I Black Sabbath e la nascita dell’heavy metal

Nel 1968 per la prima volta una band rock cita l’espressione “heavy metal” in una canzone: si tratta degli Steppenwolf e la canzone è “Born to be Wild“. Dopo tre anni, nel 1971, l’espressione viene utilizzata per la prima volta da un critico musicale, l’americano Lester Bangs, per etichettare una rock band. Da allora l’uso dell’espressione diventerà comunissima, ed identificherà uno dei generi più prolifici del mondo del rock. Ma, esattamente, in cosa consiste questo heavy metal? E qual è il ruolo dei Black Sabbath nella nascita di questo genere?

I primi vagiti del metal

LHeavy Metal Star Wars Black Sabbatha data di nascita dell’heavy metal è da collocarsi tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. Mentre tramontava la stagione psichedelica, la rivoluzione musicale di Jimi Hendrix, che cambiò totalmente il modo di approcciarsi alla chitarra, è da considerarsi la lontana scaturigine del rock pesante. La forte distorsione del suono diventa il timbro caratteristico di una vera e propria sottocultura, di cui l’elemento musicale è solo un tassello in un gigantesco puzzle.

Come sempre accade, l’evoluzione musicale segue l’evoluzione politico-sociale e culturale dell’epoca. Allo svanire dell’utopia sessantottina e alla fine del boom economico, con la crisi economica dei primi anni ’70 e la guerra in Vietnam la gioventù richiede un nuovo genere musicale che esprima le loro esigenze. Ossia l’hard & heavy.

Ultimo tour dei Black SabbathNon c’è ancora, nei primi anni di gestazione, una chiara distinzione tra hard rock ed heavy metal. Sicuramente entrambe traggono le loro lontane origini dall’esasperazione degli elementi del blues rock anglosassone. Tutto diventa più frenetico e chiassoso. È lo stesso fenomeno che nel sud degli States darà la luce ai Lynyrd Skynyrd

Se vogliamo, però, trovare un luogo e una data di nascita all’heavy metal, è da trovarsi nel Regno Unito nel 1970, ad opera dei Black Sabbath.

Il mondo cupo dei Black Sabbath

Black Sabbath album più importantiI Black Sabbath, per la loro operazione, sono da considerarsi automaticamente tra i gruppi più importanti della storia. Il loro primo album, uscito il 13 febbraio 1970, è senza di dubbio tra i più influenti di sempre

Sin dalla copertina i Black Sabbath realizzano la loro rivoluzione: un paesaggio spettrale, l’immagine di una donna presagio di morte, il perfetto scenario per un film horror. Con i Black Sabbath compare sulla scena rock il diabolico. Sembra quasi ironico che solo un anno dopo Woodstock, il culmine della stagione del Flower Power, la gioventù anglosassone venga sconvolta da una musica che fa dell’orrorifico una vera e propria filosofia di vita.

Se già negli anni precedenti il rock veniva considerato dagli ambienti più conservatori “musica del diavolo“, ora l’accostamento diventa reale. E questa attitudine si rispecchia nel modo di suonare: cupo, perfetta colonna sonora di una seduta spiritica, musica, per l’appunto, “pesante”. Mentre i King Crimson facevano della pulizia del suono quasi un credo (fino, almeno, alla rivoluzione di “Red“), i Black Sabbath lo sporcavano il più possibile.

L’immaginario metal

Il merito principale dei Black Sabbath, forse più della loro rivoluzione musicale dal punto di vista tecnico, è l’aver creato un nuovo immaginario collettivo. Ogni sottocultura necessita della propria simbologia, e la sottocultura metal viene rifornita di un intero mondo di simboli a cui fare riferimento per dare fondamento alla propria identità.

Gli anni ’70 sembrano quasi la riscoperta del Medioevo tra le sottoculture musicali: i King Crimson e i Genesis ne riscoprivano l’aspetto più folk, la vicinanza alla natura e una purezza ormai passata. I Black Sabbath, invece, vedono il Medioevo con un occhio Romantico: è un Medioevo gotico, buio, fatto di castelli lugubri.

Annunciata la data italiana del tour di addio dei Black SabbathOzzy Osbourne, il frontman dei Black Sabbath, diviene uno dei personaggi più carismatici del mondo del rock, presentandosi sul palco come un anti-Cristo pronto a rivoltare ogni cliché della popolazione benpensante dell’epoca. L’oscuro, il malefico, viene abbracciato ed accettato, non più respinto, ma scelto come alternativa ad un desolante mondo consumista e capitalista.

L’influenza

I capolavori dei Black Sabbath si concentrano in un solo anno, il 1970: l’album eponimo e Paranoid, quello di maggior successo, rappresentano le vette artistiche del gruppo. Poi una serie di buoni album fino all’uscita di Ozzy, momento dal quale i nuovi album dei Black Sabbath cessarono di essere incisivi nell’evoluzione della musica.

C’è da dire, però, che la loro influenza continuava ad estendersi nel tempo. Un intero filone metal discende da loro: si tratta di quello più macabro e violento, il metal “classico”, dei Motörhead e degli Iron Maiden. Inoltre i Black Sabbath ebbero un ruolo centrale nella definizione del sound grunge.

Tutto questo dimostra, in definitiva, quanto i Black Sabbath siano stati fondamentali non solo nella storia della musica, ma anche nell’evoluzione delle sottoculture giovanili nel corso di interi decenni.

Davide Esposito

Bibliografia

L’età del Metallo pesante, in E. Guaitamacchi, Storia del Rock, Hoepli, 2014