Heike Monogatari: l’epica del Giappone

Quando il Sole va a lambire la roccia e il muschio, il passo del monaco pare un riflesso d’acqua. Se nelle fiere nazioni di Spagna, Italia e Inghilterra, i cavalieri sono intenti a salvare il nome del divino; nel regno dei ciliegi, si combatte per il favore dell’Imperatore. Al colpo di lancia risponde il pianto di un bambino. La saggezza si veste di reale nella Heike Monogatari, la storia della famiglia Taira.

Heike Monogatari
Heike Monogatari

Heike Monogatari: la tradizione

La Heike appartiene ai più importanti cicli di racconti di guerra propri della tradizione nipponica. L’opera è composta da diversi canti frutto di autore anonimo. Autore o autori? Molti studiosi hanno rilevato che nella Heike Monogatari confluiscono diversi stadi composizione. Il Giappone medievale godeva della presenza di monaci itineranti, una sorta di orientale alter-ego dei trovatori provenzali.  Questi monaci, viaggiando attraverso le corti dell’impero, avrebbero dunque elaborato la materia storica della Heike, una materia solo successivamente strutturata in un corpus unitario.

Heike Monogatari
Peonie e Farfalle; Hokusai

Clan Taira e Minamoto

Heike Monogatari
Ageha-cho; lo stemma del clan Taira

La nobile casata Taira viene ricordata come una delle più antiche ed importanti famiglie del Giappone. Osservandone lo stemma a forma di cho (farfalla), si potrebbe quasi addurre un paragone dantesco: “Per mare e per terra il tuo nome si spande”.  E se l’Alighieri si era visto tradito dalla sua amata Firenze, la stessa sorte andrà a toccare i Taira. La guerra oggetto della Heike Monogatari prelude alla gloria di un nuovo clan, il clan Minamoto. La battaglia chiude la Guerra Genpei e apre una nuova fase dell’impero giapponese, ormai succube dell’egemonia Minamoto.

La quiete poetica

« Il rintocco della campana di Gion risuona l’eco dell’impermanenza di tutte le cose. Il colore dei fiori dei due alberi di Sala esprime l’ammonimento secondo cui le persone influenti sempre cadono.
Anche gli arroganti, prima che non passi molto tempo, somiglieranno a sogni in una notte di primavera. Anche i coraggiosi spariranno in tutto simili a polvere di fronte al vento. » (1)

Heike Monogatari

La letteratura giapponese suona come il tintinnio delle campanule. Nonostante si tratti di materia epica e non manchino punte di crudo realismo, la storia dei Tiara naviga sul quieto fiume dello spirito. L’agone bellico non ha come fine ultimo quella supremazia ideologia che caratterizza, ad esempio, le chanson de geste; la guerra è uno strumento attraverso il quale viene sottolineata la fragile condizione dell’uomo, sia esso un condottiero o un pescatore.  E si è taciti nell’analisi, silenziosi e meditativi davanti all’alta tragedia del sangue. Il muschio accetta il bacio del tramonto e dell’aurora, il monaco accetta la dipartita e la resa dei grandi.

Europa e Giappone: diverse risposte all’epilogo

La Heike Monogatari risale al XV secolo, un secolo che vede l’Europa immersa nel pieno del periodo umanistico. Se dovessimo tracciare alcune divergenze tra le due culture, potremmo evidenziare la dotta tendenza della nostra patria. Ma il sentimento e la presa di coscienza della fine sono due condizioni comuni che si esprimono, da un lato, con il recupero dell’antico, con la speranza di rendere immortale la mente, con il cristallizzare l’uomo in un volume che giunga all’eterno; dall’altro, con un novello stoicismo d’armonia. E va detta armonia, in quanto da una guerra e dal sopruso, il Sol Levante trae uno status di pace perpetua.

Heike Monogatari
Fanciulle giapponesei; Edna Hibel

Silvia Tortiglione 

(1) Heike Monogatari; Introduzione