Società contemporanea

Green pass: cos’è, quando serve, come ottenerlo

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Il green pass, o “certificato verde“, è una certificazione che attesta il nostro stato di salute rispetto al Covid-19. Garantendo un buon stato di salute, per quanto riguarda il Covid-19, il possesso del certificato verde ci consentirà di viaggiare e di accedere a vari eventi. Ecco perché in questo articolo cercheremo di capire meglio cos’è il green pass, quando serve e come ottenerlo.

Cos’è il green pass?

Il green pass nasce da un’iniziativa della Comunità europea per facilitare la circolazione libera e sicura dei cittadini durante la pandemia di Covid-19. Nell’epoca del Covid-19 è difficile conciliare la voglia di viaggiare con la sicurezza. Il green pass permetterà gli spostamenti in piena sicurezza tra le varie nazioni e all’interno delle stesse. Scopo del pass è quello di creare un criterio comune che consenta lo spostamento dei cittadini all’interno dell’Unione europea, in modo da limitare il più possibile la circolazione del virus. Ogni nazione garantirà ai propri cittadini la possibilità di ottenere il green pass tramite delle linee guida stabilite dall’Unione europea. I cittadini in possesso del pass durante un viaggio non saranno più sottoposti a quarantena o ad altre restrizioni.

Chi ha diritto al green pass?

Esistono tre possibili vie per ottenere il green pass. La prima è quella di essere vaccinati contro il Covid-19. La seconda di aver contratto il Covid-19 ed essere guariti. La terza è quella di ottenere un tampone per il Covid-19 con esito negativo entro 48 ore dalla partenza. Ricordiamo comunque che possono esservi delle piccole differenze tra i vari Stati, ad esempio per viaggiare in Italia basta una sola dose di vaccino. Altre nazioni, invece, possono chiedere altri requisiti, come l’esito negativo di un tampone, qualora non lo sia già ottenuto. Per ottenere il pass è necessario essere stati vaccinati con un farmaco approvato dall’EMA, dunque chi fosse stato vaccinato con un vaccino diverso dai quattro in uso in Europa, non avrà diritto al pass. Vi ricordiamo che anche i minorenni, a partire dai 2 anni, sono obbligati a possedere il green pass per poter viaggiare.

Come si ottiene il green pass?

Per ottenere la certificazione verde ci sono cinque strade possibili, di cui quattro digitali. Si può ottenere il certificato nei seguenti modi: sul sito web dedicato, tramite il fascicolo elettronico sanitario, tramite le app Immuni” e “Io” o di persona dal medico di base o in farmacia. Per richiedere la certificazione verde non è indispensabile avere lo SPID ma è necessario avere la tessera sanitaria.

Sul sito web dedicato le strade per scaricare il certificato sono due: tramite SPID o tramite tessera sanitaria. Nel secondo caso viene richiesto anche un codice identificativo che può essere di quattro tipi: AuthCode, Cun, Nfre o Nucg. AuthCode indica il codice ricevuto per sms e/o e-mail dopo la vaccinazione. Cun sta per “Codice univoco nazionale del tampone molecolare“. Nfre è il numero di referto del tampone antigenico, mentre Nucg è il codice univoco di guarigione. Questi codici vengono inviati via sms e/o e-mail ai recapiti che il cittadino ha comunicato nel momento della prestazione sanitaria.

Al Fascicolo elettronico sanitario si accede secondo le modalità disposte dalle singole regioni. Alcuni regioni richiedono di possedere lo SPID, altre no. Sul sito www.dgc.gov.it ci sono i link dei fascicoli sanitari elettronici di tutte le regioni italiane.

Nell’app Immuni” è possibile acquisire il green pass accedendo alla sezione “Eu digital Covid Certificate“. Dopo aver inserito gli stessi dati richiesti sul sito web dedicato, si otterrà un Qr-Code che indicherà il possesso o meno del pass. Qualora non visualizziate la sezione “Eu digital Covid Certificate” vuol dire che dovete effettuare un aggiornamento dell’applicativo.

