Sessualità: l’amore ai tempi della sociobiologia

L’evoluzione della sessualità umana è in larga parte correlata all’ecologia ed alla socialità dello stesso primate homo sapiens: il comportamento sessuale, ed anche la morfologia dei caratteri sessuali primari, come poi pure i secondari, hanno compiuto il loro sviluppo in funzione delle abitudini legate al singolare ciclo vitale della specie in questione. Perché se la maggior parte dei nostri costumi legati alla sessualità sono considerati normali e comuni ad un occhio inesperto, o non curioso, a chi conosce anche solo superficialmente il mondo animale altro da noi, questi, applicando un confronto, paiono unici in natura.

La maggior parte delle persone infatti non comprende quanto sia particolare la nostra sessualità se confrontata con quella degli altri animali. Capire come essa si è evoluta e come è cambiata rispetto a quella dei nostri progenitori non è solo un percorso affascinante in sé e per sé, ma diventa uno strumento in grado di fornirci una chiave di lettura nuova per comprendere ed interpretare l’acquisizione e lo sviluppo di altri tratti distintivi dell’uomo, dalla nostra cultura fino ad arrivare a quella peculiare forma di comunicazione che è il linguaggio articolato, passando per i caratteri sociali distintivi della nostra società.

Evoluzione della sessualità umana

La sociobiologia, soft science ponte di incontro tra le scienze sociali e quelle biologiche, motiva e spiega i comportamenti animali attraverso il concetto di fitness: i comportamenti che portano gli individui ad un aumento del successo riproduttivo sono selezionati positivamente e si diffondono nella popolazione, in egual modo delle modifiche di tipo strutturale.

soioAnche la sfera della sessualità si è evoluta e modificata di specie in specie seguendo la tendenza ad aumentare il successo riproduttivo di queste. Avendo le specie un ecologia diversa, a causa di moltissime variabili, tra cui comportamento, socialità, nicchia ecologica occupata e habitat in cui vivono, la sessualità si è evoluta in diverse maniere a seconda delle esigenze specifiche.

Un mezzo pratico ed interessante per osservare l’etologia di una specie attraverso la sua sessualità è prenderne in considerazione i criteri di scelta del partner. è facilmente intuibile quanto questa rappresenti una scelta fondamentale: scegliendo un partner giusto l’investimento compiuto nella riproduzione assumerà un senso, perché le caratteristiche genetiche tramandate alla prole garantiranno poi la sopravvivenza e la successiva riproduzione di questa, completando il ciclo biologico.

Sessualità
Questi tratti sono propri ed evidenti della sessualità del cercopiteco

La maggior parte dei mammiferi è sessualmente attiva solo quando la femmina è in calore, ovvero durante il periodo dell’ovulazione, in cui è ricettiva e può concepire. Inoltre, la femmina sa quando ciò avviene, e lo comunica al maschio tramite segnali vistosi, che possono essere visivi, uditi e/o comportamentali (non è raro in natura osservare femmine accovacciarsi ed offrire la vagina al maschio).

Questi segnali hanno effetto sulla libido del maschio, aumentandone i livelli di testosterone e facilitando la penetrazione.

Sessualità occultata nella società umana

Sessualità
A differenza dell’uomo i bonobo sono primati dalla sessualità promiscua

Nella specie umana la sessualità ha scelto una via evolutiva diametralmente opposta: la donna non conosce quasi mai consapevolmente il proprio periodo fertile, e quanto meno il maschio è in grado di capirlo, e l’ovulazione è occultata.

Per gli animali il sesso è un’attività rischiosa: durante la copula si è vulnerabili, ed inoltre questa consta di un certo dispendio di energie. Perciò deve essere generalmente quanto più breve possibile, a differenza dell’uomo, che vanta una durata sessuale tra le più lunghe in natura. La nostra sessualità non è quindi finalizzata unicamente alla riproduzione, ma assume una valenza sociale come cemento di una relazione, oltre al piacere in sé che scaturisce dalla pratica.

Altra particolarità esiste nella nostra privacy sessuale: gli animali sono soliti avere rapporti pubblicamente, cosa che non rappresenta certamente la regola nella società umana. Quest’ultima stravaganza della nostra sessualità ha interessato moltissimo i biologi e i sociologi, che hanno prodotto svariate teorie per spiegarne il motivo.

Le prime teorie avevano un fondo più o meno evidente di maschilismo, mentre le più moderne danno maggior risalto al ruolo della femmina, centrale nel mating system.

Sarah Hrdy
Sarah Hrdy

La spiegazione più interessante è stata formulata dalla sociobiologa Sarah Hrdy, la quale sostiene che l’occultazione della ricettività si sia sviluppata come forma di controllo della femmina sul maschio: l’incertezza di paternità a cui è soggetto il maschio cadrebbe nel momento in cui questo riuscisse a conoscere con certezza il momento del concepimento, e quindi, con qualche calcolo, potrebbe riconoscere facilmente i figli propri da quelli di altri maschi.

In uno scenario del genere l’infanticidio (comune in molte specie animali) di prole altrui sarebbe una scelta vantaggiosa da parte di un maschio, in quanto eliminerebbe la competizione e favorirebbe la propria generazione filiale.

La femmina si cautelerebbe quindi dal possibile infanticidio non concedendo all’uomo la possibilità di sapere con certezza la provenienza paterna di un infante, attraverso l’occultamento della sua stessa sessualità.

Probabilmente però, questo carattere, come molti altri, relativi o non alla sfera della sessualità, si è evoluto a causa di più fattore, e non soltanto per una motivazione. La presenza di molte sfaccettature rende ancora più interessante la questione.

Lorenzo Di Meglio

Bibliografia

Jared Diamond – Perché il sesso è divertente? Per capire come siamo fatti – BUR alta fedeltà

Jared Diamond – Il terzo scimpanzè Ascesa e caduta del primate Homo sapiens – Bollati Beringhieri

Sitografia

http://nattascuolamatta.it/wp-content/uploads/2013/05/Riproduzione-e-evoluzione.pdf