La pizza napoletana: tradizione e modernità

La pizza napoletana è uno dei pilastri della tradizione gastronomica campana e italiana, ma di recente si sta evolvendo in versione “gourmet” diventando uno dei prodotti gastronomici più conosciuto e preparato al mondo. Pochi sono i piatti che possono vantare un successo e una diffusione globale, nonché una storia e una tradizione così radicata nel territorio d’origine.

Pomodoro, basilico e mozzarella sono gli ingredienti essenziali per preparare la pizza napoletana; essendo riconosciuta come uno dei prodotti simbolo della nostra cultura, la pizza diventa anche un patrimonio da preservare e tutelare dagli effetti di globalizzazione ed esportazione, che possono portare al moltiplicarsi di imitazioni e creazioni diverse dall’originale.

La pizza della tradizione napoletana

“La pizza è di Napoli? No, adesso è di tutto il mondo”. 

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La Margherita

La tradizione racconta che la storia della pizza ha origini antiche e che risale a diversi secoli fa, anticipando anche l’utilizzo del suo ingrediente principale, il pomodoro, giunto in Europa dopo il quindicesimo secolo.

Dal punto di vista etimologico, la parola pizza potrebbe derivare dal latino, pinsere, it. pigiare (in riferimento alla stesura dell’impasto nel momento della preparazione) oppure potrebbe derivare dal greco, pita, it. focaccia.

Qualche incertezza storica riguarda anche le origini geografiche; oltre il primato partenopeo, ampiamente dimostrato e riscontrato in numerosi studi gastronomici, molte sono le antiche città di mare, in cui era solito trovare impasti fatti con acqua, farina e lievito.

Tuttavia, bisogna aspettare ancora qualche secolo per giungere nel 1889 all’introduzione dell’altro ingrediente fondamentale dell’impasto. La storia racconta che, in quell’anno, al pizzaiolo napoletano Gennaro Esposito venne fatta una richiesta singolare: la commissione consisteva nel preparare una pietanza che riportasse i colori della bandiera italiana in onore dell’arrivo in città della regina Margherita di Savoia.

La nobildonna assaggiò tutte le pietanze preparate dal pizzaiolo ma apprezzò particolarmente la proposta con pomodoro, mozzarella e basilico. Nacque così da una richiesta regale la pizza Margherita, piatto napoletano destinato a primeggiare nella gastronomia italiana e a diventare simbolo della città del sole.

La pizza moderna, ossia la pizza gourmet

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La pizza gourmet con tartufo e salmone

Oggi, la semplicità degli ingredienti accompagna la preparazione della pizza, ponendosi come uno degli aspetti migliori della sua lunga tradizione. Si deve, tuttavia, riconoscere che oltre ai tre semplici ingredienti, esistono nuove tipologie di impasti che preparate con aggiuntivi, dalle acciughe al mais, dai peperoni al prosciutto.

Tra le ultime novità riguardanti la preparazione della pizza moderna, si sono aggiunti ingredienti come le patate e l’uovo, l’ananas e i frutti di mare, contribuendo all’affermazione e alla diffusione del concetto di “pizza gourmet”; si tratta di pizza preparata con specialità e condimenti diversi rispetto alla ricetta tradizionale, abbinamenti comunque ben accorpati e di alta qualità.

L’uso di ingredienti diversi e di grani antichi per la lievitazione dell’impasto preparatorio rende la pizza moderna uno dei piatti maggiormente cucinati dell’estate, contribuendo alla globalizzazione del prodotto napoletano. Tra le originalità della pizza gourmet si sta diffondendo l’uso di pomodori secchi e zucca, olive con peperoncino e stracciata di bufala, salsa di limone e impasto preparato con l’acqua di mare.

Alla fantasia in cucina non c’è davvero limite e certamente le nuove ricette hanno contribuito alla diffusione mondiale della pizza, ma è necessario ricordare che la semplicità è sempre apprezzata. La pizza, ormai, è andata oltre confine ma la ricetta vera non perde la sua “sacralità”, tende invece a sottolineare quanto siano importanti le origini e quanto rappresenti con orgoglio nel mondo la cultura gastronomica napoletana, cui appartiene.

Valentina Labattaglia

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