Glee chiude i battenti: è la fine di un’era

By its very definition, Glee is about opening yourself up to joy.

Con un totale di 121 episodi, 746 performances, 71 premi, 41 concerti live e infiniti fiumi di lacrime il 20 marzo si chiude in bellezza la serie che ha fatto sognare e cantare tutto il mondo: Glee.

La storia delle Nuove Direzioni, infatti, non è rimasta dietro uno schermo ma ha acceso la miccia a un vero e proprio fenomeno sociale che dal 2009 ad oggi non si è mai fermato.

Il fandom, infatti, è sempre stato parte integrante e attiva della serie, con i flash-mob caricati su Youtube, gli hashtag coniati su Twitter  e l’affluenza in massa a qualunque tipo di evento coinvolga i membri del cast (tour, GleeKon, Gleeffoni..).

Un inno all’accettazione, all’essere se stessi, al cantare non solo le proprie emozioni ma anche i propri disagi o qualunque cosa a parole sembri impossibile esprimere.

Le parole di conforto e di incoraggiamento, appunto, sono sostituite dai testi dei grandi della musica, dei musical di Broadway e (perché no?) delle hit di tutti i giorni; le cover di Glee, infatti, hanno sbaragliato numerose volte le classifiche iTunes e hanno riempito le playlist dell’intero fandom.

La musica è il veicolo, l’aula canto il luogo in cui si sprigiona l’energia: lì anche la cheerleader e il gay disadattato entrano in simbiosi e il gruppo da semplice team di competizioni di canto corale diventa una famigleea”, in cui ogni diversità è ben accetta e ogni membro è parimenti importante.

Il “loser” diventa la figura preminente, che quanto più viene maltrattata nel telefilm tanto più esaltata e presa a modello dagli spettatori.

Meglio essere un “perdente come loro” anziché piatto e senza sentimenti, questo il motto delle Nuove Direzioni.

Glee, una lezione di vita

Al Glee club, quindi, non si parla solo di musica country o pop, ma di tematiche che spaziano dal bullismo alle gravidanze precoci, dall’anoressia all’obesità.

Hai fallito? Ritenta meglio e avrai successo. Ti prendono in giro per il tuo orientamento sessuale? Mostra al mondo quanto è bello essere se stessi senza vergogna.

Queste sono le vere lezioni di Will Schuester, l’unico insegnante che anziché lo spagnolo “insegna agli studenti come sognare”, il pedagogo modello che è al centro dei sogni di ogni studente.

Il gruppo dei canterini, però, è continuamente soggetto a batoste, granitate, “sfratti” che lo vedono sempre in conflitto contro ogni tipo di attività ritenuta più utili ai fini dell’apprendimento o dello sport.

La battaglia a favore delle arti nelle scuole, infatti, verrà combattuta per tutte e sei le stagioni dal professor Schuester, carismatico coordinatore del club, contro l’inarrestabile Sue, allenatrice delle cheerleader.

Ma, come lo stesso telefilm canta che “ciò che non ti uccide ti rende più forte”, così il gruppo uscirà sempre più rinvigorito e spinto alla vittoria man mano che la via diventa più difficile da percorrere.

Glee Glee

E così amori, amicizie, differenze e conflitti rendono quei quaranta minuti di puntata un pastiche ricco di spunti di riflessione e di svago.

Non preoccupatevi gleeks, non tutto è finito, non finché il monito del “don’t stop believing” sarà cantato a squarciagola da ogni continente e sentito nel cuore delle persone.

https://www.youtube.com/watch?v=7vN2mkeCjlw

Maria Francesca Celentano