Philippe Echaroux con The Blood Forest

Uno spettacolo veramente indescrivibile quello realizzato dal fotografo e street artist francese Philippe Echaroux (qui il sito di riferimento) il quale, in maniera molto critica e in forma di protesta, ha proiettato i volti ritratti degli indigeni di una tribù del territorio più selvaggio del Brasile, la tribù Surui su gli alberi della Foresta Amazzonica.

La scelta compiuta dall’artista francese ha la finalità di sensibilizzare l’opinione pubblica nella maniera più esplicita e palese possibile nei confronti di quello che è un perenne decadimento storico sociale e umano di questi popoli primitivi che soffrono fortemente dell’aggressione dell’uomo bianco.

Philippe Echaroux
Philippe Echaroux

Il  mondo civilizzato si è trasferito in maniera prepotente nelle terre che per anni sono appartenuti agli indios originari di questi luoghi, con la forza sono stati sottratti a questi i quali tra l’altro hanno fortemente sofferto il diffondersi di malattie portate dagli “invasori”, le quali hanno provocato un’ulteriore decimazione del numero di componenti di queste tribù. Philippe Echaroux ha scelto di concentrare la sua attenzione principalmente sulla minaccia naturale o meglio nei confronti della natura ed inerente alla continua deforestazione che si espande sempre più.

The Blood Forest è il titolo del progetto artistico proposto da Philippe Echaroux che vuole mettere proprio in evidenza quanto sia stretto il legame tra la natura, la terra madre e questi popoli natii che ormai cercano di sopravvivere piuttosto che vivere nella terra loro tramandata dagli avi. In un certo senso gli alberi sono diventati i supporti rigidi di cemento sui quali l’artista era abituato a lavorare ma in questo tipo di arte non esiste forma di inquinamento anzi soprattutto notiamo una evidente forma di valorizzazione.

Philippe Echaroux
Philippe Echaroux

Le luci della natura, i colori chiari ma al contempo sensibili della notte, periodo perfetto per la proiezione, hanno reso ancora più suggestivo il risultato finale che è stato molto apprezzato in genere. Bisogna riconoscere a Philippe Echaroux una grande capacità inventiva ed una notevole forza d’animo nello scegliere un tipo di arte e protesta al contempo che avrebbe certamente affrontato molte condanne ma generante altrettante forme di adesione e apprezzamento da parte di coloro ai quali spesso questi processi speculativi non vengono ben chiariti o messi in evidenza.

Vincenzo Morrone

Fonti: collater.al