Concerto di Caravaggio: dal MET di New York a Napoli

Dal 6 maggio fino al 16 luglio 2017 al Palazzo Zevallos di Napoli sarà in mostra Concerto, celebre opera di Caravaggio appartenente alla collezione del Metropolitan Museum of Art.

La storia del quadro

Concerto, altrimenti conosciuto come “I musici”, è stato dipinto da Caravaggio nel 1595.

Nell’ultimo decennio del ‘500 il pittore era stato ospite del cardinale Francesco Maria Del Monte, per il quale aveva prodotto numerose opere su commissione del suo protettore, una delle quali è la suddetta opera che si trovava all’epoca nella prima stanza dell’appartamento nuovo in Palazzo Madama, appartenente ai Medici i quali ospitavano il cardinale in funzione di ambasciatore.

Il cardinale era un appassionato di musica e amava cimentarvisi, dunque è possibile che questo quadro con la cornice nera si trovasse in un camerino da musica con altri due quadri, “La Musica” e “Il suonatore”, entrambi con la medesima cornice nera.

Analisi dell’opera. Le figure

L’importanza di Concerto risiede soprattutto nei particolari, quindi si deve essere ben attenti per coglierla a pieno. Caravaggio ritrae diversi ragazzi, tutti vestiti con abiti della Roma antica, molto probabilmente dell’età ellenica.

I protagonisti del quadro sono quattro figure, di cui tre ragazzi che si apprestano a suonare degli strumenti e uno che mangia un grappolo d’uva.

La figura all’estrema sinistra rappresenta un Cupido con le ali scure e le frecce nella faretra, quindi si ripete, come in altre opere dell’artista, il confronto tra l’allegoria della musica con quella dell’amore. In particolare questo Cupido ha una certa somiglianza con la figura di Amore nel celebre Amor vincit omnia.

Confronto tra la figura di Concerto con quella di Amor vincit omnia

La figura centrale che suona il liuto si dice che sia Mario Minniti, un caro amico di Caravaggio. Questa figura, come si può ben vedere, ha uno sguardo molto trasportato dall’emozione, a sottolineare la vicinanza dell’amore alla musica.

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Confronto autoritratto di Concerto con quello de Il martirio di San Matteo

La figura successiva, quella che si accinge a suonare il cornetto, è un autoritratto di Caravaggio di cui si nota la grande somiglianza con altri suoi autoritratti posti in altre sue opere.

Il terzo ragazzo studia uno spartito, non ci è dato sapere se si preparasse per cantare o per suonare il violino posto in primo piano.

Analisi di Concerto. Gli oggetti

Un’importanza fondamentale per l’interpretazione di Concerto è nella rappresentazione degli oggetti realizzati dall’artista.

Questi rimandano principalmente ad un’altra sua grande opera, “Amor vincit omnia”, sempre per sottolineare il legame tra la musica e l’amore.

Due oggetti molto fondamentali solo il violino e gli spartiti posti in primo piano.

Il violino ha una duplice interpretazione, la prima è che il ragazzo di spalle si stia preparando per suonarlo, la seconda è che Caravaggio abbia voluto coinvolgere anche il fruitore nel quadro, invitandolo a suonare il violino e quindi, ad entrare in quest’esperienza mistica di amore ed eros.

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Particolare degli spartiti del quadro

Gli spartiti offrono un’altra grande incognita, non si sa se questi rappresentino effettivamente delle opere musicali, come madrigali con a tema l’amore, o non rappresentino nulla. Ciò che si evince quasi sicuramente è che Caravaggio abbia assistito a questi concerti perché ospite del cardinale.

Grande importanza ai fini dell’interpretazione è attribuita anche all’uva tra le dita del Cupido che può far pensare ad un amore erotico che unisce i tre musici, d’altronde all’inizio della sua attività Caravaggio era solito rappresentare opere con una grande ambiguità sessuale.

Ciro Gifuni

Fonti:

http://www.metmuseum.org/art/collection/search/435844

http://www.gallerieditalia.com/it/napoli/musici-caravaggio-napoli/