L’11 giugno 1984 ci lasciava Enrico Berlinguer, segretario del PCI dal 1972 al 1984. Il periodo del suo segretariato corrispose con un decennio di grandi cambiamenti per l’Italia.
Il contesto: l’Italia post-sessantottina
Le prime azioni terroristiche delle Brigate Rosse, unite alla repressione poliziesca e al terrorismo di destra segnarono il ritorno alla forte radicalizzazione ideologica della fine degli anni ’40.
Il segretariato di Berlinguer
L’aria in Italia era quindi diventata “pesante”. La strategia della tensione spaventò non poco la Sinistra italiana, che spinse Berlinguer a proporre un “compromesso storico” fra PCI, PSI e DC. Tale strategia fu accolta con favore dalla popolazione italiana, tant’è che il PCI crebbe nelle seguenti elezioni amministrative e regionali, raggiungendo circa il 33% dei voti nel 1975. Le elezioni politiche del 1976, segnate dal terrorismo nero e di sinistra e dall’acuirsi della crisi economica portarono al governo di “solidarietà nazionale“.
Il governo di “solidarietà nazionale” ebbe fine con il delitto Moro, nel 1978, evento che segnò la nascita del famigerato Pentapartito, vale a dire l’alleanza fra DC, PSI, PRI, PSDI e PLI, con un ruolo di primo piano assunto dal Partito Socialista allora guidato da un emergente Bettino Craxi.
La morte e il lascito
Gli anni ottanta furono caratterizzati da un’ondata liberista, legata ad un forte individualismo e consumismo. Il PCI, ancorato alle sue lontane radici sovietiche, che non era riuscito a riformare del tutto, rimase tagliato fuori dalla competizione parlamentare, non potendo più cogliere l’occasione di nuove eventuali alleanze, come avvenuto col governo di solidarietà nazionale. A questo si aggiunse il ritorno della guerra fredda durante la presidenza Reagan.
Nelle elezioni europee del 1984 il PCI superò, per la prima ed unica volta nella sua storia, la DC, sei giorni dopo la morte di Berlinguer. A questo grande risultato seguì il ridimensionamento della sinistra comunista, fino alla sua trasformazione, a seguito della caduta del muro di Berlino, in PDS.
Il vuoto di una figura carismatica come Berlinguer nella sinistra italiana si fa ancora sentire, poiché, ad ora, l’unico leader dell’area politica di Centrosinistra che abbia mai traghettato la sua coalizione alla vittoria nelle elezioni politiche, vale a dire Prodi, è figlio della cultura democristiana, e non di quella comunista, che appare ormai sterile e incapace di partorire un nuovo Berlinguer.
Per approfondire: Barbagallo, F., Enrico Berlinguer, Carocci, 2014
Davide Esposito