Nell’app Io” si riceverà una notifica qualora sia disponibile una certificazione verde, senza dover inoltrare alcuna richiesta.

Qualora si abbia poca dimestichezza con i dispositivi digitali, ci si può rivolgere al medico di base o ai farmacisti per ottenere il green pass.

Quali test sono accettati per il rilascio del green pass?

Per garantire l’attendibilità del risultato del test, soltanto i cosiddetti test molecolari e i test antigenici rapidi dovrebbero essere ammissibili per ottenere il green pass. Spetta tuttavia ad ogni Stato membro decidere se accettare i test antigenici rapidi o solo i test.

I test autodiagnostici non sono validi al fine del rilascio del green pass. Sia perché non vi è una supervisione di un ente che possa rilasciare una certificazione sia perché sono considerati meno attendibili.

Dove trovo l’AuthCode?

Molti cittadini italiani hanno già ricevuto la prima dose ma non hanno un codice AuthCode per riscattare il Green pass. Nei prossimi giorni, a partire dal quindicesimo giorno dopo la prima iniezione, si riceverà via sms o e-mail un codice, ovvero l’Authcode. Questo codice, insieme ai dati della tessera sanitaria, permetterà di ottenere la certificazione verde. Non è possibile far recapitare l’Authcode a indirizzi diversi da quelli inseriti in fase di registrazione. Si faccia attenzione al mittente, che deve essere sempre il “Ministero della Salute” (noreply.digitalcovidcertificate@sogei.it) per la e-mail e “Min Salute” per gli sms.

Quanto costa il green pass?

Il certificato è gratuito. A pagamento è solo il tampone. Il tampone molecolare rimane il “gold standard” per la diagnosi del Covid. Il costo varia tra i 60 e i 100 euro a seconda delle strutture e delle regioni. Il prezzo medio per fare un test rapido antigenico (eseguibile anche in farmacia) è di 30-40 euro.

Quando serve il pass?

Il green pass può servire in diverse circostanze. All’interno del territorio italiano sarà necessario esibire la certificazione verde per accedere a regioni arancioni o rosse e per far visita agli ospiti delle RSA. Inoltre, dal 31 maggio per le zone bianche e dal 15 giugno per le zone gialle, è necessario essere in possesso del green pass per accedere a cerimonie, come matrimoni o battesimi. In futuro si potrebbe valutare l’introduzione di questa condizione anche per altri eventi come i concerti, con capienza maggiore rispetto a quella attualmente consentita.

Dal primo luglio i possessori del pass potranno viaggiare liberamente in tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen, senza essere sottoposti a ulteriori restrizioni. Vi ricordiamo che mentre in Italia ci si può muovere liberamente già con la prima dose di vaccino, alcune nazioni, come Francia, Germania e Spagna, chiedono necessariamente la seconda dose per potervi accedere. A tal proposito, prima di organizzare il vostro viaggio, vi consigliamo di consultare il sito Re-Open EU, per verificare le condizioni di ogni Stato.

Fino al 30 giugno 2021, solo sul territorio nazionale, è possibile esibire i certificati di vaccinazione, guarigione o del tampone negativo al posto del green pass.

Quanto tempo è valida la certificazione?

La durata della certificazione dipende dal modo in cui la si ottiene. In caso di vaccinazione, il green pass è valido dal quindicesimo giorno dopo la prima dose fino alla dose successiva. Dalla seconda dose il pass ha validità di 270 giorni (circa 9 mesi). Per il vaccino monodose la validità è di 270 giorni a partire dal quindicesimo giorno dopo l’iniezione.

Nel caso di tampone negativo la certificazione sarà generata dopo poche ore e sarà valida per 48 ore. Se vorremo ripartire dalla nazione in cui arriviamo, avremo bisogno di un nuovo tampone per ottenere un nuovo green pass.

Nel caso di guarigione da Covid-19 la certificazione sarà disponibile dal giorno seguente e sarà valida per 180 giorni (circa 6 mesi).

Qualora un titolare del pass dovesse risultare positivo al Covid-19 il green pass sarebbe immediatamente revocato.

