She’s Gotta Have It (Lola Darling in Italia) è di fatto il vero lungometraggio d’esordio del Woody Allen nero, Spike Lee. Presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al 39º Festival di Cannes, ha vinto il Prix de la Jeunesse. Il titolo originale del film, She’s Gotta Have It, fece parlare molto i critici afroamericani: il termine gotta, infatti è tipico dello slang degli afroamericani di Brooklyn. L’espressione have it (deve averlo) rimanda al pubblico dei film erotici.
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Nola Darling (Tracy Camilla Johns) è il fulcro attorno al quale ruota l’intera vicenda. È una giovane artista afroamericana che opera nel campo della pubblicità realizzando dei collage di riviste, vive da sola ed è totalmente indipendente ma non ama considerarsi una donna “normale”, ritiene questa connotazione vuota, senza senso e superficiale. Nola è una donna libera, cosi come sono liberi i pensieri e le auto-analisi a cui spesso si lascia andare, è costantemente alla ricerca della stabilità soprattutto nei rapporti affettivi e fa dell’emancipazione la chiave della propria esistenza.
Sembra una vicenda di tutti i giorni ma non è cosi, Nola è coinvolta in relazioni sentimentali e sessuali con tre uomini contemporaneamente.
Il triangolo amoroso che si viene a creare è abbastanza atipico e variegato dato che i soggetti coinvolti sono molto diversi tra loro:
She’s Gotta Have It seppe davvero anticipare i tempi, e di parecchio: si parla di omosessualità (al femminile, nel caso di Nola) grazie ad un personaggio secondario, di libertà sessuale e sentimentale poichè Nola non ha legami indissolubili con nessuno dei suoi amanti, sono avventure amorose, pezzi d’esperienza e vita; inoltre ricordiamo che Nola è un’afroamericana totalmente emancipata anche lavorativamente parlando e ciò le permette di vivere da sola in un appartamento.
Il pubblico afroamericano, soprattutto quello femminile reagì con grande entusiasmo poichè il film parlava delle loro vite, in un modo lontano dagli stereotipi hollywoodiani. Fino ad allora solo in The Color Purple di Spielberg, di un anno prima, la protagonista era stata una donna afroamericana forte ed indipendente interpretata da Whoopi Goldberg. La conclusione del film è emblematica, il personaggio di Nola si mostra agli spettatori in tutta la sua complessità, lasciandosi andare a quesiti esistenziali e a considerazioni dal valore culturale/sociale decisamente importanti.
Ogni riferimento all’inguardabile campagna del Fertility Day non è casuale.
Dal primo film di Spike Lee è stata tratta una serie diffusa su Netflix. Spike Lee ha diretto tutti e dieci gli episodi di She’s Gotta Have It, di cui è anche creatore e produttore assieme alla moglie Tonya Lewis Lee. Tutta la serie è disponibile in streaming su Netflix. Ecco il trailer ufficiale.
Francesco Stampati
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