Formica Legionario, l’insetto ‘predatore’

Formica legionario, insetto predatore

La Eciton Burchelli ( Westwood, 1842 ) è una formica legionario del nuovo mondo appartenente alla sottofamiglia delle Ecitoninae ed unica, tra gli insetti, a detenere lo status di “ predatore alpha “ (un predatore che, giunto all’età adulta, si trova all’apice della sua catena alimentare ).

Piccoli occhi, grandi mandibole

I soggetti delle colonie di formica legionario presentano, come buona parte dei membri della famiglia “Formicidae “ un polimorfismo intra-colonia, ovvero una differenza di aspetto e taglia ( dai tre ai tredici millimetri per le operaie ) all’interno della stessa colonia, presentando una divisione in “ caste “, ognuna con uno specifico ruolo, in base alle dimensioni ed alle caratteristiche anatomiche.

Tutte le operaie sono prive di occhi, o presentano un singolo ommatide (unità base degli occhi degli artropodi), e sono dotate di un telson, la parte terminale dell’addome, dotato di pungiglione, che viene tuttavia usato di rado, preferendo le mascelle falci-formi, che negli esemplari di formica legionario soldato possono raggiungere anche i cinque millimetri (più di un terzo della lunghezza totale del corpo della formica). Queste ultime si rivelano armi di

difesa e di attacco estremamente efficaci, rendendo la formica legionaria un predatore temuto in tutta l’Amazzonia, risultando tuttavia poco utili nello smembrare e trasportare il cibo, compito di cui si fanno carico altre classi di operaie.

Un interessante particolare è l’uncino tarsico presente in una casta di operaie al termine delle zampe, utile per tenersi unite, nella costruzione di ponti sospesi o zattere.

La casta è questione di sangue

Le colonie di formica legionario sono organizzate in caste, con all’apice una regina, l’ unica femmina riproduttiva. Quest’ultima si accoppia con 15-20 diversi maschi, provenienti da un altra colonia e portatori dunque di un nuovo patrimonio genetico. Benchè sino a poco tempo fa si ritenesse che la divisione in caste delle operaie, cinque nel caso di E. Burchelli, fosse dovuta a fattori ambientali o regolata per via ormonale, nuovi studi dimostrano che diversi maschi sono portatori di diverse linee genetiche, codificanti ognuna per una determinata casta e per determinate caratteristiche, facendo si che il numero di membri di ogni casta rimanga pressoché costante anche al variare delle condizioni ambientali.

Bivacco

Contrariamente a quanto accade per le formiche legionario del vecchio mondo, le Dorylus, che realizzano veri e propri formicai, anche se temporanei, le E. Burchelli, formano quello che viene definito il “bivacco“, ovvero una struttura formata da formiche operaie specializzate (dotate dell’uncino tarsico) che si attaccano le une alle altre per dare origine ad una sorta di “ formicaio vivente “ di breve durata. Durante quello che viene definito periodo sedentario, in cui la regina depone 300.000 uova che verranno poi allevate da un altra classe di operaie, le attività di caccia sono sospese o quanto meno molto ridotte.

Nomadismo e predazione

In quello che invece è definito periodo nomade, le formiche legionario riprendono l’abituale attività di caccia, che di fatto consiste nello sfruttare un terzo della colonia, circa 200.000 esemplari, per formare una fascia esterna ad una sorta di falange, la colonia vera e propria, lunga cinquanta metri e larga anche cento, in cui le formiche soldato uccidono artropodi e piccoli vertebrati spingendosi anche a serpenti e topi che vengono poi trasportati dalle operaie al centro della falange, nel cuore della colonia stessa. La colonia uccide e divora tutto ciò che incontra, in un fenomeno noto come predazione cronica (simile alla predazione in eccesso, con la differenza che il grande quantitativo di prede viene totalmente mangiato), tralasciando tuttavia gli insetti più piccoli, che vivono al di sotto del fogliame, in cui le formiche legionario non si spingono, assicurando in tal modo la sopravvivenza dell’ecosistema.

Curiosità

E’ interessante notare che gli sciami di formica legionario sono spesso seguiti da primati ( ad esempio Callithrix ) o da uccelli ( Phaenostictus mcleannani ), i quali predano gli insetti che tentano di fuggire dalla colonia.

Ruggero Amato