Single ma non troppo: una commedia di cliché americani

Single ma non troppo è la nuova commedia, interamente al femminile, firmata da Christian Ditter. Giunta sul grande schermo l’11 febbraio 2016, annovera fra le principali interpreti del cast: Dakota Johnson, Rebel Wilson, Alison Brie e Leslie Mann.
Già nelle prime scene si possono riconoscere i caratteri tipici della commedia americana: leggera, non impegnativa, non pretenziosa e tendenzialmente superficiale. Uno di quei classici film d’intrattenimento di cui già si conosce il finale, pur non avendoli mai visti. Perfettamente in linea con la prevedibilità di questo genere di film, dunque, il tema principale è l’amore.

Tutto ruota intorno alle esperienze di quattro ragazze single che vivono le loro vite sperando di trovare, in fondo, la propria anima gemella; ma al tempo stesso, le loro storie sono uno specchio, in cui si riflette l’immagine collettiva dell’essere single. Perché allora, piuttosto che concentrare l’attenzione sulle storie d’amore e i rapporti di coppia, non dedicarsi ad analizzare ed approfondire questo momento fondamentale della vita: quello in cui si è single?

Single ma non troppo single ma non troppo  single ma non troppo 

L’intero film mira, quindi, a rispondere ad una domanda: cosa significa veramente “essere single”? È proprio questo che cercherà di scoprire Alice, la protagonista, interpretata da Dakota Johnson.
Dopo una lunga storia d’amore, Alice, sente il bisogno di stare da sola, per capire cosa si prova davvero a non dipendere da nessuno. Così, rompe con Josh e si trasferisce a New York. Ben presto, incontra Robin (Rebel Wilson) una ragazza audace, sfrontata, festaiola, insomma, la tipa ideale con cui scoprire la New York che non dorme. Le due diventano amiche e, per Alice, si apre un nuovo mondo, costellato di alcool, party e relazioni da una notte e via. Tutto questo le sembra affascinante, inizialmente, ma dopo un po’ decide di tornare alla sua “vecchia vita” e rincontrare Josh. Quando i due si vedono, Alice scopre che Josh si frequenta con un’altra e la loro storia finisce definitivamente. La vita da single che voleva sperimentare solo per un po’, diventa la sua nuova realtà, il suo vero banco di prova per mettersi effettivamente in gioco con se stessa.

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Nella caotica New York, in cui sembra impossibile fermarsi e aspettare l’uomo giusto, ma tutto è in continuo movimento ed evoluzione, le vite dei nostri personaggi s’intrecciano, si scontrano, cambiano, e tutto porterà ad una sola consapevolezza: sono così tanti i modi di «essere single» che forse cercare di definirne uno giusto e assoluto è impensabile. Eppure, l’idea di Alice è questa: «esiste un modo giusto e uno sbagliato di essere single», ma la linea fra questi due è molto sottile. C’è chi è alla continua ricerca del ragazzo perfetto, chi è restia a impegnarsi in una relazione, chi ha paura di trascurare la carriera e chi, semplicemente, si ritiene soddisfatta della propria vita e crede di non aver bisogno d’innamorarsi.

L’ “essere single”, vissuto da alcuni come un disagio, da altri come una grandissima fortuna, da altri ancora come una conquista, è un momento di crescita interiore a cui nulla si può equiparare. Essere single nel modo giusto non significa uscire tutte le sere a fare festa, né dedicare la propria vita interamente al lavoro, né arrendersi di fronte all’idea che il vero amore non esista. «Essere single» significa imparare a bastare a se stessi, senza che questo diventi un ostacolo all’innamorarsi e a condividere, un domani, tutte le proprie esperienze con la persona giusta. Quando si è single non bisogna essere forzatamente, intimamente o anche segretamente alla ricerca di qualcuno che ci completi, ma bisogna approfittare di questo momento per fare ciò che più ci piace e realizzare quei piccoli desideri della nostra vita e quelle esperienze che in coppia non si ha la possibilità di fare.

Nel caso di Alice, si tratta di scalare il Gran Canyon o di ammirare il grande albero di Natale di Rockfeller Place, ognuno ha la sua lista personale di desideri da realizzare. La cosa giusta, quindi, è utilizzare il tempo in cui si è single per completarsi, senza però cadere nella trappola del perenne single autoconvinto di poter bastare a se stesso e che, dunque, non cerca altro. Ci sono periodi in cui è giusto e costruttivo stare da soli ed altri in cui bisogna lasciare aperta la possibilità di essere in coppia. Per questo è giusto essere single, ma non troppo!

Francesca Rybcenko

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