

Oltre il sapore e il trionfo delle vittorie, si percepisce qualcosa di più. Non si raccontano soltanto le guerre e le conquiste, l’onore e il potere, le ricchezze e i bottini ma emerge fiero e prepotente il coraggio di un giovane uomo, che a ventuno anni si trovò  re della Macedonia. Sebbene il suo impero non sopravvisse molto tempo dopo la sua morte, la sua impresa, fragile nell’apparenza, avrebbe cambiato le sorti del mondo e avrebbe creato nuovi piani e assetti politici nell’Asia mediorientale.

La sua conquista e la sua vicenda lasciarono traccia nel mondo di allora, imprimendo di grecità le città asiatiche e unendo sotto la sua ideologia popoli lontani e distanti. La sua figura viene esaltata e idealizzata a partire dalla dimensione in cui agisce: non si tratta di strategia militare o politica ma le conquiste di Alessandro e le sue vicende si imprimono nella storia, radicandosi nel mito e diventando materia di leggenda.

La ricerca e la speranza della gloria

La storia lo ricorda non come uno stratega brillante o un guerriero eccellente ma la sua figura guadagna nel tempo la fama che merita, riportando in auge le frustrazioni e le angosce dell’uomo, che si nasconde oltre il condottiero, dell’infinita voglia di conquista e dell’inarrestabilità del suo cuore inquieto. Alla base delle sue infinite conquiste soggiace la ricerca senza fine, la quete, la speranza mai mutata della conquista della gloria.

Plutarco parla di philotimia, dal greco” brama di potere”. Alessandro viene educato secondo valori come l’etica, l’eroismo, la gloria e si muove costruendo nel mito la sua azione. Tendenzialmente contribuisce all’idealizzazione delle sue imprese e della sua persona, diventando ispiratore del suo stesso mito.

La gloria di Alessandro fiorisce oltre le vicende e le imprese miliari, si alimenta della tradizione letteraria e diventa mito storico e materia delle favolose memorie del mondo orientale.

roman d'alexandreTra i diversi materiali di cui si compone il Roman d’Alexandre, spicca il senso della fantasia, dell’avventura e dell’elemento meraviglioso. Fin dall’inizio si racconta della miracolosa nascita del giovane re macedone, i nuovi territori orientali e le infinite future conquiste.  SI racconta ancora dei soldati che fin da subito lo seguirono per le strade del mondo, della nostalgia della terra natia e del malessere che serpeggiava tra i guerrieri dopo una pesante sconfitta.

Alessandro seppe incoraggiarli dopo ogni battaglia, spronarli dopo ogni perdita e riaccendere in loro il pathos e la voglia di gloria.

Prendo la frusta: con le mie lance e le mie armi scorticherò i barbari e con le mie mani li ridurrò in schiavitù. Prendo la palla: con quella mi dai un simbolo del mondo intero su cui regnerò e che è, come una palla, rotondo. Prendo l’oro come un significativo presagio: da me sarai sconfitto e dovrai pagarmi i tributi!”

(Roman d’Alexandre – 1,38)

Già la nascita miracolosa conteneva in se l’origine di qualcosa di grande, un bimbo prodigio destinato a diventare un eroe.

Valentina Labattaglia

Bibliografia:

  • Alessandro il Grande: Il Romanzo di Alessandro. La vita di Alessandro di Plutarco.