Magnum Photos, l’agenzia che ha cambiato la fotografia

L’agenzia Magnum è una delle prime cooperative fotografiche interamente di proprietà e amministrata dai membri che la compongono. Riunisce al suo interno più di sessanta fra i migliori fotografi esistenti, proteggendone il diritto d’autore in ambito fotografico e la trasparenza d’informazione.
Henri Cartier-Bresson definì la Magnum una comunità di pensiero, una qualità umana condivisa, una curiosità su ciò che sta accadendo nel mondo, visivamente“.

La nascita dell’agenzia

E’ nata negli anni ’40 da un’idea di Robert Capa. In quel periodo un insolito gruppo composto da Robert Capa, David “Chim” Seymour, Henri Cartier-Bresson, George Rodger, Maria Eisner, William e Rita Vandivert, aveva l’abitudine di ritrovarsi al ristorante del Museum of Modern Art di New York e il 22 maggio 1947 Robert Capa comunicò ai presenti la sua idea di creare l’agenzia.

Un nome audace

Ufficialmente è stato sempre affermato che il nome Magnum fu scelto per la bottiglia di champagne che i membri fondatori erano soliti bere durante i loro incontri. Russell Miller, però, si lasciò sfuggire che probabilmente i presenti concordarono questo nome per tutti i significati impliciti che poteva racchiudere il termine. Magnum era audace, appropriato per una nuova avventura, letteralmente in latino era indicativo di “grande” e allo stesso tempo richiamava la durezza connotata dalla famosa pistola americana. Per concludere il richiamo allo champagne ne attribuiva un carattere celebrativo.

Magnum

I fondatori Magnum

I fondatori dell’agenzia appartenevano a cinque nazionalità diverse, che hanno rappresentato differenti approcci al mondo e agli intensi avvenimenti che si sono susseguiti dagli anni ’30 in poi. I fotografi si sono formati durante le guerre, acquisendo una grande sensibilità artistica e producendo potenti testimonianze dei maggiori conflitti mondiali del novecento.

Fu questo il periodo in cui il fotogiornalismo ha acquistato un valore documentario, e la sua diffusione ha costituito uno dei fattori cardini alla base dell’ideazione dell’agenzia. Le prima due sedi furono aperte a New York e Parigi, poi si aggiunsero Londra Tokyo, per meglio organizzare le missioni dei fotografi.

Un’etica rigorosa

L’etica professionale della Magnum Photos fin dall’inizio fu molto chiara: le immagini scattate erano di proprietà del fotografo Magnum, mai delle riviste dove venivano pubblicate. In questo modo l’autore era libero di scegliere soggetti, temi e orientare la sua produzione verso uno stile privo di vincoli e aderente alle proprie affinità e interessi. Inoltre il fotografo deteneva la proprietà sui negativi, richiedeva pieno controllo della messa in pagina, e verifica delle didascalie di ogni immagine pubblicata.

Gli autori avevano una piena libertà d’azione e completa tutela. Tutto ciò ha portato alla realizzazione di esperimenti e alla creazione di reportage ampi, intensi e personali. Anche le scelte editoriali andarono modificandosi, adeguandosi alla necessità di porre al centro della pubblicazione il lavoro del fotografo.

Un nuovo modo di comunicare

All’inizio i fondatori si divisero le rispettive aree di ricerca. Cartier-Bresson scelse l’Asia intraprendendo lunghi viaggi in Cina, India, Birmania e Indonesia, Seymour si concentrò sull’Europa, Rodger sull’Africa, mentre Capa, rimase libero, pronto a partire ovunque lo conduceva il suo istinto. I risultati furono inaspettati, un approccio  fresco e inedito che ha rappresentato un nuovo modo di comunicare e vivere la fotografia.

Come dichiarò la critica Holzherr Gli autori di Magnum sono stati i primi a interpretare il nostro tempo e hanno contribuito a dare forma alle evoluzioni culturali con il loro sguardo impegnato, ironico, critico e originale“.

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La forza del gruppo

I servizi proposti si imposero al punto da attirare molti altri colleghi. In cinque anni il circolo Magnum si allargò notevolmente accogliendo talenti come Renè Burri, Elliott Erwitt, fino a oggi che conta sessanta tra i migliori fotografi del mondo tra cui Martin Parr, Jérôme Sessini, Paolo Pellegrin e altri.

Nessun fotografo è uguale all’altro e la forza del gruppo nasce proprio dalla diversa creatività e dalle imprese individuali di ognuno. Poiché questi reportage spesso non trovano spazio sufficiente sulle riviste, per molti autori la dimensione per esprimersi è il libro o la mostra. Questo diverso approccio permette di valorizzare maggiormente l’estro dell’artista.

Le tematiche dei fotografi Magnum

Le tematiche trattate dai componenti dell’agenzia sono stati tra i più disparati. Vita familiare, droga, religione, guerra, povertà, carestia, criminalità, governo, celebrità, la povertà e la quotidianità della working class. Molti di loro hanno trascorso un’intera vita a dare voce a chi non l’ha mai avuta.

Tra questi  si ricordano il Vietnam raccontato da Phillip Jones Griffiths, le catastrofi etniche come la carestia in India di Werner Bischof, il movimento americano per i diritti civili di Leonard Freed.
Gli autori Magnum si sono però dedicati anche ad aspetti della società non evidenziati dal giornalismo scritto con interpretazioni personali e originali.

Alcuni esempi sono il toccante racconto di Martine Franck sulla quotidianità degli anziani, la vita dei minatori in Bolivia di Scianna, gli zingari di Josef Koudelka , oppure i curiosi ritratti canini di Elliott Erwitt.

La lezione di Bresson

La caratteristica che permette alla Magnum di attrarre tanti nomi è il rilievo dato all’individualità di ogni fotografo. In tutti gli autori è possibile rintracciare una lezione cardine di Henri-Cartier Bresson: “bisogna far emergere dai negativi lo scatto capace di unire tutti quegli elementi che riescono a sintetizzare perfettamente un momento.”

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Come diventare fotografo Magnum

Attualmente per diventare membri Magnum è necessario presentare un portfolio. Durante la riunione annuale dell’agenzia si prende in visione il lavoro del fotografo candidato. In caso di ammissione, verrà affiancato per circa due anni da un membro anziano. Terminato l’affiancamento si acquisisce la carica di associato.

Dopo ulteriori due anni, viene consegnato un nuovo portfolio ai soci anziani. Ricevuta l’approvazione, si diventa membri a tutti gli effetti, con il diritto di votare nelle annuali riunioni dell’agenzia. Esiste anche la figura di “corrispondente” Magnum che è un fotografo non legato direttamente all’agenzia se non per lavori occasionali.

L’amministrazione attuale

Fino al 2014, amministratore delegato della Magnum Photos era l’italiano Giorgio Psacharopulo ed era italiano anche il presidente, il fotoreporter di guerra Alex Majoli. Attuale amministratore delegato è David Kogan, mentre presidente è il tedesco Thomas Dworzak.

La democratica Magnum

Altra caratteristica cardine della Magnum è che “in Magnum non esistono foto-simbolo, ma tutte le nostre foto e tutti i nostri fotografi lo sono”. La visione fondante dell’agenzia è democratica e questo aspetto sincero nei confronti dei propri membri la rende vincente.
Tutti i soci sono sullo stesso piano, quello che conta in Magnum sono le foto e non chi le ha realizzate

Michela Sellitto