Arte francese

Clet Abraham: Street Art segnaletica

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Generalmente per Street Art s’intende quell’espressione artistica che invade lo spazio urbano, dai palazzi alla stazione della metro. Invade perché irrompe nella vita dell’uomo comune, impone la sua presenza, divenendo così una sorta di ‘opera obbligatoria’. Proprio come l’arte di Clet Abraham.

L’opera d’arte esce dal suo contenitore d’esposizione per eccellenza, il museo e viene creata e pensata in funzione della sua destinazione. Il supporto e, quindi, il luogo in cui l’opera è esposta, caratterizza particolarmente la street art, perché senza questa l’opera d’arte non sarebbe mai nata. Cambia anche il suo fruitore, non più un pubblico ‘selezionato’ e magari ‘educato’ all’osservazione dell’opera, ma un pubblico nuovo che, senza sovrastrutture mentali, può generare nuove riflessioni e stimoli.

Clet Abraham, Via dei Mille, Napoli

CLET Abraham è un’artista francese che, dopo una formazione abbastanza tradizionale, si avvicina alla street art.

L’idea d’intervenire sui cartelli stradali e realizzare quindi un tipo di arte che l’ha distinto nel panorama contemporaneo nasce da una necessità. Si era trasferito da poco nella città di Firenze e, per esorcizzare quindi il disagio di vivere in una grande città, affrontando i suoi limiti ed imposizioni, che si possono identificare nella stessa segnaletica stradale, decise d’intervenire sui cartelli, trasformando quindi un’esperienza nuova e, al primo impatto, opprimente in qualcosa di positivo.

I cartelli stradali sono una segnaletica che impone dei limiti, che regolarizza il grande flusso di persone che si sposta nelle grandi città. È una segnaletica che si trova in qualsiasi punto delle metropoli, per suggerire una serie d’istruzioni ai cittadini.

Clet e la strada

L’intervento di CLET non svaluta o ostruisce la visibilità dei cartelli, ma sembra quasi un intervento d’integrazione talmente armonico con l’elemento preesistente, da far supporre che l’oggetto sia stato realizzato da sempre così. L’artista interviene con i suoi adesivi d’applicare ai cartelli in quasi tutte le principali città italiane ed europee, fino ad arrivare anche a Napoli, ma il suo messaggio rimane invariato.
La volontà di alleggerire e rendere più piacevole lo spazio della metropoli in maniera quasi divertente è leggibile nella scelta dell’artista d’intervenire su ogni singolo cartello: i divieti vengono quasi liberati del loro significato attraverso degli omini stilizzati, che ‘segano’ il segnale, oppure sono interpretati come delle cinture che vengono slacciate.

Clet Abraham, Mergellina, Napoli

Al primo impatto la vista di questi interventi genera un sorriso in chi passeggia distrattamente lungo le strade della città creando la prima reazione che l’artista aveva ricercato per se stesso.

Clet Abraham, Lungomare di Mergellina, Napoli.

Osservando le opere attentamente, si può cogliere anche una sorta di denuncia da parte di CLET nei confronti della società contemporanea. L’uomo moderno, abitante della metropoli, limitato dalle tante costrizioni imposte dalla società, può alleggerire i pesi accumulati con pensieri d’amore e di pace, ritornando, quasi attraverso un linguaggio sintetico, al mondo dell’infanzia con la spensieratezza e la serenità che spesso la vita in città fa disperdere.

L’intervento di CLET non infastidisce, ma, in maniera sottile, suggerisce delle idee in relazione alla regola imposta dal cartello stradale, elemento oramai entrato nella cultura dell’uomo urbano. L’uso delle immagini stilizzate si adatta al linguaggio del segnale attraverso una resa sintetica ed efficace.
L’opera dell’artista francese non è stata facilmente apprezzata in Italia, eppure il suo intervento può essere interpretato in due chiavi di lettura differenti: è un’opera che si fa portatrice di messaggi che parlano della condizione dell’uomo contemporaneo attraverso un linguaggio nuovo e allo stesso tempo può contribuire alla rieducazione del rispetto della segnaletica stradale.

 

Clet Abraham, Lungomare di Mergellina, Napoli.

L’arrivo di Clet Abraham a Napoli è un intervento in una città che già può essere considerata un ‘museo aperto’. Egli contribuisce così a un progetto di diffusione dell’arte e della bellezza, da non cercare più solo in spazi esclusivi come il museo o la natura, ma per strada, nei luoghi della quotidianità.

Riferimenti: https://www.facebook.com/clet.abraham

Angela Maselli

 

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Angela Maselli

Laureata in Conservazione dei beni culturali e specializzata in Archeologia e storia dell'arte. Amante della pittura, lettura e di tutte le forme espressive culturali ma soprattutto dell'arte contemporanea. Principale interesse è di scoprire sempre nuove forme espressive e nuovi artisti. La città di Napoli è protagonista anche dell'arte contemporanea ed è giusto valorizzarla e che possa essere alla portata di tutti.

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