Da maggio a Napoli prende nuovamente vita il fenomeno di interazione tra mondo artistico e tecnologico: le tele, infatti, verranno sostituite da loro fedeli “sosia” al LED che dovrebbero rendere l’idea di un quadro.
Prendendo spunto dalla Mostra Impossibile svoltasi lo scorso anno a San Domenico Maggiore che riprendeva sotto forma digitale svariate opere di Caravaggio, Leonardo e Raffaello, dal 22 maggio al 9 agosto l’Agorà Morelli ospiterà 50 opere anziché “fisicamente” in HD del celeberrimo artista livornese Amedeo Modigliani, di cui si è in procinto di festeggiare il centenario della morte (1920-2020).
L’idea, sponsorizzata oggi dall’Istituto Amedeo Modigliani, nasce da un gruppo di fotografi itineranti che, presi dalla passione nei confronti di quest’artista, decidono di metterne in mostra le opere con il mezzo di comunicazione più usato che mai, la tecnologia.
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Impossibile se non altro senza l’ausilio della tecnologia che, apparentemente in antitesi con l’arte, adesso vi si fonde e la replica quanto più fedelmente possibile. Sono garantite, infatti, immagini ad altissima definizione e con un totale rispetto di cromaticità e proporzioni, corredate da video e documenti d’epoca che ci catapultano in un baleno nell’Italia del ‘900 in cui ha vissuto l’artista.
La tecnologia al LED, poi, è stata studiata e tarata opportunamente da esperti e fotografi in modo da riprodurre al meglio la profondità, l’intensità ma soprattutto la luce delle opere originali che, seppur sparse per i più disparati musei del mondo, mai come ora sentiremo più vicine del solito.
Le “femmes” sono state una costante che ha accompagnato quasi completamente il Modigliani lungo l’arco della sua vita. Come l’uomo odierno, ne conobbe molte ma rimase legato a poche, tra cui ricordiamo Beatrice Hastings, Simone Thiroux, Lunja Czechowska e Jeanne Hébuterne.
Con chi più coinvolto, con chi meno, le donne hanno sconvolto e turbato l’esistenza dell’artista portandolo ora a cambi di stile ora a momenti profondamente cupi.
In particolare si dice che l’ultima e più importante donna, Jeanne, incarnasse il perfetto ideale di bellezza di “Modi” e fosse perciò la modella prescelta nonché la compagna con cui dare alla luce una figlia. Tale l’amore che li legava, infatti, che ella non seppe resistere a togliersi la vita nel momento in cui Modigliani perse la sua a causa della malattia.
Quadri, cartoline e ricordi, combinati anche con l’uso della tecnica del compositing, ci guidano pian piano nell’itinerario che Modigliani ha compiuto attraverso l’Italia tra le pareti di tufo della Grotta borbonica del Chiatamone.
L’Agorà Morelli, infatti, è una location alquanto suggestiva e ricca di reperti e testimonianze del passato. L’accesso, oltre che all’androne in cui verrà esposta la mostra, è consentito con un piccolo sovrapprezzo anche al cosiddetto Tunnel Borbonico, affascinante percorso della Napoli sotterranea in cui si possono rinvenire resti di veicoli o incisioni del secondo dopoguerra.
Maria Francesca Celentano
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