Samhain, ovvero il sabba di Halloween

Il 31 Ottobre è una data importante nel calendario magico, in quanto cade una festività che l’universo del neopaganesimo continua a celebrare: il Samhain.

L’importanza della magia

Fin dalla notte dei tempi, l’uomo ha cercato di rispondere alle domande esistenziali “Chi sono? Da dove vengo? Perché sono qui?”. Il bisogno di dare una risposta a queste domande ha condotto l’individuo ad intraprendere differenti strade: scienza, religione e magia, hanno rappresentato i modi attraverso i quali si è cercato di raggiungere la conoscenza della realtà che ci circonda.

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Magia e Natura

Se nell’Antico Egitto scienza, religione e magia coincidevano fino ad essere un tutt’uno, «per l’uomo scientifico moderno, il mondo fenomenico è sostanzialmente un “esso”; per gli antichi, e anche per i primitivi è un “tu”». In questa chiave di lettura, la magia (con tutte le sue pratiche) si prefigge di creare un rapporto di “similarità” tra l’uomo e la realtà, non con l’obiettivo di modificarla, bensì di vivere e conoscere gli aspetti più misteriosi di essa.

Le pratiche magiche hanno radici antiche. In alcune culture esse sopravvivono in varie forme e rituali, mentre nelle società moderne non si può ignorare il debito di alcune scienze verso di esse. Si pensi all’Alchimia, antenata della chimica, i cui cultori erano visti come maghi o sacerdoti che si esprimevano attraverso un linguaggio simbolico e misterioso.

La magia in un mondo razionalista e tecnologicamente avanzato suscita reticenza e, talvolta, un atteggiamento oppositivo nei confronti della religione. Eppure, festeggiamo il Natale, festa pagana legata al solstizio d’inverno, che fu mitizzato come nascita del Dio-Sole; di contaminazione pagana è anche il culto della Madre di Gesù, che deriva principalmente dal culto di Iside.

Samhain: la Ruota dell’Anno e i Sabba

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Ruota dell’Anno

In molte religioni neopagane, la Ruota dell’Anno indica il ciclo naturale delle stagioni, celebrando gli otto sabbat o sabba, per ricordare la ciclicità dell’esistenza e del tempo; le stagioni, infatti, corrispondono alle quattro fasi della vita: nascita, crescita, declino e morte.

Il Sabba è una celebrazione sacra officiata da una sacerdotessa (o sacerdote), che coinvolge una Congrega, in occasione di particolari festività lunari o solari. Gli otto sabbat segnano otto tappe lungo il percorso dell’anno e simboleggiano altrettante tappe nella vita del Dio, che nasce dalla Dea a Yule, cresce fino a diventare adulto, si accoppia con lei a Beltane, regna come re durante l’estate per poi indebolirsi e morire a Samhain, dando inizio al nuovo anno.

I Sabba maggiori sono: Imbolc, Beltane, Lammas e Samhain. Queste festività sono legate alle ricorrenze a noi familiari e sono state sostituite da quelle cristiane, pur mantenendo legami con l’antico paganesimo. Così l’Imbolc, celebrato durante l’equinozio di primavera, corrisponde alla Pasqua cristiana; il Beltane durante la notte più magica dell’anno, il giorno di San Giovanni; il Lammas è la festa del pane, corrispettivo del Giorno del ringraziamento; il Samhain, infine, si celebra nella notte di Halloween, durante la Festa dei Morti e Ognissanti.

È errata l’idea comune di associare il sabba ad un rituale sacrificale; si tratta di solenni momenti religiosi, durante i quali si festeggiano soprattutto il raccolto e l’allevamento. Riunirsi per commemorare il divino è una pratica che risale ai tempi più remoti: in Eurasia e in Medioriente si celebravano le otto festività connesse alla ciclicità del sole e delle stagioni. Nel Medioevo, l’usanza di venerare divinità era ancora fortemente radicata, ma con l’avanzare del cristianesimo queste pratiche erano destinate sempre più a passare alla storia con l’etichetta di stregoneria.

