La Sidigas Scandone Avellino alle Final Eight: L’intervista

Per la prima volta nella loro storia, la Sidigas Scandone Avellino, squadra di basket militante nella serie A, diventa campione d’inverno per la stagione 2017-2018. Seppur un titolo che rimane solo impresso per le statistiche, la società ottiene un piccolo ed importante successo, di sicuro un’ottima motivazione per ambire a vincere il campionato e sarebbe la prima volta per questa società e soprattutto per questa città.

Iniziano a Firenze le “Final Eight” di Coppa Italia

Oggi iniziano le Final Eight di Coppa Italia a Firenze, ovvero le prime otto del girone di andata si sfidano per conquistare il primo trofeo stagionale, ovvero appunto la Coppa Italia. La Sidigas Scandone Avellino parte favorita avendo concluso il girone di andata al primo posto. Oltre alla Sidigas Scandone Avellino però ci sono altre squadre quotate come possibili vincitrici del trofeo: Venezia, campione d’Italia uscente, Milano di caratura internazionale, e la sorprendente Brescia, matricola terribile (l’anno scorso in A/2) che si ritrova incredibilmente a “respirare” aria di titolo.

Intervista con Rodolfo Robustelli – staff della Sidigas Scandone Avellino

Sidigas Scandone Avellino

Chi è Rodolfo Robustelli? Come ti definisci?

Sono un ragazzo abbastanza solare, positivo ed aperto: una condizione assolutamente necessaria per vivere dentro un team-working.

Da quanti anni lavori nella Scandone? Che ruolo ricopri? E come ti trovi?

Lavoro nella Scandone da sei anni e sto provando ad intraprendere il percorso di allenatore.

Negl’ultimi anni mi sono ritrovato in prima squadra in qualità di scouting-report, ovvero come preparatore delle partite che la Scandone disputa a livello nazionale ed internazionale.

Mi trovo molto bene nella società Felice Scandone soprattutto grazie a Pino Sacripanti come mi ha dato questa grande opportunità insieme con Max Oldoini, Gianluca De Gennaro e Francesco Cavaliere dove s’è creata una alchimia molto positiva.

Durante gli allenamenti, che sentimenti provi quando sei a contatto con l’attuale roster della Scandone? Sono gli stessi sentimenti che provavi anche in passato, o sono cambiati col tempo?

Mi sento fortunato di assistere la prima squadra, poi rispetto al passato soprattutto col gruppo degli italiani e degli americani s’è istaurato un grande rapporto di stima sia a livello personale che lavorativo.

Lavorare con la Scandone è per te un sogno che s’avvera?

Si, perché la mia prospettiva è quella di allenare una squadra nonostante la prossima laurea in Giurisprudenza. Allenare e trovarmi dentro una bella realtà come quella della Scandone è un punto d’orgoglio per la mia città.

Dove e come ti vedi tra cinque / sei anni?

E’ quella di sedere su una panchina come allenatore e quindi fare esperienza diverse rispetto al luogo di appartenenza perché è importante andare oltre il proprio background. Non voglio precludermi niente rispetto alle possibilità che vengono per dall’Italia e dall’Estero.

Un po’ la storia della Scandone

La società “Felice Scandone” fu fondata il 1° luglio del 1948 dal prof. Troncone che la chiamò “Forza e Coraggio” il cui obiettivo era quello di riunire i giovani praticanti avellinesi del basket. Il nome della società è un omaggio ad un giovane giornalista irpino morto in guerra nel 1940.

Dopo la fusione con un’altra società di Avellino, la squadra di pallacanestro venne ammessa in serie B nella stagione 73-74. Il campionato si concluse con la retrocessione, e nelle stagioni successive l’Avellino Basket sprofondò nei campionati di promozione nel 1978.

Successivamente la società riuscì a ricostruire un organico competente sino ad arrivare alla serie B1 nel maggio del 1989. In quell’anno, la città di Avellino e la squadra perde uno dei suoi uomini simbolo, ovvero Vito Lepore, a cui è stato dedicato un torneo che si tiene sempre ad Avellino nel mese di Settembre, una settimana prima dell’inizio del torneo.

Nel 2000 la squadra, allora sponsorizzata dalla “De Vizia” ottiene, dopo tre anni in A/2, la promozione in Serie A grazie ad una bomba di Claudio Capone da centrocampo proprio allo scadere del tempo regolamentare contro Jesi (finita 80-83, la serie 3-1 per gli irpini).

I campionati in serie A furono solo mirati al raggiungimento della salvezza che però non ottenne nel 2006, però fu riammessa a seguito del fallimento della Cordivari Roseto. Dopo altre stagioni altalenanti, la società venne acquistata dall’imprenditore edile mercoglianese Vincenzo Ercolino che riuscì a costruire un roster in grado di conquistare la coppa Italia nel 2008 (giusto 10 anni fa) battendo i padroni di casa della Virtus Bologna per 73-67.

Da allora varie sono state le partecipazioni della Scandone sia alle final eight di Coppa Italia che ai play off scudetto arrivando per tre volte alle semifinali. Nel frattempo, la società cambiò sponsor: la “Sidigas”, società che eroga metano alla provincia di Avellino, rilevò la società e costruì in breve tempo, un roster all’altezza per competere nei piani alti della classifica.

E’ l’anno giusto per la “Sidigas Scandone Avellino” di vincere almeno il campionato, emulando così il Banco Sassari di Sardegna 3 anni fa? Sarà dura, anche perché le altre squadre di certo non demeritano, ma, come dice Josè Mourinho: “Per loro un’ossessione, per noi un sogno”.

In bocca al lupo, anche a Rodolfo Robustelli per la prossima laurea in Giurisprudenza!

Marco Parisi