Green pass e privacy

La certificazione verde contiene solo i dati sensibili fondamentali quali nome, data di nascita, data di rilascio ma non rivela l’evento sanitario che l’ha generato. Questi dati rimangono sul certificato e non vengono acquisiti né memorizzati nel momento in cui sono verificati in un altro Stato. A fini della verifica, vengono controllate solo la validità e l’autenticità del certificato, accertando da chi è stato rilasciato e firmato. Tutti i dati sanitari sono conservati dallo Stato che ha rilasciato il certificato.

La verifica del green pass avviene tramite l’app “VerificaC19“. Tramite essa il personale addetto inquadrerà il Qr-Code per verificare la validità del pass. In caso di formato cartaceo, piegando il foglio, sarà possibile anche tutelare le proprie informazioni personali. Le uniche informazioni personali visualizzabili dall’operatore saranno quelle necessarie per assicurarsi che l’identità della persona corrisponda con quella dell’intestatario della Certificazione. L’operatore potrebbe chiedere di esibire un documento di riconoscimento.

Anche per quanto riguarda l’uso delle due app si può stare tranquilli. Il Garante della privacy ha chiesto numerose accortezze. Le app si limitano a mostrare il certificato. Le informazioni non lasciano in alcun modo lo smartphone, non sono utilizzate per il contact tracing né per nessun altro scopo. Il flusso delle informazioni sarà, quindi, unidirezionale: dal database centrale che gestisce le certificazioni verso il cellulare dell’utente.

Chi può controllare il green pass?

A chi siamo obbligati a esibire il green pass qualora ci venga richiesto? Nel sito dedicato al green pass si legge che la validità del certificato può essere verificata dai pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni. Non solo, il pass può essere richiesto e verificato anche dal personale di strutture ricreative, ristorazione o socio-sanitarie, nei casi in cui l’accesso a esse sia vincolato al possesso della certificazione verde.

Il blocco del green pass campano

Il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto per fermare l’iniziativa della Campania di rendere il green pass condizione necessaria per accedere servizi di base come i mezzi pubblici, assistere a spettacoli o usufruire di servizi turistici. L’Autorità ha inviato un avvertimento formale alla regione, sottolineando che il progetto viola la privacy delle persone.

Con un’ordinanza firmata il 6 maggio, il Presidente della regione Campania ha disposto l’utilizzo del pass come condizione necessaria per fruire di servizi di base. L’ordinanza campana andava quindi a scontrarsi con gli usi del pass previsti dalla legge.

L’ordinanza avrebbe voluto introdurre l’uso di una smart card come certificato di avvenuta vaccinazione. Il provvedimento, però, non specificava chi sarebbe dovuto essere il titolare del trattamento dei datichi avrebbe potuto accedere o usare le informazioni, violando così i principi di base del Gdpr.

Numeri utili

Per tutte le informazioni sulla Certificazione verde Covid-19 è possibile contattare un apposito numero verde: 800.91.24.91. Il servizio è disponibile tutti i giorni dalle 8:00 alle 20:00. Lo stesso servizio è contattabile anche via e-mail all’indirizzo: cittadini@dgc.gov.it. Per informazioni su aspetti sanitari si può chiamare il numero di pubblica utilità 1500, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.

Qualora si riscontrassero problemi con l’app Immuni” è possibile contattare il numero verde: 800.91.24.91. Anche questo servizio è disponibile tutti i giorni dalle 8:00 alle 20:00.

Per problemi con il Fascicolo elettronico sanitario si può contattare il numero verde: 800.033.033. Il servizio è disponibile dal lunedì al venerdì dalle 08:30 alle 18:00 e il sabato dalle 08:30 alle 13:00.

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Alfonso Alabastro

Laureato magistrale in Filosofia all'Università degli Studi di Napoli "Federico II". Mi occupo principalmente di Storia contemporanea. Tra le mie passioni ci sono la letteratura russa e la linguistica cognitiva ma anche i giochi di ruoli e la musica di ogni genere.

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