Rick and Morty: perché è un piccolo capolavoro di serie animata

Rick è un nonno stravagante, padre assente per buona parte della sua vita, e uno scienziato pazzo. Morty è suo nipote, doppiato da David Chevalier che cambia incredibilmente la voce in questo cartone animato per adulti. Rick and Morty è creata per Adult Swim, ideata e prodotta da Dan Harmon e Justin Roiland. Tutte e tre le stagioni sono presenti su Netflix.

La genesi della serie tv in questione è affascinante. Harmon e Roiland, che tra l’altro presta la voce ad entrambi i protagonisti, si sono incontrati al Channel 101, il festival mensile co-fondato da Harmon che si svolge a Los Angeles. Roiland, assieme ad altri partecipanti, mostrava al pubblico un episodio pilota, e questo avrebbe poi deciso quale di questi episodi avrebbe dato vita ad una serie animata.

Roiland è noto per avere una creatività particolare, e fu addirittura licenziato per questo. Ma Harmon apprezzò immediatamente il suo umorismo e cinismo, volendo lavorare con lui, e producendo ben tre stagioni di Rick and Morty. Il successo fu da subito fragoroso.

Rick and Morty: follia, fantascienza e umorismo scorretto

La serie animata trae le origini da una parodia di Ritorno al futuro fatta da Roiland. Rick/Doc trascina Morty/Marty nelle sue mirabolanti avventure, in universi paralleli, tra alieni pazzi almeno quanto Rick e sbronzi nemmeno la metà di quanto lo sia lui. Amante del whisky come della scienza, Rick sceglie Morty come compagno preoccupato e al contempo entusiasta.

rick and morty

Se pensate che Rick and Morty sia uno show altamente comprensibile e digeribile dal cervello umano, vi sbagliate. Perché Rick and Morty andrebbe visto, rivisto e rivisto ancora, e nemmeno dopo tante revisioni si può essere convinti di aver capito completamente il genio divino di Rick. Dell’eccentrico nonno non si sa molto del suo passato. Quasi nulla.

Rick vive con Beth, sua figlia, Jerry (il marito di Beth) e i nipoti Summer e Morty, appunto. Beth è una veterinaria, chirurga specializzata per gli equini, che ha scoperto un certo amore per il vino scadente. Diventata mamma troppo presto, è palese che spesso si senta superiore a suo marito Jerry. Questi è disoccupato, considerato un vero fallito da Rick.

Summer è apparentemente superficiale, ma ha dimostrato più intelligenza emotiva di quanto ci si possa aspettare. L’intelligenza emotiva scarseggia in Rick, che a volte ha trovato un aiuto nei nipoti. Morty è un quattordicenne insicuro, ansioso e certamente non propenso al maneggiare una chitarra elettrica come Marty di Ritorno al futuro.

Rick fa comprendere, tra le tante cose, che l’uomo è veramente miserrimo rispetto all’universo. Così piccolo, insignificante ed indifferente al trascorrere del tempo e dei cambiamenti. Se l’uomo è così piccolo, non resta allora che scoprire altre realtà, andando oltre il proprio naso.

Ed è per questo che si scopre, nel corso della serie, che Rick si è addirittura quasi innamorato di un’aliena, che ha poi lasciato più volte. Che Morty ha avuto un rapporto sessuale con un robot alieno, e ha avuto anche un figlio da lei. Insomma, gli intrecci alieni e terrestri sono il fulcro di ogni puntata, ed ogni puntata è amante del caos.

Succedono mille cose al minuto, e tra una risata e l’altra, un rutto di Rick e un sorso di un buon Whisky, scappa la riflessione.La serie animata accarezza il genere fantascientifico, raggiungendo senza troppe remore Futurama. Rick and Morty stronca anche l’umanesimo, definitivamente. Rick non ha nulla di umanista, d’altro canto lo stesso Rick avrebbe voluto far disintegrare la Terra.

Ogni episodio della serie animata tocca argomenti tra i più disparati: filosofia, teoria quantistica, fisica, scienza. Senza contare che, specialmente gli episodi finali di ogni stagione, raggiungono vette di nichilismo non indifferente.

Gli accenni di bontà sono ogni volta storpiati dal cinismo realistico di Rick, che mette in difficoltà l’ingenuo Morty da poco affacciatosi alla vita adulta. Ma Morty diventa, a poco a poco, il vero protagonista di questo immenso viaggio pulsato ed avviato dal geniale nonno, esortando il pubblico a vivere così: “Nessuno esiste per un motivo, nessuno appartiene a nessun luogo, tutti moriranno. Vieni a vedere la tv”.

Aurora Scarnera