Fumetto italiano

Lobster Turbosaga: un fumetto o un film?

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Lobster Turbosaga è un fumetto realizzato da un team ampio,  che comprende Riccardo C. Ferdenzi, nel ruolo di sceneggiatore, Michele A.Vartuli, Gabriele ZanLorenzi, (che abbiamo avuto modo di conoscere nel volume de L’albero delle Maree) e Viola Bairo. Il lavoro è uscito l’11 dicembre 2015 con una linea up corposa. Vediamo se la loro opera lo sarà altrettanto!

Lobster Turbosaga: Trama e ambientazione


Il volume uno ci catapulta quasi subito nel vivo della storia, presentandoci Manny Lobster, il nostro protagonista. Si tratta di un personaggio ambiguo dalle sembianze di una aragosta, alle prese con le sue riflessioni esistenziali. Eppure, nonostante il suo aspetto, è dotato di umanità e ha pure una famiglia normale, che gli vuole bene. Forse è più umano di altre persone che si definiscono tali.

Siamo a Delta City, dove vige il caos e il crimine, che ricorda l’oscura e ingannevole Gotham City. Manny Lobster è un giustiziere, combattente del crimine che affligge la sua città, servendosi di un arsenale ampio e della sua Lobster-mobile. Impareremo, però, che il suo compito non sarà solo quello di combattere il crimine  ma il suo lavoro sarà molto più esteso; vedremo, inoltre, quali sono le motivazioni che lo spingono a compiere queste gesta, scelte più personali di quanto si possa immaginare.

La sceneggiatura è molto veloce e immediata, che intervalla  dialoghi sporchi a pensieri più intimi e introspettivi. Una sceneggiatura ricca di azione e humor: sembra un film di Tarantino! Alcuni dialoghi rasentano la genialità, soprattutto le scene in cui Manny Lobster deride i criminali, fino ad arrivare alle filastrocche inventate da lui stesso.
“Ehi, ma tu chi sei? Sono la cura!”

Disegni e stile del fumetto

Le tavole sono semplici ma efficaci nell’alternanza di colori cinerei, come nelle prime pagine,  a colori più vivi. Le tinte si adattano al ritmo frenetico della storia. In questa tavola l’entrata in scena del protagonista alla Man in Black (1997 – Barry Sonnenfeld) è da cinema americano d’annata, come  un procace centauro, in questo caso alieno, in sella alla fedele Harley Davidson. L’inquadratura si muove con piglio cinematografico, appunto, evidenziando prima i dettagli della motocicletta, per poi esplodere in una semi-splash page dinamico.

Ciò non accade solo in questa tavola. Viene citato anche il Bombastick di Shaggy, anche questo simbolo generazionale. Lo stile frenetico e regolare ben si addice al ritmo del fumetto che si prende i suoi tempi per raccontare questa spy story Roswell influenced. Talvolta i personaggi hanno così bisogno del proprio spazio da uscire fuori dal contesto, valicando le vignette per diventare parte intera della tavola, accentrando l’attenzione intorno a loro.

Lo stile del segno grafico vorrebbe suggerire un approccio più underground, tipicamente americano, ma il fumetto è imbrigliato molto spesso nella narrazione a sei vignette , tipicamente italiana  da cui l’autore non riesce a staccarsi, anche se più di una volta prova a modificarne l’impostazione fin troppo statica. La carta è un  vero e proprio cuscino per proiettili e sangue a fiumi!  Da notare, in moltissimi casi, i pochi primi piani che mettono in risalto le ambientazioni. Bellissimi anche i giochi di luce, soprattutto nelle scene notturne.

Lobster Turbosaga sembra un noir con tantissime contaminazioni, che vanno dal supereroistico alla fantascienza meno evidente, un universo in cui appaiono personaggi di altre serie di produzione Brudars Art, che si adattano perfettamente alla storia.  Un primo volume appagante, soprattutto per essere il primo di una serie, riesce a immergerti nel contesto  fin da subito e non è da poco.

Il team capitanato da Riccardo C. Ferdenzi riesce a produrre un’opera  che è simile a tutto ma uguale a niente, merito di una sceneggiatura di stampo cinematografica. E’ un affresco ricco di citazioni e influenze, che vanno dai film ai comics (Johnny Blaze, sei tu?) passando per la musica.  Tutto può essere oggetto di influenze ,riferimenti e richiami, anche un panino al Mc Donald.

Lobster Turbosaga targato Brudas Art  è l’esempio di come un fumetto possa fungere da contenitore di tantissime cose , consigliato a tutti coloro che cercano un’opera frenetica, ricca di azione, humor di stampo cinematografico. Non ci resta che aspettare il secondo volume.

Simone Capuano

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Simone Capuano

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