Sette messaggeri: il tempo per Dino Buzzati

Il breve racconto I sette messaggeri fu pubblicato da Dino Buzzati nell’omonima raccolta del 1942 che successivamente confluì nella raccolta “Sessanta racconti” con cui l’autore vinse il Premio Strega nel 1958.

sette messaggeriLa vicenda de “I sette messaggeri” è collocata in un’epoca antica indeterminata. Protagonista del racconto è un principe, di cui non si conosce il nome, che poco più che trentenne lascia la sua reggia e parte con pochi fedeli sudditi per esplorare il regno di suo padre fino all’estrema frontiera, impresa ritenuta inutile ed insensata, trascorrendo, infatti, otto lunghi anni senza che il principe veda la minima traccia del confine del regno. Nel frattempo i rapporti con la capitale diventano sempre più radi nonostante l’azione di sette messaggeri instancabili che il principe ha al suo seguito.

“Ma più sovente mi tormenta il dubbio che questo confine non esista, che il regno si estenda senza limite alcuno e che, per quanto io avanzi, mai potrò arrivare alla fine.”

Forse il confine non esiste, o forse il principe lo varcherà senza nemmeno accorgersene. Nel corso degli anni la sua psicologia si evolverà: alla sicurezza di sé, alla baldanza, alla spensieratezza, alla fiducia nella propria missione si sostituiscono esitazione, preoccupazione, sfiducia, estraneità; e al suo fianco i sette messaggeri, e che sarebbe riduttivo definire personaggi secondari.

È il protagonista-narratore a presentarli, selezionando le informazioni più interessanti dal suo punto di vista ed evidenziandone, in particolare, i nomi, accuratamente scelti da lui stesso con le iniziali in ordine alfabetico per facilitarne la distinzione, e lodandone “tenacia e devozione” difficilmente ricompensabili.

L’unico messo su cui si sofferma è Domenico, ultimo superstite dei sette messaggeri che viene incaricato di portare un inutile messaggio alla città ormai lontanissima. Domenico costituisce dunque l’ultimo legame con la patria lontana, con la famiglia lì lasciata consegnando le ultime parole che precedono il silenzio definitivo. Dopo Domenico, infatti, il protagonista decide che i suoi cavalieri muteranno il loro ruolo:

Per questo io intendo che Ettore e gli altri messi dopo di lui, quando mi avranno nuovamente raggiunto, non riprendano più la via della capitale ma partano innanzi a precedermi, affinché io possa sapere in antecedenza ciò che mi attende

L’ansia conoscitiva del protagonista a questo punto è cambiata: il principe non è più animato dal desiderio ormai inappagabile, di sapere ciò che è già accaduto in una dimensione spazio-temporale sempre più lontana, piuttosto dalla curiosità verso l’ignoto che lo precede, lo aspetta e gli spetta.

Le prevalenti sequenze narrative si arricchiscono di brevi riflessioni che colorano il ritmo della narrazione  di maggiore intensità anche le riflessioni del protagonista sul futuro e l’equilibrio che si realizza è destinato probabilmente ad essere alterato ma in una direzione non univocamente interpretabile dal lettore.

Il tempo ne I sette messaggeri

setteLa durata narrativa è di gran lunga inferiore alla durata reale e la narrazione si avvale per lo più di sommari contrassegnati da precise e ricorrenti marche temporali che danno, come nelle cronache medievali di viaggi in terre remote, la cadenza cronachistica al ritmo compositivo.

“di giorno in giorno, più di otto anni esattamente otto anni, sei mesi e quindici giorni, in poche settimane, già più di trenta anni, tardi”

I frequenti marcatori temporali scandiscono con precisione lo svolgimento dei fatti, e centralizzano la tematica del tempo per buona parte del testo, tuttavia scemando man mano che la trama si conclude; in particolar modo, nell’ultima parte del romanzo i riferimenti si fanno più generici, vaghi e indeterminati quasi che lo stesso protagonista, presa consapevolezza dell’inesorabile scorrere del tempo, non riesca nemmeno più a calcolarlo – com’era abituato a fare – sul suo taccuino.

Ma perché questa ossessione per lo scorrere del tempo? Sicuramente non perché l’autore voglia parlare del destino dell’uomo, del tempo della sua esistenza, delle sue speranze e dei suoi desideri. Caratteristica della narrazione è l’oscillazione tra realismo preciso, minuto (per esempio la maniacalità con cui il protagonista conteggia il tempo come fossero granelli di sabbia) e un’atmosfera fantastica priva di punti di riferimento concreti.

È ciò che secondo Buzzati accade agli esseri umani man mano che procedono negli anni: sanno con certezza dove sono le loro radici, da dove sono partiti, ma nulla conoscono della loro destinazione, dello scopo della loro vita, del confine estremo in cui essa si congiunge alla morte.

Ne “I sette messaggeri” Buzzati sembra dire che l’esistenza dell’uomo cominci con la realtà per poi perdersi in un alone di dubbi, incertezze e ignoranza riguardo al significato della propria esistenza. Si esprime dunque una visione tragica legata alla dimensione del tempo: inizialmente il protagonista lo vive come lineare, al pari dello spazio percorso, ma pian piano sembra attorcigliarsi su se stesso e divenire circolare.

“noi in realtà siamo forse andati girando su stessi”

Il principe si renderà conto che se mai esiste il confine che sta cercando, è impercettibile; pertanto è possibile che la mèta del suo viaggio sia in sostanza un ritorno ai luoghi della sua infanzia, alla sua origine. Un’ipotesi suggerita anche dal numero dei sette messaggeri, sette come i giorni della creazione biblica e come i giorni della settimana, e perciò l’ultimo dei messaggeri si chiamerebbe Domenico.

Buzzati oltre ad esprimere il tempo circolare, privo di uno scopo effettivo, suggerisce che l’uomo è per sua natura scisso fra un rimpianto del passato e un’ansia di proiettarsi nel futuro, ma non riesce ad assaporare veramente il presente. Il tempo de “I sette messaggeri” è tempo vuoto, di solitudine ed estraneità a se stessi  agli altri, e di attese che si sa già in partenza non verranno soddisfatte.

Maurizio Marchese

Bibliografia:

Dino Buzzati, Sessanta Racconti, Mondadori, 1994.

http://www.letteratour.it/tesine/A06buzzatiD01_setteMessaggeri.asp