Yoga: le origini di una pratica millenaria

Oggigiorno lo Yoga è una delle attività più praticate al mondo. Un mix di equilibrio, benessere e ritorno alla pace interiore. Da dove deriva tutto ciò? Quali sono le sue reali origini?

Yoga è un termine sanscrito (lingua perfetta, dotta, elaborata) योग legato alle pratiche ascetiche e meditative della religione indiana buddhista e di quella giainista. Anticamente tale disciplina veniva insegnata nelle scuole per garantire salute sia fisica sia mentale ai giovani indiani e per fornire loro i mezzi necessari per realizzarsi spiritualmente, alludendo alla salvezza eterna.

Yoga: tutto ciò che serve sapere

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La pratica yogica ha radici millenarie ed è stata trasmessa oralmente da Guro a Discepolo. Il primo maestro spirituale che ha provato a decodificare tale insegnamento in forma scritta è stato Patanjali con la raccolta Yogasutra.

Tra le varie possibilità interpretative Prabhat Rainjan Sarkar, un filosofo e maestro indiano, ha definito tale disciplina un’unificazione che mira a guidare l’individuo nell’unificare i tre corpi del suo essere: fisico, mentale spirituale per ottenere il ricongiungimento con la coscienza universale e con il potere dell’intenzione.

Yoga: dalla radice sanscrita “yui” a cui si associa il significato di “soggiogare” “unire” “integrare”.

Lo Yoga si fonda su un mix di segnali, gesti, movimenti, posture, espressioni del volto, posizione spaziale, toni di voce ed altri aspetti che esprimono idee senza il bisogno di parole. L’intento principale è quello di imparare ad ascoltare sé stessi e il proprio corpo attraverso le posizioni (āsana ) che ci aiutano ad entrare in contatto con tutti gli organi del corpo stesso. Lo Yoga aiuta ad impossessarsi dei propri pensieri – gli stessi pensieri che sembrano sfuggirci quotidianamente – e ci permette di controllarli, osservarli e infine lasciarli andare liberandoci dalla condizione di schiavitù e aiutandoci a modificare il nostro modo di percepire le cose che ci circondano.

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Patanjali, in Yogasutra, spiega la necessità di tale unione rifacendosi a due componenti dell’anima umana: l’anima umana Jivatma con Paramatma ossia la superanima. Inizialmente l’anima era una sola ma quando venne divisa in queste due parti interruppe il ciclo evolutivo dell’universo per cui il Jivatma, separatosi dal Paramatma, da sempre necessita di riunirsi ad esso entro un’unica coscienza. Lo Yoga è appunto il processo di riunificazione di entrambi entro la coscienza unica.

I movimenti o le perturbazioni del pensiero si concentrano nella chitta (una sorta di campo di battaglia mentale) e ciò che l’uomo deve ottenere è il nirodhah ossia uno stato di controllo, inibizione che  sta a significare la soppressione dei pensieri.

Yoga significa rimuovere dalla mente tutte le azioni e reazioni che danno luogo a onde di pensieri infiniti, per raggiungere quale scopo ultimo, la realizzazione nel Samadhi o Illuminazione che porta alla liberazione ossia al ricongiungimento con l’assoluto.

Yoga è così reso nelle altre lingue asiatiche:

  • in cinese 瑜伽 yúqié, yújiā;
  • in giapponese ヨーガ yōga;
  • in coreano유가 yuga;
  • in vietnamita du già;
  • in tibetano sbyor ba;
  • in thailandese โยคะ yokha.

Sabrina Mautone

Fonti

Ulteriori informazioni: Il flusso delle esistenze

Fonte articolo: http://www.apnu.net/yoga.html