Napoli Book Club: l’intervista a Francesco Amoruso

Il quartiere Secondigliano di Napoli si dota della prima piattaforma partenopea virtuale e reale incentrata sui libri: si tratta del Napoli Book Club, progetto lanciato dall’associazione LarsecLaboratorio di Riscossa Secondiglianese.

Napoli Book ClubUn progetto a 360° che include un blog su cui recensire i libri degli autori emergenti e quelli indipendenti, il gruppo Facebook del “Piccolo Club del libro secondiglianese” dove discutere sul libro da leggere insieme di mese in mese, presentazioni delle opere degli autori emergenti del sud, dibattiti sull’editoria indipendente e la realizzazione di una piccola biblioteca identitaria, realizzata all’interno della sede del Larsec , fatta di soli libri sulla storia di Napoli e del sud in generale a cui tutti potranno accedere per il bookcrossing, la pratica di distribuzione gratuita dei libri, per incentivare la conoscenza della cultura meridionale e napoletana in particolare.

Noi de La Cooltura, per saperne di più, abbiamo intervistato Francesco Amoruso, uno dei promotori dell’iniziativa presentata sabato 25 febbraio nella sede del Larsec.

Allora, Francesco, per iniziare ti chiedo: in cosa consiste esattamente Napoli Book Club?

Il Napoli Book Club è l’evoluzione di un progetto che va avanti da un anno con il Piccolo club del libro Secondiglianese. Tutto era nato per dare uno spazio a tutti gli amanti della letteratura. Poi si è dato spazio agli emergenti, ai piccoli autori indipendenti. Il Napoli Book club fonde tutto questo: classici e nuovi autori, grandi firme e scritti destinati a poter diventare d’autore. Inoltre, sarà anche la possibilità per realizzare una biblioteca identitaria indipendente di testi che riguardano Napoli. Insomma, un progetto ambizioso.

Quale pensi possa essere l’impatto di un progetto del genere in un quartiere come Secondigliano? Quale contributo può dare al territorio?

Parto da un presupposto, un po’ scontato, ma che è importante ribadire: rinascita e crescita non possono fare a meno della tradizione, della cultura e dell’arte. In un quartiere tanto vasto quanto abitato come Secondigliano, privato di Cinema e Teatri, in cui nemmeno una libreria c’è, un progetto come questo serve anche a creare un continuo presidio culturale per tutti i lettori costretti ad evadere, fuggire verso il centro.

A chi si rivolge, in particolare, questo progetto? Qual è la platea che dovrebbe partecipare alle attività del Napoli Book Club?

Ma è rivolto fondamentalmente a tutti. Il Napoli Book Club sarà piattaforma per recensioni, opinioni, interviste. Si parte da Secondigliano, ma com’è scritto, ha l’ambizione di aprirsi a tutta la città e alla sua provincia. Chiunque voglia parlare di letteratura, di aiutarci in questo percorso di diffusione della cultura ci troverà a braccia aperte. Io stesso sono stato accolto positivamente dai ragazzi del Larsec che, prima di me, già avevano seminato tantissimo.

Larsec Napoli Book Club

Ci puoi spiegare chi c’è dietro questo progetto?

Ragazzi semplici, laureati, belle teste, innamorati del proprio quartiere e,allo stesso tempo, animate arrabbiate per ciò che manca. Ognuno mette a disposizione le proprie competenze e, dopo un anno, posso dire che la crescita è esponenziale.

Puoi darci qualche anticipazione sui prossimi eventi legati al Napoli Book Club?

Certo!
Prossimi appuntamenti “ufficiali”:
– Sabato 11 marzo ore 17.30: presentazione Mezzosangue di Vincenzo Romano (al Larsec).
– Sabato 25 marzo ore 17.00: dibattito sull’editoria indipendente con Edizioni Spartaco, Napoli MONiTOR, Marotta&Cafiero editori, Libreria La Bottega delle parole (al Cortile dei Gentili sul corso secondigliano verso capodichino).

Davide Esposito

Sitografia