Il pozzo della Madonna a Fontanarosa: tra fede e leggenda

Il pozzo della Madonna, a Fontanarosa (Av), è scavato all’interno di una grotta sul retro della chiesa della Misericordia. Leggenda narra che un pastorello trovò su questo pozzo la statua della Vergine , attualmente custodita in una teca sull’altare principale, nell’abside della chiesa adiacente. L’acqua è considerata miracolosa e le persone del paese, turisti e pellegrini visitatori la bevono attingendone direttamente dal pozzo, o riempiono bottigliette-ricordo  da portare via come simbolo di devozione e benedizione!

Il pozzo della madonna nella cultura popolare

Il pozzo della Madonna
Iscrizione sul pozzo

La cultura popolare fontanarosana è fortemente legata al culto mariano e alla presenza della chiesa di S.S. Maria. Un tempo, quando il pellegrinaggio era più sentito e diffuso di oggi, tale fenomeno toccava anche piccole realtà e paesi come Fontanarosa, dove la fama de il pozzo della Madonna miracolosa  cominciò ad espandersi poco per volta.

Da antiche testimonianze, si rinviene che, nel 1637, l’Avv. Scipione Rosa, gravemente ammalato, non potendo recarsi al santuario, fece testamento di offerte da devolvere a vari luoghi di culto, tra cui lasciò soldi per la celebrazione di messe anche alla chiesa di Fontanarosa che disponeva di questo pozzo misterioso. Si suppone che la visita al santuario e al pozzo della Madonna fosse un’usanza già praticata alla fine del Medioevo, ma ristretto ai devoti delle campagne e dei paesi limitrofi. Durante determinate festività ci si recava in chiesa per pregare e cantare inni sacri; successivamente la chiesa fu restaurata ed abbellita e, la notizia della scoperta di acque miracolose capaci di guarire anche le più gravi infermità, si estese rapidamente.

Il pozzo della Madonna
Edicola di S.S.Maria nella grotta

Nello “Zodiaco mariano”, una raccolta che risale al 1715, sono riportati vari racconti di straordinarie guarigioni avvenute grazie all’ acqua. La fede e la credenza delle persone dell’epoca che , nella semplicità di una vita umile, preferivano affidarsi a Dio anziché  alla medicina, lasciò ampio margine al miracolo, all’inspiegabile mistero della guarigione “per  fede”.

Tra i vari casi di guarigione, si narra di un tale Tommaso Infante di Caposele che sarebbe stato guarito dalla lebbra bagnandosi completamente nelle acque del pozzo della Madonna; come avvenne per Angelo Soricelli di San Giorgio del Sannio, paralitico, o di un ragazzo di Torre le Nocelle che sarebbe guarito da un’ernia senza intervento; poi altri presunti miracolati di Ariano Irpino e Salerno.

A tal proposito fu allestita una rudimentale attrezzatura per il “bagno degli ammalati” e ciò contribuì alla crescita della notorietà del sito religioso.

Il pozzo della madonna: documenti storici

Il pozzo della Madonna
Pozzo nella grotta

In una modernità positivista, intrisa di scetticismo e proiettata al progresso scientifico e tecnologico sempre più incalzante, il culto religioso e la rilevanza del pozzo della Madonna hanno perso un po’ di attrattiva, pur restando radicati a quella che è la tradizione, la storia e lo spirito corale del popolo fontanarosano che in essa ritrova la sua identità! L’evoluzione del culto si è adeguata alla tendenza delle generazioni ma rimanendo una costante della vita cristiana del paese.

Negli atti ufficiali della chiesa non si fa menzione all’acqua miracolosa, ma si cita il pozzo solo come toponimo. Testimonianza considerevole, invece, è la lettera di Clemente Rosa del 1711 che parla lungamente del pozzo in questione:

“ nel luogo dove ora venerasi l’immagine di Maria dugento anni sono, era una piccola chiesetta ove era la detta effige sotto la quale cappella scatoriva una vena d’acqua, come in un pozzetto, che però fu detta Santa Maria del Pozzo. Ma perché per mezzo di quella sagratissima immagine concedeva la Vergine moltissime grazie ai suoi devoti, il popolo di detta Terra avendo raccolto molte limosine fece fabbricare la chiesa presente molto più grande della prima e l’acqua suddetta fu diramata per sotto le fondamenta pochi passi distante dalla detta chiesa in modo che ai nostri tempi non vi era memoria di quella. […] “

Il pozzo della Madonna ieri e oggi

Il pozzo della Madonna
Entrata della grotta

La  centralità del pozzo ha origine nei culti pagani, quando le sorgenti erano concepite come manifestazioni divine, e su di esse si frapponevano culti cristiani.

Nell’alto Medioevo, i Longobardi consideravano sacri i corsi d’acqua e gli alberi; solo in seguito cominciò a darsi importanza a pozzi ubicati nelle chiese o nei pressi di esse e così fu anche per il pozzo della Madonna a Fontanarosa. Tali pozzi prendevano  il nome di “boires-Dieu”, bevanda divina.

Fu così che tra la discesa della chiesa e via Immacolata, sorse un’edicola con l’effige della Madonna. Inizialmente il posto fu recintato e fu costruita una vasca in pietra per i bagni dei malati di artrosi e reumatismi, sciancati , invalidi ecc.

Nel 1800 fu edificata una cappellina con un affresco di Maria S.S. raffigurata sospesa su di un pozzo contornata da nuvole bianche.

Anticamente, si racconta che l’acqua ad un certo punto si ritirò e i fedeli, preoccupati, pregarono  affinchè l’acqua prodigiosa tornasse a sgorgare e, all’ improvviso, essa ritornò abbondantissima.

Da un punto di vista razionale si può attribuire all’incostanza delle acque un naturale flusso regolato dal caso ma, a Fontanarosa. si crede che quella sorgente sia controllata dal volere della Vergine ed il popolo sostiene che , nei due periodi di festa dedicati alla Madonna (aprile-agosto) , le acque del pozzo crescano arrivando ad un livello più alto rispetto al resto dell’anno. Un tempo, venivano addirittura suonate le campane “a gloria” per l’acqua che si riscopriva cresciuta. Nel 1924 l’edicola fu restaurata a spese di Michele Scalera e, nel 1955 fu rifatta a spese di Gennaro Capaldo.

Negli anni della guerra la gente andava a bere al pozzo della Madonna chiedendo la pace, accendeva un cero per avere la grazia o semplicemente come omaggio e prendeva un’immaginetta.

Ancora oggi il pozzo è visitabile e, l’ultima domenica di aprile, insieme a Ferragosto, la gente pullula, accalcandosi per visitare la fonte benedetta. Si scende nella gotta umida e fresca , si prega e si prende dell’acqua con cui segnarsi come simbolo di protezione divina.

Per i Fontanarosani, questo pozzo è parte integrante ed inscindibile del folklore, della storia e della credenza di un popolo ricco di tradizione.

Pasqualina Giusto

Bibliografia:

Fontanarosa e la Madonna della Misericordia, Nicola Gambino.