Platone tra conoscenza e reminiscenza

Siamo a conoscenza di cose di cui non sapevamo di sapere. Questa è la dottrina della reminiscenza, ἀνάμνεσις (anamnesi), esposta principalmente nel Menone, uno dei tanti, tanti dialoghi scritti da Platone, filosofo della Grecia antica.

Tutti conoscono il nome di Platone ma non a tutti, probabilmente, è noto che per quell’uomo eccellente conoscere, in realtà, non è altro che sinonimo di ricordare. Perché l’anima, considerata immortale da Platone, è predisposta alla conoscenza, ma attenzione a non fare confusione! Non sono i sensi la fonte di questa percezione, poiché le percezioni che essi ricevono sono ingannevoli, ma l’esperienza.

Quanto la mente vuole conoscere qualcosa deve servirsi dei sensi come strumenti e non deve sottomettersi a essi. La nostra anima deve distinguere la vera forma dell’oggetto anche se, in realtà, la possiede già. Ciò vuol dire che, siccome l’anima già ha questa forma vera, deve solo farla affiorare e comprendere di averla. Adesso vediamo di capire in che modo Platone dimostri questa sua affascinante teoria.

L’anima, dunque, poiché immortale e più volte rinata (…) non c’è nulla che non abbia appreso. (…) può far riemergere alla mente ciò che prima conosceva della virtù e di tutto il resto. Poiché, d’altra parte, la natura tutta è imparentata con se stessa e l’anima ha tutto appreso, nulla impedisce che l’anima, ricordando (…) una sola cosa, trovi da sé tutte le altre (…). Sì, cercare ed apprendere sono, nel loro complesso, reminiscenza (…)!”

Procediamo ora a spiegare i punti fondamentali:

  • l’anima, dunque, poiché immortale e più volte rinata… appreso”: trasmigrazione delle anime

     

Platone
Platone mentre indica il cielo. Era un romantico

(metempsicosi) è il nome della dottrina secondo cui l’anima nasce più volte in forme sempre diverse. Questo concetto è la pietra di volta di tutta la dottrina della reminiscenza platonica anche se è necessario sottolineare che Platone l’ha tratta quasi certamente dai Pitagorici che a loro volta affondano le proprie radici nell’Orfismo, ossia un movimento religioso preesistente in Grecia.

  •  “la natura tutta è imparentata con se stessa”: vuol dire che l’origine della natura è una sola e che ogni parte è legata ad alle altre; e ne consegue che basta conoscerne una per conoscerle tutte. Fantastico!

In tutti i dialoghi platonici si fa frequente ricorso al mito ma ciò al solo scopo di spiegare una verità razionale. Per spiegare suddetta verità, Platone, tramite Socrate, interroga uno schiavo che non sa assolutamente nulla di geometria. Lo schiavo è invitato da Socrate a trovare la misura del lato del quadrato avente area doppia rispetto a quello disegnato, che misura 2 piedi per lato.

All’inizio il disgraziato affermerà che, siccome il quadrato disegnato ha un’area uguale a 4 piedi, ad un’area di 8 piedi corrisponderà un lato di 4 piedi. Socrate, però, non spiegandogli nulla ma guidandolo semplicemente durante il ragionamento gli farà dire che ad un quadrato con lato di 4 piedi corrisponde un’area di 16 e non di 8.

A questo punto, preso dal panico, lo schiavo va per tentativi, affermando che il lato del quadrato da cercare debba essere di misura intermedia tra i 2 piedi del primo quadrato e i 4 del secondo. Per lui, dunque, la risposta è 3 piedi. Non c’è bisogno di dirlo: ad un lato di 3 piedi corrisponde un’area di 9 piedi e certo non di 8.

Socrate
Il bellissimo Socrate

Socrate si dichiara soddisfatto dall’esperimento dato che il poveraccio è riuscito a capire, senza aiuti, di non conoscere la misura del lato da trovare.

Successivamente Socrate si mette a disegnare 4 quadrati identici al primo, affiancati in modo tale da formare un quadrato di 4 piedi per lato e di area 16; successivamente, traccia una delle 2 diagonali di ciascun quadrato e il quadrato così ottenuto, capisce finalmente lo schiavo, è quello che sta cercando, cioè quello che ha area uguale a 8 piedi. (“il quadrato di superficie doppia di quella di un dato quadrato è quello che ha per lato la diagonale del quadrato”)

Per vedere il bel disegno del quadrato di Socrate, clicca qui

In sostanza, Platone/Socrate è riuscito a dimostrare che tutto questo era già all’interno dell’anima dello schiavo e bisognava semplicemente tirarlo fuori. Scommetto che ora siete più felici, e ricordate gli insegnamenti di Platone: quando non sapete qualcosa, la risposta è dentro di voi.

Luigi Santoro

Fonte citazione: Platone, Opere Complete, vol. V, trad. di Francesco Adorno