Nonostante la famosa caccia alle streghe, la gente non si accorse che i Sabba non bruciarono con quelle sfortunate donne: si erano trasformati in Pasqua, Natale, Ognissanti, conservando intatti i riti e le simbologie.

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Rito propiziatorio

Tutto ciò non deve farci pensare ad un remoto passato. Oggi il neopaganesimo conta decine di milioni di seguaci in tutto il mondo e i Sabba continuano ad illuminare le buie notti dell’anno, come quella del 31 ottobre.

Il sabba di Halloween: Samhain fra rituali e tradizioni

I popoli antichi avevano l’usanza di celebrare ogni passaggio stagionale attraverso una serie di rituali magici per ringraziare la Grande Dea. Nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, le popolazioni celtiche salutavano la fine dell’estate con il Samhain: il termine deriva dalla lingua gaelica Sam Fuinn (ossia fine dell’estate). Samhain segnava l’ultimo raccolto e l’inizio dell’inverno, il passaggio dalla luce al buio; una sorta di capodanno.

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Samhain, rituale

Secondo queste antiche credenze, durante il Samhain la linea che separa il mondo dei vivi da quello dei morti diventa più labile, concedendo di stabilire un rapporto con il mondo degli spiriti. Le popolazioni celtiche sapevano che nella notte del Samhain gli avi percorrevano questa terra, portando con sé buoni auspici e protezione. Per questo motivo, ancora oggi a Samhain si pratica l’arte della divinazione. In questa notte si rende omaggio ai defunti, celebrando divinità legate al culto dei morti.

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Samhain, altare

Il Samhain prevede un rituale ben definito: i focolai vengono puliti ed ogni fuoco viene spento per essere riacceso il giorno successivo. Si banchetta con vino, birra e idromele per tutta la durata della festa, con l’alternanza di riti e narrazioni. Secondo il racconto celtico The Wasting Sickness of Cuchulainn, la festa del Samhain aveva la durata di sette giorni (tre antecedenti e tre successivi alla notte). Per il rituale si prepara un altare sul quale vengono posti i frutti dell’autunno, candele (nere e bianche) e un oggetto a forma di disco che richiami la Ruota dell’Anno. Con la mente rivolta ai cari defunti e la consapevolezza che la fine della vita segna solo l’inizio di un nuovo ciclo, si può iniziare il rituale dichiarando le intenzioni, attraverso specifiche formule, e invocando le divinità, si perfora la melagrana, un frutto particolarmente simbolico. Dopo aver acceso un fuoco (o candela) si brucia il pezzo di carta su cui precedentemente si è indicato un aspetto della vita del ci si vuole liberare. Seguono altre formule e il rilascio del cerchio.

Samhain significa ritirarsi in se stessi, creare un rapporto con il mondo dell’interiorità ed abbandonare l’esteriorità. Samhain è il cambiamento, l’ingresso nell’oscurità, che avviene con gioia in quanto è solo una fase della ciclicità dell’esistenza.

Al di là delle antiche tradizioni, il Samhain è celebrato ancora oggi nel neopaganesimo (movimenti spirituali che cercano di far rivivere le antiche religioni politeistiche dell’ Europa e del Medioriente). Diverse associazioni agiscono alla luce del sole, con l’obiettivo di diffondere la cultura e l’esperienza neopagana. Alcune celebrazioni hanno scelto il Bosco di Capodimonte come luogo nel quale festeggiare il Samhain.

A questo punto non ci resta che augurare un Felice Samhain!

Is buaine bladh na saol
La fama sopravvive alla morte
(antico proverbio celtico)

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Giovannina Molaro

Bibliografia:

J. Gibbons, Spiritualità e occulto. Dal Rinascimento all’età moderna, Edizioni Arkeios, 2004

Sitografia:

http://www.riflessioni.it/paganesimo/sabbat.htm