Cattedrale di Valencia: tra fede cattolica e cultura araba

La Cattedrale di Valencia è molto più di un monumento religioso: è un crocevia di fede, arte e culture millenarie. Situata nel cuore della città vecchia, rappresenta il punto d’incontro tra tradizione cattolica, eredità islamica e radici pagane romane. All’interno della Cattedrale convivono simboli e reliquie uniche, come il celebre Santo Graal, la statua della Vergine del Buon Parto e la cappella dedicata a San Vincenzo Martire, patrono della città.

In questo articolo esploreremo ogni angolo della Cattedrale di Valencia, dalla sua storia affascinante alle leggende popolari, fino ai dettagli architettonici che raccontano secoli di spiritualità intrecciata.

La Cattedrale di Valencia e la sua importanza religiosa

La Spagna è uno dei paesi con la più forte tradizione cattolica al mondo, e Valencia ne è un esempio lampante. Visitare la Cattedrale significa immergersi nel cuore della fede popolare valenciana. Le cappelle ospitate al suo interno testimoniano la devozione per numerosi santi e martiri, figure che hanno sacrificato la propria vita pur di difendere i propri ideali religiosi.

Un elemento di straordinaria importanza, custodito all’interno della Cattedrale, è il celebre Santo Graal. Secondo la tradizione, si tratterebbe proprio del calice usato da Gesù durante l’Ultima Cena, rendendo questo luogo un punto di pellegrinaggio unico per i fedeli di tutto il mondo.

Cattedrale di ValenciaSan Vincenzo di Saragozza: il martire più venerato

All’interno della Cattedrale, ciò che suscita più stupore è la rilevanza che ha per i credenti cattolici Vincenzo di Saragozza. Quest’uomo, divenuto santo dopo la sua decapitazione, è il patrono e il protettore della città di Valencia.

La Chiesa Cattolica e quella Anglicana venerano questo santo, considerato protettore degli orfani, delle vedove e dei poveri. All’interno della Cattedrale è presente una cappella a lui dedicata: al suo interno, in un recipiente in vetro trasparente, c’è il braccio del santo.

Questa reliquia religiosa non è altro che la testimonianza di un uomo che ha lottato per i suoi ideali religiosi e che, nonostante la morte, continua ad essere venerato e ricordato. La festa di San Vincenzo Martire si celebra con un corteo il 22 gennaio, giorno della sua decapitazione, nella città di Valencia.

La Virgen del Buen Parto: fede e fertilità

La Cattedrale presenta, inoltre, la Virgen del Buen Parto (Vergine del Buon Parto), ovvero la statua della Madonna che rappresenta fortuna e buon auspicio, soprattutto per le donne che vogliono avere figli.

Molti fedeli vengono da tutto il mondo, soprattutto coppie che non riescono ad avere figli, per ricevere benedizioni dalla Vergine. La statua della Vergine si trova proprio di fronte alla cappella dedicata a San Vincenzo Martire ed è adornata da fiori e candele accese.Cattedrale di Valencia

Ci sono diversi aneddoti che seguono i fedeli, per far sì che la Madonna accolga le richieste e le volontà dei credenti. Prima di tutto, la donna deve pregare la Vergine fino alla possibile gestazione, per poi girare intorno al primo piano della Cattedrale una volta al mese per nove mesi, ovvero fino alla nascita del bambino.

Non è finita qui: al momento del parto, un familiare stretto della madre deve raggiungere la Cattedrale e accendere un cero alla Vergine. Questo sarà l’ultimo passo e solo così, per i credenti, si avrà il pieno appoggio, supporto e benedizione da parte della Virgen del Buen Parto.

La Cattedrale di Valencia: storia dalle origini ad oggi

Valencia è, come abbiamo visto, una città molto legata alla religione cattolica, alla fede e anche alla superstizione. Questo è sicuramente un aspetto presente in tutta la Spagna, ovvero la forte centralità della Chiesa Cattolica, da sempre il fulcro dell’intera nazione.

Ovviamente, un altro aspetto da considerare è quello della Spagna prima della Reconquista spagnola, avvenuta nel 718 d.C. e terminata solo nel 1492. La Reconquista fu un periodo molto lungo, caratterizzato dalla reintroduzione del cattolicesimo nella Spagna araba-musulmana (Al-Andalus).

Questa lunghissima lotta tra arabi e cristiani terminò solo nel 1492, con la conquista definitiva di Granada e la cacciata dei musulmani dal territorio. È importante aprire questa parentesi perché il periodo arabo in Spagna fu estremamente ricco e caratterizzato da sculture, opere architettoniche, che ancora oggi rappresentano la grandezza di quel regno durato otto secoli.

La Porta occidentale e la Porta orientale della Cattedrale di Valencia

La Cattedrale di Valencia ha una storia molto lunga e particolare, che parte dal periodo dell’Impero Romano. La costruzione della Cattedrale avvenne per il culto delle divinità pagane, più nello specifico Giove (il dio supremo) e Diana (dea della caccia e della castità).

Dopo la caduta dell’Impero Romano, la Cattedrale divenne luogo di culto per i Visigoti, fino a convertirsi in una delle moschee più importanti per i musulmani in Spagna. Solo nel 1238, la Cattedrale fu consacrata dal primo vescovo di Valencia.

Un aspetto davvero curioso e interessante, una volta entrati nella Cattedrale davanti all’altare centrale, è che ci sono due enormi porte di legno, una a destra e l’altra a sinistra.

Entrambe, una di fronte all’altra, sono uguali ma allo stesso tempo completamente diverse. La prima porta di legno rappresenta l’accesso all’aldilà cristiano, infatti al di sopra di essa si trova la Stella di David.

Di fronte a questa maestosa porta, ne è presente un’altra uguale, sempre enorme e in legno che, al contrario, rappresenta l’aldilà musulmano. Quest’ultima è indirizzata verso La Mecca.

Questo è un aspetto sicuramente significativo, considerando che le due porte si trovano vicine all’altare centrale, dove viene celebrato il culto cattolico. Al di sopra di esso (il Ciborio), infatti, sono rappresentate le statue dei quattro evangelisti: Luca insieme a un toro, Giovanni con un’aquila, Matteo con un angelo e Marco con un leone.

Cattedrale di Valencia

Il sottosuolo della Cattedrale di Valencia

Scendendo verso il sottosuolo della Cattedrale, si arriva in un luogo buio e a tratti inquietante: si tratta dei resti di cadaveri e mura del periodo romano, ma anche musulmano e cristiano.

Un insieme di culture e religioni tutte insieme, in un’unica stanza, che rappresentano proprio la testimonianza particolare ed autentica di questa immensa Cattedrale.

Forse è questo il motivo per cui molti amano visitare la Spagna: tutte le sue città hanno storie millenarie di culture intersecate tra loro pur mantenendo, comunque, una propria identità ben definita.

Anna Lisa Accurso 

Fonti

  1. Il Cimborrio – Cattedrale di Valencia

  2. La Chiesa Cattedrale

  3. Sito ufficiale Cattedrale di Valencia