Shozo Shimamoto: l’energia del Giappone

Morto ormai nel gennaio del 2013 Shozo Shimamoto è stato uno dei maggiori rappresentati di un processo evolutivo, rivoluzionario ed anticonformista della produzione artistica nipponica post- Guerra Mondiale.

L’intenzione dell’artista era quella di costruire un itinerario, intrapreso poi da molti giovani promettenti, che facesse uscire dal guscio del mondo asiatico e slegasse dai lacci della tradizionale produzione l’arte giapponese. Una forte impronta innovativa è stata impressa da Shozo Shimamoto, in particolare nel periodo compreso tra gli anni ’50 e gli anni ’90: il cambiamento cominciava proprio dalla diversa concezione che andava diffondendosi dell’Arte giapponese non più collegata unicamente a rappresentazioni storiche o di carattere faunistico ma generata tramite un’attività pratica e soprattutto materiale.

Shozo Shimamoto
Shozo Shimamoto

L’interazione con la materia, la partecipazione di quest’ultima all’intero processo produttivo, sono questi i caratteri nuovi delle opere di Shimamoto, tele, fogli di giornale ma anche altri supporti che subiscono l’energia della forza vitale, diventano il palcoscenico di gesti energici dell’artista che gli si scaglia contro spesso in maniera impetuosa creando vorticosi tappeti di colori.

Davanti a ciascuna opera dell’innovatore giapponese ci si trova in un contesto di immediatezza che crea un limbo tra la realtà e l’immaginazione a cui danno avvio gli accostamenti di colori caldi e freddi giustapposti l’uno sull’altro, apparentemente in maniera casuale, ma legati tra di essi da una comunanza di dettagli e corrispondenze. Shozo Shimamoto crea mediante la forza corporea ma anche grazie all’uso di finti strumenti bellici costruiti per l’occasione ma non solo, il ruggito di un cannone che spara sul supporto bombe di vernice, questa pratica era detta cannon works.Altro esempio sono le bottle crash, bottiglie ripiene di colori diversi che si fanno scoppiare sulla superficie scelta per l’occasione.

Per lungo tempo Shozo Shimamoto ha collaborato in maniera molto stretta con Jiro Yoshihara, fondatore del movimento conosciuto con il nome di Gutai. Il termine di origine giapponese voleva indicare prorprio una rinascita, un rinnovamento, una fase crescente e nascente dell’Arte Giapponese nel mondo, intenzionata ad entrare in contatto con l’Occidente, con l‘Europa e l’America.

Shozo Shimamoto
Shozo Shimamoto

Sia alla base del moviemto Gutai che poi della formazione matura di Shozo Shimamoto c’è sempre stato, anche se in maniera velata, un legame di natura religiosa, mistica, vicino al Taoismo ed alla tradizione Zen.

Il mondo ha riconosciuto e valorizzato con molti eventi di spiccato valore artistico e culturale le opere dell’artista del Sol levante, da New York a Torino, da Venezia a Los Angeles, da Kyoto a Kobe passando per Parigi e l’Olanda. In Italia molte sono state le presenze registrate ed in particolare a Napoli nel 2006 la Fondazione Morra ha dedicato una mostra dal titolo “Shozo Shimamoto. Opere anni ’50 – ‘90”, all’artista. Oggi le collezioni maggiori delle opere di Shozo Shimamoto sono conservate alla Tate Gallery e alla Tate Modern.

Vincenzo Morrone

Fonti: http://www.shozoshimamoto.org/

wikiart.org

http://www.contemporaryartdaily.com/2012/10/a-visual-essay-on-gutai-at-hauser-wirth/shima52913/