Letteratura gotica

Il gatto nero di Edgar Allan Poe: la maledizione di Pluto

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Scritto nel 1843, Il gatto nero è uno dei racconti più anomali scritti da Edgar Allan Poe. Piuttosto che aggrapparsi ai caratteri classici del racconto gotico, lo scrittore ci propone una confessione di omicidio  in cui il narratore dà libero sfogo a tutto ciò che gli passa per la testa.

Trama de Il gatto nero di Poe

Il narratore del racconto è un uomo che vive con la moglie e con vari animali che ospita in casa. Tra questi l’uomo ha una preferenza per Pluto, il gatto nero di sua proprietà.

Quest’ultimo  era  un  animale  eccezionalmente  forte  e  bello,  tutto  nero,  e straordinariamente sagace. (…) era il mio beniamino, il mio compagno di
giochi. Io solo gli davo da mangiare, e in casa lui mi seguiva dovunque andassi, Anzi,
a fatica riuscivo a impedirgli di accompagnarmi per la strada.

Tra l’uomo e l’animale si instaura un legame di amicizia, fino a quando il primo non finisce nel baratro dell’alcool e sviluppa una rabbia che riversa sulla moglie e sugli animali di casa, risparmiando però Pluto. Ma non passa molto tempo prima che  l’uomo arrivi a cavare un occhio all’animale e poi ad impiccarlo ad un albero.

La sera stessa la sua casa va in fiamme e viene distrutta, ad eccezione di un muro dove è raffigurata la sagoma di un gatto impiccato. L’uomo cerca allora di sbarazzarsi dello spettro di Pluto, adottando un altro gatto. Ma anche questi si rivela ostile al padrone e, quando l’uomo tenta di ucciderlo, la moglie lo ferma e rimane vittima della furia omicida del marito. L’uomo comprende l’insanità del gesto compiuto e si sbarazza del cadavere della donna, murandolo nella cantina di casa.

Il giorno seguente alcuni poliziotti ispezionano la casa in cerca della donna e l’uomo li fa entrare tranquillamente. Ma quando questi se ne stanno per andare, sentono un lamento provenire dal muro che crolla e che fa uscire allo scoperto Pluto e la moglie. Oramai indifendibile, l’uomo viene arrestato.

La maledizione di Pluto

The black cat – Audrey Beardsley (1894)

Di solito un racconto gotico si contraddistingue per caratteristiche peculiari che lo codificano: castelli lugubri, mostri rivoltanti, atmosfere spettrali e così via. Invece, fin dalle prime righe, Poe ci propone una descrizione all’apparenza legata all’ordinario: la storia di un uomo che vive una vita all’apparenza normale, per poi trasformarsi in un crudele assassino.

Non c’è allora alcun dubbio nell’individuare nella follia il tema cardine de Il gatto nero. Il narratore non ci mette molto a cambiare carattere in peggio e a sfogare una rabbia e una follia autentiche. Eppure non riusciamo a capire il perché. Non veniamo a conoscenza di qualche tensione o rancore tra lui e sua moglie, anzi, sembra che i due vivano in totale serenità.

Eppure matto non sono; e certissimamente non sogno.

I titoli di testa del film “The black cat” di Lucio Fulci (1981)

Fin dall’inizio della narrazione il protagonista vuole cercare di convincerci che quello che gli è successo non sia stato dettato dalla follia e che si sia trattato di un “semplice” incidente. Ma è ben evidente che così non è. La dimostrazione di ciò è l’incrinarsi del rapporto tra l’uomo e Pluto. Ad un certo punto la povera bestia inizia a subire le percosse del suo padrone e arriva addirittura ad essere ucciso

Presi dal taschino della sottoveste un temperino; lo apersi, afferrai la povera bestia per la gola, e, deliberatamente, le feci saltare un occhio fuori dall’orbita! Arrossisco, ardo e insieme rabbrividisco nel riferire questa dannata atrocità.

(…)

Una mattina, a sangue freddo, gli feci scivolare un nodo scorsoio al collo e l’appiccai al ramo di un albero;
e avevo gli occhi pieni di lagrime e il rimorso più amaro nel cuore; lo appiccai “perché” sapevo che mi aveva amato tanto, e “perché” sentivo che non mi aveva mai dato ragione di offesa; (…)

Lo spirito di Pluto, però, non muore e in un certo modo si vendica del suo padrone. Dapprima incendia la sua casa e poi, quando questi mura il cadavere della moglie, lo fa trovare agli agenti di polizia che avevano interrogato il marito e perlustrato la casa. Un finale che, inevitabilmente, ci rammenta che quello che abbiamo letto è un racconto d’orrore.

Ciro Gianluigi Barbato

Bibliografia

Edgar Allan Poe – Tutti i racconti del mistero, dell’incubo e del terrore – Newton Compton

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ciro gianluigi barbato

Nato il 9 febbraio del 1991, ha 26 anni. Laureato in lettere moderne alla Federico II di Napoli, segue un percorso di studi in filologia moderna alla stessa università . Appassionato di letteratura e cinema, ha il pallino della scrittura fin dalla tenera età. Ha all'attivo un'esperienza come redattore per la testata online "Il ritaglio" e per "la cooltura" si occupa di letteratura e poesia (in particolare inglese, italiana e russa), oltre che trattare di articoli tematici.

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