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Villa Ebe: il Castello di Pizzofalcone sul Monte Echia

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Villa Ebe è una costruzione abbandonata situata sul lato occidentale del Monte Echia. Noto come il Castello di Pizzofalcone, nasconderebbe simboli massonici.

Napoli ed esoterismo

Quando si parla di simboli misteriosi, Napoli è certamente una delle città più intriganti. Partenope è il luogo perfetto nel quale mito e leggenda vivono in armonioso equilibrio con la storia e la realtà presente. Maghi, alchemici, sirene, sacerdotesse e spiritelli dispettosi, popolano la Napoli mistica, in uno scenario di suggestioni e simbologie di arcani saperi.

Napoli esoterica

Visitare Napoli è sempre un’esperienza nuova. Vedi Napoli e poi muori, si dice a chi non ha ancora provato la sensazione di girovagare per i vicoli della città, dove il sole non arriva mai, o di affacciarsi sul golfo di Napoli e respirare l’aria dell’antico mito da cui trae origine. In diverse occasioni ci siamo travestiti da avventurieri per scoprire i luoghi segreti di Napoli, mossi dallo spirito ardente della curiosità. Ed eccoci giunti in una località dove il mito, la leggenda e l’ignoto non attendono altro che di essere scoperti…

Villa Ebe: il gioiello dimenticato

Sul fianco occidentale del Monte Echia, in cima alle rampe di Pizzofalcone, sorge Villa Ebe, la splendida costruzione progettata dall’architetto napoletano Lamont Young; edificata nel 1922, Young la trasformò nella sua dimora e la moglie, Ebe Cazzani, vi abitò fino al 1976, anche dopo che il marito si suicidò nel 1929. Dal 1997, il Castello di Pizzofalcone divenne proprietà del Comune di Napoli.

Villa Ebe, baciata dalla luna

Il destino di Villa Ebe si rivelò ben presto infausto: il gioiello di Lamont Young fu abbandonato a se stesso, tanto da diventare la dimora dei senzatetto. Un tesoro incustodito nelle mani di chiunque, infangando non solo la memoria del genio che la partorì, ma anche quella di una città che vive di bellezze architettoniche e paesaggistiche di grande calibro artistico.

L’idea di abbattere Villa Ebe e di farne un parcheggio non piacque all’artista Pasquale Della Monaco, e di certo non avrebbe soddisfatto nemmeno Young. Della Monaco riuscì ad ottenere per la villa il vincolo culturale, proponendo diversi progetti di restauro. Ma tre giorni prima dell’inizio dei lavori un incendio doloso distrusse gli interni preziosi della Villa. Nemmeno il progetto dell’UNESCO di trasformare Villa Ebe nella sede della Casa del Turista e di valorizzare dal punto di vista culturale il Castello, riuscì a modificare la sua condizione. Nonostante i diversi fondi ottenuti dall’U.E., Villa Ebe resta tutt’oggi la casa di senzatetto e tossicodipendenti.

Villa Ebe abbandonata

Lo sdegno dei cittadini napoletani ha diffuso la leggenda secondo la quale un’ombra si aggirerebbe sulla terrazza di Villa Ebe nelle fredde e buie notti d’inverno. Qualcuno sostiene sia l’ombra del fantasma di Young, irritato per il modo in cui la sua città ha trattato una delle sue più ammirevoli creazioni. Per i più scettici, si tratta delle sagome degli ospiti abusivi che si aggirano indisturbati nelle sale, ormai in rovina, di un pezzo di storia e di bellezza, quale è Villa Ebe.

Certo tutto ciò mostra quel lato comunemente diffuso di Napoli: il suo carattere irrispettoso nei confronti di un patrimonio artistico che, al pari di altre città del mondo, le rende pienamente giustizia. Nello sfacelo di Villa Ebe, all’occhio dell’osservatore curioso risalta un particolare, nascosto tra la vegetazione che ha preso il sopravvento. Un’iscrizione che avvolge nel mistero la Villa, una sorta di riscatto per l’incuria in cui la mano dell’uomo l’ha irrimediabilmente condannata.

I simboli misteriosi della Villa sul Monte di Dio

Il Monte Echia, detto Pizzofalcone o Monte di Dio, è l’antico promontorio divino di Napoli, sotto al quale si racconta avvenissero riti orgiastici dedicati a Priapo. Il lato occidentale di questa altura, sospesa tra mito e storia, ospita Villa Ebe, il Castello in stile gotico di Pizzofalcone. Tra le fronde si intravede un letto di foglie secche, che conduce all’ingresso principale: un portone ormai corroso dal tempo, sopra il quale campeggia un’iscrizione:

Ingresso Villa Ebe

Osservando più da vicino gli amanti di simbologia esoterica non potranno fare a meno di notare i particolari con i quali la scritta è ornata: un sole d’oro prolunga i suoi raggi ondulati verso una luna, altrettanto dorata, che si adagia sulle onde del mare, quasi come se fosse da esso cullata.

Iscrizione all’ingresso di Villa Ebe

Adorato come divinità dalla maggior parte dei popoli antichi, il Sole simboleggia la saggezza, l’amore e l’intelletto. Il Sole rappresenta è la parte maschile dell’esistenza, simbolo dell’origine e della ragione, che illumina le menti più bui. Con i suoi raggi abbraccia la Luna, simbolo dell’oscurità e della mutabilità delle forme. La luna è espressione del femminile, la Madre che con il suo ciclo regola le attività della vita. Nella simbologia massonica l’accostamento Sole – Luna simboleggia la dialettica degli opposti, l’alternanza e l’equilibrio del giorno e della notte, della luce e dell’oscurità, del bianco e del nero, del maschile e del femminile.

Sole – Luna

Il mare rappresenta la vita, ma allo stesso tempo potrebbe essere anche un richiamo alla città di Napoli. In tutte le cosmogonie antiche dall’acqua ha origine il mondo. L’acqua è simbolo di purezza e di rinascita spirituale liberando l’anima dalle impurità, così come ricorda il battesimo cristiano, emblema della purificazione dell’anima. Inoltre, molte iniziazioni misteriche sono legate al mare.

I simboli Sole – Luna – Mare sembrano esplicitare i tre appellativi che Lamont Young attribuisce a se stesso: Utopista, Inventore, Ingegnere. È ben noto il legame esistente tra la Massoneria e il socialismo utopico. Azzardando una ipotesi, Utopista potrebbe indicare l’appartenenza dell’architetto napoletano alla Massoneria, così come l’Inventore e l’Ingegnere, ossia l’ “architetto” del Tempio di Salomone. Inoltre, la torre quadrata con i contrafforti ottagonali in pietra lavica e con le finestre ad arco poste su tre lati della torre, presenterebbe i tratti “tipici” di una architettura massonica.

Villa Ebe una sede della Massoneria? Non lo sapremo mai. Il segreto si perde nel vento, sospeso in uno spazio senza tempo…

Giovannina Molaro

Bibliografia:

M. Fagiolo, Architettura e massoneria: L’esoterismo della costruzione, Gangemi editore, 2006

Sitografia:

http://www.mitiemisteri.it/simboli_massonici_simbologia_massonica/simbologia_e_significato_sole_e_luna.html

http://luoghi.paesifantasma.it/villa-ebe–castello-di-pizzofalcone-.html

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Giovannina Molaro

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