Vischio: il bacio portafortuna delle feste natalizie

Il vischio è un’altra delle tipiche piante di questi giorni di festa, simbolo di fortuna e prosperità per l’anno che sta arrivando e, più che nota a tutti è la tradizione di baciarsi sotto questa pianta ma … come è nata e da dove deriva quest’usanza?

Scopriamolo insieme!

Il vischio

Vischio
Cespuglio di vischio

“ Vischio” deriva  dal latino Viscum album ed è una pianta cespugliosa che cresce d’inverno su pioppi, querce, tigli, pini silvestri, meli, peri; è un sempreverde semi parassita.

I Celti lo chiamavano “oloaiacet” e lo consideravano pianta sacra agli dei , teneva lontano dai malanni e disavventure, portando fortuna e prosperità. Detto anche “scopa del fulmine” in alcuni cantoni svizzeri e in Germania. Esistono molti tipi di vischio ma, il più diffuso è quello dalle bacche giallo-biancastre e, dal momento che è solito crescere ad altezze abbastanza elevate, un tempo si raccoglieva sparandone il ramo, veniva colpito con una freccia oppure con un bastone e se ne afferrava al volo il ceppo. Andava preso con la mano sinistra dal lato del cuore, essendo simbolo sacro dell’ Amore!

….Nella tradizione

Il bacio sotto il vischio è una tradizione celtica ed è simbolo di positività; solitamente si appende un ramo sull’ uscio delle case, legato con un nastro rosso perché si crede che porti armonia in famiglia. A questa preziosa pianta era attribuito un potere magico di pace e serenità; ha capacità terapeutiche e, farne ghirlande rappresentava eternità e vittoria. Si dice, inoltre, che se una ragazza a Natale o Capodanno si trova sotto il vischio, non può rifiutare di farsi baciare e, se il bacio non ci sarà, non si sposerà durante il nuovo anno.

Vischio

Questa credenza del bacio portafortuna è stata ereditata dai Druidi nordeuropei, presso i quali quando due nemici si incontravano sotto un cespuglio di vischio, dovevano smettere di farsi guerra, deporre le armi e sancire la tregua con un bacio. In Inghilterra, la notte del 6 gennaio, le fanciulle che desiderano sposarsi, sono solite bruciare il cespo di vischio che ha addobbato la casa durante le festività natalizie. Su testimonianza di Plinio il Vecchio, i sacerdoti celti sostenevano che il vischio crescesse dove si era abbattuta la folgore divina e consideravano sacro l’albero ed il cespuglio dalle bianche bacche, perché toccati dal cielo.

Ancora più sacro ai Celti era il vischio di rovere che raccoglievano con grande devozione, il sesto giorno della luna: il capo dei Druidi con una falce d’oro lo tagliava, e gli altri vestiti di bianco lo riponevano in un recipiente anch’esso d’oro e lasciavano che il popolo lo onorasse. Assimilato in pozione, si credeva che  desse la capacità di riprodursi ad ogni animale sterile ed era un pratico rimedio contro i veleni.

In Francia nel XV secolo si celebravano le “guilanleuf ”, cerimonie in onore del “vischio del nuovo anno”. Alcuni contadini bretoni osservano , ancora oggi, l’antica tradizione di legare mazzi di vischio fuori casa che, a giugno, diventano dorati e , si pensa contengano la semenza del fuoco, simbolo di luce.

Il riferimento alla pianta c’è anche nell’ Eneide quando l’eroe Enea arriva allo Stige dinnanzi all’ostile nocchiero che riesce a convincere con un rametto di vischio dorato e salire sulla barca del fiume infernale.

Inoltre, secondo credenze popolari, protegge anche contro streghe e gnomi.

… Nella leggenda

Esistono diverse leggende sul vischio: scandinave, africane, australiane, giapponesi, inglesi ecc. … La più nota è quella della dea Freya o Frigga, moglie del dio Odino e protettrice degli innamorati e dell’Amore. Si racconta che costei avesse due figli: Balder dolce e buono, e  Loki malvagio ed invidioso del fratello. Freya , per difendere il più debole, chiese ad Aria, Acqua, Fuoco, Terra e a piante, animali e forze della natura di proteggere Balder.

L’unica pianta sospesa a cui la dea non aveva chiesto protezione era il vischio e questo particolare non sfuggì a Loki, il quale con un dardo fatto di vischio, uccise il fratello. Freya disperata pianse sul corpo del figlio morto e le sue lacrime sul dardo divennero bacche perlate che risvegliarono magicamente il ragazzo. Così da allora divenne sacro a Freya che ringraziava con un bacio chiunque passasse sotto la pianta miracolosa.

Un’altra leggenda cristiana narra che, una volta, su una montagna abitava un mercante solitario e burbero, avido ed avaro , a cui interessava solo il guadagno ed era privo di amici ed affetti sinceri. In una notte di dicembre, non riuscendo a prender sonno, decise di uscire a fare una passeggiata e in strada senti voci di bimbi, risate, canti, storie felici e racconti tristi, e qualcuno che lo chiamava chiedendogli aiuto. Da quel momento l’uomo ebbe una conversione e si pentì di non essere mai andato oltre a conoscere le persone che incontrava tutti i giorni. Pianse così tanto che, sul cespuglio dove era poggiato, le lacrime rifulsero fino al mattino e da qui, sarebbe nato il vischio … la pianta dell’amore e degli affetti profondi ed autentici.

Pasqualina Giusto

Sitografia:

http://www.demetra.org/index.php/i-miti-gli-eroi-e-le-leggende-del-passato/53-mitologia-delleuropa/109-la-leggenda-del-vischio