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She’s Gotta Have It: l’emancipazione sessuale femminile su Netflix

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She’s Gotta Have It (Lola Darling in Italia) è di fatto il vero lungometraggio d’esordio del Woody Allen nero, Spike Lee. Presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al 39º Festival di Cannes, ha vinto il Prix de la Jeunesse. Il titolo originale del film, She’s Gotta Have It, fece parlare molto i critici afroamericani: il termine gotta, infatti è tipico dello slang degli afroamericani di Brooklyn. L’espressione have it (deve averlo) rimanda al pubblico dei film erotici.

Ma di cosa parla effettivamente She’s Gotta Have It? Perchè è una piccola perla cinematografica da recuperare? Vediamolo.

Nola Darling

Nola Darling (Tracy Camilla Johns) è il fulcro attorno al quale ruota l’intera vicenda. È una giovane artista afroamericana che opera nel campo della pubblicità realizzando dei collage di riviste, vive da sola ed è totalmente indipendente ma non ama considerarsi una donna “normale”, ritiene questa connotazione vuota, senza senso e superficiale. Nola è una donna libera, cosi come sono liberi i pensieri e le auto-analisi a cui spesso si lascia andare, è costantemente alla ricerca della stabilità soprattutto nei rapporti affettivi e fa dell’emancipazione la chiave della propria esistenza.

Sembra una vicenda di tutti i giorni ma non è cosi, Nola è coinvolta in relazioni sentimentali e sessuali con tre uomini contemporaneamente.

Il triangolo no, non l’avevo considerato

Il triangolo amoroso che si viene a creare è abbastanza atipico e variegato dato che i soggetti coinvolti sono molto diversi tra loro:

  • Jamie Overstreet (Reimond Hicks): un investitore di 30 anni, uomo perbene e moralizzatore. Rimprovera continuamente Nola per quanto riguarda il suo gestire più relazioni amorose simultaneamente, ma allo stesso momento lui frequenta un’altra donna.
  • Greer Childs (John Canada Terrell): un modello che si dedica costantemente alla cura del proprio corpo e ha il chiodo fisso della bellezza. Greer è un buppie, ossia un black yuppie, un giovane afroamericano con il mito della carriera e dell’affermazione. Per lui Nola è solo una «sgallettata di Brooklyn», che solo accanto a lui ha imparato a vestirsi e a comportarsi come una donna di classe.
  • Mars Blackmon (Spike Lee): senza ombra di dubbio il più particolare dei tre ed il più “personaggio”, è un giovane disoccupato e immaturo. Tenta di andare a vivere con Nola, per essere mantenuto, più che per amore. Lei, comunque, lo vizia e lo coccola. Il ruolo di Mars fu interpretato dal regista, dopo aver preso in considerazione per un attimo Giancarlo Esposito. Lee scelse il ruolo di Mars anche perché esso era autobiografico, infatti Mars adora il basket, la musica, la moda hip hop ed è fortemente politicizzato. Mars divenne in seguito il protagonista di una serie di spot pubblicitari, diretti da Spike Lee per la Nike, alcuni dei quali interpretati da Michael Jordan.

Anticipare i tempi

She’s Gotta Have It seppe davvero anticipare i tempi, e di parecchio: si parla di omosessualità (al femminile, nel caso di Nola) grazie ad un personaggio secondario, di libertà sessuale e sentimentale poichè Nola non ha legami indissolubili con nessuno dei suoi amanti, sono avventure amorose, pezzi d’esperienza e vita; inoltre ricordiamo che Nola è un’afroamericana totalmente emancipata anche lavorativamente parlando e ciò le permette di vivere da sola in un appartamento.

Il pubblico afroamericano, soprattutto quello femminile reagì con grande entusiasmo poichè il film parlava delle loro vite, in un modo lontano dagli stereotipi hollywoodiani. Fino ad allora solo in The Color Purple di Spielberg, di un anno prima, la protagonista era stata una donna afroamericana forte ed indipendente interpretata da Whoopi Goldberg. La conclusione del film è emblematica, il personaggio di Nola si mostra agli spettatori in tutta la sua complessità, lasciandosi andare a quesiti esistenziali e a considerazioni dal valore culturale/sociale decisamente importanti.

Ogni riferimento all’inguardabile campagna del Fertility Day non è casuale.

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Dal primo film di Spike Lee è stata tratta una serie diffusa su Netflix. Spike Lee ha diretto tutti e dieci gli episodi di She’s Gotta Have It, di cui è anche creatore e produttore assieme alla moglie Tonya Lewis Lee. Tutta la serie è disponibile in streaming su Netflix. Ecco il trailer ufficiale.

Francesco Stampati

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Francesco Stampati

Aspirante comunicatore e cinefilo per vocazione. Da 22 anni cerco di combinare qualcosa di buono, invano. Studio scienze della comunicazione presso l'Università degli studi di Salerno mentre mi faccio largo tra la one-point perspective di Kubrick, il sangue che scorre a fiumi di Tarantino, il surrealismo paradossale di Lynch, il virtuosismo di Scorsese e il realismo di Francis Ford Coppola. Tra le altre cose: amante del binomio pizza - birra, improbabile scrittore a tempo perso e un musica-dipendente. Passo.

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