Il Femminile nella simbologia: gli archetipi in Jung

Il Femminile ed il Maschile sono due energie che plasmano la nostra realtà. Il principio femminile, così come quello maschile, si esprime attraverso una serie di simboli definiti archetipi poiché hanno una valenza universale.

Il Femminile rappresenta l’aspetto creativo ed intuitivo della vita e si manifesta attraverso espressioni simboliche che, nel corso dei secoli, hanno generato miti nella cultura umana.

La psicologia analitica di Jung riconosce nell’inconscio dell’uomo la presenza del femminile (Anima) e in quello della donna del principio maschile (Animus). L’archetipo si manifesta attraverso immagini simboliche ricche di significato, capaci di condizionare il comportamento umano. Si tratta di un linguaggio simbolico intuitivo, dell’inconscio.

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Il Femminile: i simboli archetipici 

Jung descrive in maniera dettagliata la simbologia collegata al femminile:

«L’archetipo della Grande Madre possiede una quantità pressoché infinita di aspetti. Citerò solo alcune delle sue forme più tipiche: la madre e la nonna personali, la matrigna e la suocera, qualsiasi donna con cui esiste un rapporto (la nutrice o la bambinaia, l’antenata e la Donna Bianca). In un senso più elevato, figurato: la dea, in particolare la madre di Dio, la vergine (come madre ringiovanita, per esempio Demetra e Core), Sophia (come madre-amante, eventualmente anche del tipo Cibele-Attis, o come figlia/madre ringiovanita-amante); la meta dell’anelito di redenzione (paradiso, regno di Dio, Gerusalemme celeste). In senso più lato: la Chiesa, l’università, la città, la patria, il cielo, la terra, il bosco, il mare e l’acqua stagnante, la materia, il mondo sotterraneo e la luna. In senso più stretto: i luoghi di nascita o di procreazione – il campo, il giardino, la roccia, la grotta, l’albero, la fonte, il pozzo profondo, il fonte battesimale, il fiore come ricettacolo (rosa e loto) ; il cerchio magico… In senso ancora più stretto: l’utero, ogni forma cava, il forno, la pentola; diversi animali: la mucca, la lepre e ogni animale soccorrevole in genere».

I principali simboli archetipici del femminile si esprimono attraverso forme sinuose e tondeggianti.

Il Cerchio

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Venere di Willendorf

Il Cerchio è la maggiore espressione del femminile, in quanto rappresenta la ciclicità: l’inizio coincide con la fine, secondo un movimento circolare destinato a ripetersi.

Il Cerchio riproduce il ciclo mestruale e la fertilità. È espressione del ventre femminile, così come suggeriscono le numerose immagini femminili delle civiltà preistoriche. Inizialmente queste raffigurazioni richiamavano la simbologia della creazione, per poi divenire espressione di sessualità e della divinizzazione della donna.

L’onda

Il simbolo dell’onda (o della M) richiama l’antico serpente e, quindi, la Grande Madre. L’onda è sinonimo del fluire della vita senza forma, di una sostanza liquida e plasmabile.

Il simbolo connota movimento, un flusso perpetuo che rinnova e rigenera. Per questa ragione, è collegato al femminile e al grembo universale.

La spirale

La spirale deriva dal cerchio e simboleggia la natura ciclica femminile e il ritorno eterno: nascita, morte e rinascita.

Gli antichi percepivano la ciclicità dell’esistenza e la sua espressione attraverso questo simbolo. Infatti, in diverse aree archeologiche sono presenti monumenti con incisi motivi a spirale.

Il più famoso è il complesso archeologico di Newgrange, dove sono presenti motivi a spirale incisi sulla pietra dell’entrata e una triplice spirale anche nella camera interna.

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Newgrange, Irlanda

La falce di luna

Nella simbologia, la luna è legata al femminile e al ciclo vitale. Nello specifico, la falce di luna simboleggia il principio femminili, portatore di luce nelle tenebre. Per tale ragione il simbolo venne associato alla Vergine Maria.

Il femminile trova espressione in questo simbolo, poiché esso esprime l’esordio della ciclicità, che conduce, inevitabilmente, alla morte, rifiutata dal maschile.

L’uovo cosmico

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L’uovo cosmico

L’uovo cosmico è un simbolo presente nei miti di molte civiltà. In genere, l’uovo mondo è espressione dell’origine, rappresentando, immerso nelle acque primordiali, il principio della vita.

Per la sua simbologia, l’uovo è associato al femminile e viene sovente raffigurato avvolto da un serpente, che sta ad indicare il maschile che feconda. I due simboli costituiscono i dualismi del creato: uomo/donna; giorno/notte; sopra/sotto; ecc… .

Il Triangolo

Con il vertice rivolto verso il basso, il triangolo è espressione del femminile. Come simbolo del ventre della donna, questo simbolo ha attestazioni che risalgono fino al paleolitico.

Esso è presente in raffigurazioni rupestri come rappresentazione del corpo femminile, adornato di vulva e seni.

Il vaso

Gli scavi archeologici effettuati in insediamenti del paleolitico hanno portato alla luce una serie di oggetti che rimanda al femminile. Si tratta principalmente di piccole statuette e numerosi vasi.

Il vaso allude alla funzione del femminile di contenere e nutrire. Si tratta di elaborazioni concettuali che escludevano il maschile, poiché il processo di fecondazione era poco noto.

“In conclusione il vuoto è un grande segreto femminile. É ciò che è radicalmente estraneo all’uomo, la cavità, le profondità inesplorate, lo yin” (Jung).

Giovannina Molaro

Bibliografia:

  • Neumann E., La Grande Madre, Fenomenologia delle configurazioni femminili dell’inconscio, Ed. Astrolabio, Roma, 1981.
  • AA.VV., Atti del convegno internazionale, Filosofia, Donne, Filosofie, Ed. Milella, Lecce, 1992.