Sense8: la varietà e la complessità dei personaggi

Immaginate di trovarvi all’improvviso nel corpo di uno sconosciuto che si trova a migliaia di chilometri di distanza, di poterlo controllare, di poter interagire con lui o, al contrario, di veder nascere in voi abilità che non avete mai avuto prima ma che vi salvano al vita. sense8

Questo ed altro ancora accade ai protagonisti di di Sense8, intrigante novità del 2015 e una delle serie TV di punta di Netflix, la piattaforma di streaming on demand che, dopo aver conquistato gli Stati Uniti si accinge a raccogliere consensi anche in Italia.

Ideata da Lana e Andy Wachowski (Matrix, V per Vendetta) e andata in onda in estate, Sense8 è stata rinnovata alla seconda stagione, le cui riprese sono già iniziate e che potrebbe iniziare nel mese di agosto 2016 oessere posticipata ai primi del 2017.

Sense8: menti intrecciate e condivisione

Telefilm inusuale, Sense8 coinvolge fin dalle prime scene in un turbinio di allucinazioni, seguendo le vite di otto persone molto diverse tra loro, che  vivono in differenti città del pianeta, non si conoscono ma sviluppano una singolare connessione telepatica, riuscendo a interagire a distanza gli uni con gli altri, come potete vedere in una delle scene più belle della serie, quella nel video qui proposto.

Inizieranno così a comunicare e ad aiutarsi a vicenda nei problemi riguardanti le loro complesse e, in alcuni casi, tormentate esistenze, ma anche a interrogarsi su cosa stia succedendo loro. Solo Jonas (Naveen Andrews, Lost), un uomo ambiguo che compare nei momenti più opportuni, sembra avere le risposte che cercano e sembra essere disposto ad aiutarli a sfuggire a Whispers, enigmatica figura che dà loro la caccia.

sense8 esperienza
Una delle esperienze mentali e sensoriali in cui vengono coinvolti i membri del cluster.

I giovani scoprono di far parte di un “cluster, un gruppo che, appunto, condivide emozioni, capacità, percezioni, creato quando il precedente, di cui faceva parte Jonas, è stato distrutto da Whisper che, non si sa per quale motivo, vuole annientare questi individui speciali. I membri di un cluster, inoltre, si chiamano “sensate“, gioco di parole con il titolo della saga.

I personaggi: varietà e complessità

I protagonisti di Sense8 sono diversi per nazionalità, etnia, cultura, lingua, personalità, religione, orientamento sessuale e problemi da affrontare. Uniti da questa misteriosa connessione mentale, iniziano a conoscersi, a mettere in discussione le proprie convinzioni e le proprie scelte e, alcuni di loro, a innamorarsi. Ciò che li accomuna è l’essere bloccati in una situazione di infelicità, per uscire dalla quale hanno bisogno degli altri.

I personaggi di Sense8 e la loro distribuzione nei continenti.
I personaggi di Sense8 e la loro distribuzione nei continenti.

Nomi Marks (Jamie Clayton) è una hacker transessuale di San Francisco, innamoratissima della sua compagna ma alle prese con i pregiudizi della propria famiglia.

Lito Rodriguez (Miguel Ángel Silvestre) è un attore e sex symbol di Città del Messico che nasconde la propria omosessualità.

Kala Dandekar (Tina Desai) è una farmacista di Mumbai che sta per sposare un uomo che non è convinta di amare.

Riley Blue ( Tuppence Middleton) è una dj islandese che vive a Londra che nasconde nella droga esperienze traumatiche del suo passato.

lito e nomi
Lito e Nomi, rispettivamente omosessuale e transessuale, in una scena di Sense8.

Wolfgang Bogdanow (Max Riemelt) è uno scassinatore di Berlino, che ha un difficile rapporto con la famiglia paterna, di criminali.

Will Gorski (Brian J. Smith) è un poliziotto di New York che segue le orme paterne.

Capheus (Aml Ameen) è un autista di pullman a Nairobi, che, cercando i soldi per le cure della madre, viene coinvolto in lotte tra gruppi di delinquenti locali.

Sun Bak (Doona Bae) è una donna d’affari di Seul, nonché esperta di arti marziali, che finisce in prigione perché si sacrifica addossandosi le colpe del fratello.

Kala e Wolfgang in un momento di particolare vicinanza.
Kala e Wolfgang in un momento di particolare vicinanza.

In questa sorta di romanzo corale in cui più storie vengono seguite in parallelo e intrecciate di tanto in tanto, ciò che spiazza lo spettatore è l’apparente assenza di una meta nella trama. Dall’inizio si attende uno sviluppo collettivo che non arriverà, le spiegazioni agli eventi paranormali non giungono neanche nell’ultima puntata, i personaggi vanno avanti a passetti.

La sensazione è che questa stagione sia stata solo introduttiva. E in questo, il ritmo calmo si presta alla perfezione.

Chiara Martino