Eduardo Basualdo, l’Arte dell’anima

Giovane artista argentino, molto affermato nel panorama contemporaneo, Eduardo Basualdo ha una visione particolare della realtà. Molto stretti sono i suoi legami con il teatro e la psicoanalisi, mondi dai quali raccoglie gran parte della sua forma mentis artistica.

Le opere di Eduardo Basualdo ad un primo impatto risultano molto complesse da comprendere, installazioni e sculture dotate di una struttura intrinseca che trapela molto difficilmente ad una sommaria visione. Un’analisi dettagliata, slegata dai preconcetti e dagli stereotipi quotidiani è quanto occorre per raggiungere il nocciolo interpretativo di queste creazioni.

Eduardo Basualdo
Eduardo Basualdo

L’intenzione è quella di proiettare sotto una diversa luce il soggetto Uomo, non più marginalizzato rispetto alle forze che lo circondano ma fortemente conscio delle sue capacità ed in grado di acquisire una posizione di rilievo nel quadro dell’universo. Dietro ogni creazione è nascosto un messaggio più sottile, al quale l’osservatore è condotto lentamente, solo tramite una fase di interrogativi soggettivi che devono generare stimoli volti a chiarire la vera realtà dei fatti esposti.

L’osservatore delle opere di Eduardo Basualdo non deve limitarsi al semplice processo conoscitivo derivante da una sensazione fascinosa legata all’opera ma deve essere curioso di andare oltre quello che si vede, superare la barriera dell’apparenza per giungere a vedere quello che non tutti possono o vogliono vedere. Tutti i sensi sono stimolati da queste installazioni, dal tatto che crea il contatto diretto con l’opera alla vista sollecitata dalla diversificata tensione dei giochi di luce.

Eduardo Basualdo
Eduardo Basualdo

Altra caratteristica della creatività di Eduardo Basualdo è la capacità di riuscire a creare una sorta di intervallo temporale tra la realtà e quello che può essere un universo parallelo ma non troppo distante, nascosto dietro le sue opere. Spesso ci si trova in ambienti solitari, aspri, in qualche caso anche tetri dove l’inconscio è portato a prevalere sulla razionalità e la coscienza e dove l’uomo assume un atteggiamento completamente diverso dal suo normale comportamento nella realtà.

L’uomo ha paura, si esalta, si proietta fuori se stesso riconoscendo un suo estraneo alterego. Il concetto di concreto, di reale e tangibile sono distrutti e riproposti sotto una conformazione decisamente idealistica e meno tangibile. Questo tipo di concezione artistica è molto distante dalla struttura creativa dell’opera quanto più vicino invece a quello che è lo strumento propositivo dell’opera, l’dea dalla quale sgorga la creazione che prende vita.

Tra le presenze in territorio italiano di Eduardo Basualdo si annovera la 56° Biennale di Venezia.

Vincenzo Morrone

Fonti: biennaleonline.org, oeditorial.com, espana.servidornoticias.com