Se ritenete che l’uso di droghe o comunque di sostanze allucinogene sia una prerogativa dell’uomo che, pressato dalla sua vita, decide di evadere dalla realtà, vi sbagliate di grosso. Numerosi studi hanno dimostrato che molti animali fanno uso di sostanze stupefacenti naturali. Che siano sostanze rilassanti, allucinogene o eccitanti, vi è un grande consumo da parte di buona parte del mondo animale. Vediamo allora in che modo se ne fa uso fra le bestie.
Droghe di origine animale: primati e millepiedi
Una particolare specie di scimmia sudamericana, il cebo cappuccino (Cebus capucinus) è un piccolo primate con
Analogamente a quello che succede ai cebo cappuccini in America, anche alcuni lemuri del Madagascar sono soliti utilizzare millepiedi per “drogarsi”. L’effetto però di quest’altra specie di miriapode sui lemuri è di tutt’altro tipo, ovvero gli animali si sentono intorpiditi e rilassati. Il video riassume in pieno la reazione alle droghe naturali di alcuni lemuri (Eulemur macaco).
Pettirosso, uno sballo con le ali
Il pettirosso (Erithacus rubecula) è un piccolo uccellino osservabile anche in Italia che sfrutta i poteri allucinogeni di certe bacche per
Da aiutanti di Babbo Natale a fungo-dipendenti


Ebbene sì, le renne (Rangifer tarandus) sono delle abituali consumatrici di funghi allucinogeni. Gli animali infatti, durante i loro lunghi spostamenti migratori, sono soliti ricercare alla base delle betulle che costeggiano la tundra una determinata specie di fungo dalle proprietà eccitatorie, l’Amanita muscaria. Gli animali, dopo essersene nutriti copiosamente, non sono più presenti a loro stessi, presentando un comportamento davvero bizzaro. Iniziano infatti a correre senza una direzione, inclinando la testa da un lato ed isolandosi completamente dal gruppo. Tale stato spesso causa gravi danni in quanto gli animali isolati difficilmente riescono a trovare di nuovo il branco, rimanendo vittima di numerosi predatori quali lupi e orsi, oppure si allontanano dai loro cuccioli, condannandoli a morte certa. Le renne mostrano un lato del loro comportamento che le distacca totalmente dall’idea comune di animale puro che aiuta Babbo Natale durante la notte del Natale.
I tursiopi e il loro “rave party”
È stato osservato che un gruppo di delfini della specie tursiope (Tursiops truncatus), in Sud Africa, è solito drogarsi in gruppo in una maniera a dir poco inusuale. Essi difatti sfruttano le tetradotossine di alcuni pesci palla per indursi stati di calma e di trans. I tursiopi si procacciano queste droghe prendendo per la coda i pesci, i quali gonfiandosi, rilasciano grandi quantità di sostanze nocive. I delfini, una volta assunte, entrano in uno stato catatonico rivolgendosi con l’addome verso la superfice dell’acqua e osservando la luce fra le onde. L’effetto chiaramente dura ben poco e gli animali non vengono danneggiati dalla tossina ma quel che rende tale uso di droghe straordinario è:
- I delfini usano droghe in gruppo, in quanto è l’intero branco ad usare contemporanemente le droghe.
- La totale lucidità degli animali che nonostante la situazione rimangono a fissare la superficie dell’acqua anche dopo che l’effetto sia finito.
Si può dire con buona ragione che i delfini organizzano dei rave party a base di tetradotossine per tranquillizzarsi prima d qualsiasi attività.
Situazione ben diversa da quelle mostrate nell’articolo è quella dell’uomo che, peccando di cupidigia e eccesso, fa un uso smodato di sostanze allucinogene, con grave ripercussioni sulla propria salute e purtroppo anche sulla salute altrui.
Stefano Capodanno