Michael Cudlitz al Comicon 2016, l’intervista

Michael Cudlitz, il celebre Abraham di The Walking Dead, è stato ospite del Comicon 2016 di Napoli, ecco l’intervista completa che ha avuto luogo nello scenario dell’auditorium della Mostra d’Oltremare.

Michael Cudlitz

Lo so che tutti te lo chiedono, ma cosa succede davvero nell’ultima puntata?

Morirà Judith! No scherzo, aspettate e vedrete.

Tu hai letto i fumetti? Perché nel fumetto la storia è molto più avanti rispetto al telefilm

Tutti quanti i protagonisti dello show amano i fumetti. Se leggete anche i fumetti oltre allo show vi accorgerete che la storia cambia e anche i personaggi cambiano ma ci sono delle cose come gli elementi grafici e i luoghi geografici che sono comuni ad entrambi, sia il telefilm che il fumetto.

Visto che questa era la sesta stagione e aspetteremo la prossima, com’è essere Abraham per così tanto tempo?

È bellissimo. È complicato fare questo tipo di lavoro anche se mi sento fortunato a farlo, ho lavorato in diversi show ma questa esperienza in particolare è totalmente diversa perché The Walking Dead ha una fan-base che supporta molto lo show in una maniera che non avevo mai visto prima.

A proposito dei fan, te n’è mai capitato qualcuno più insistente e particolare?

A volte solo qualcuno troppo entusiasta, ma mai nessun episodio spiacevole anzi i fan sono il bello di questo lavoro.

 Michael Cudlitz Michael Cudlitz Michael Cudlitz Michael Cudlitz

Come è stata la tua prima volta sul set di The Walking Dead?

Il primo giorno sul set per me, Josh McDermitt e Christian Serratos, che interpretano Eugene e Rosita è stato in effetti il nostro ingresso in scena, perché abbiamo girato in ordine cronologico. Scott Gimple che era subentrato come showrunner  pensava che lo show si stesse allontanando un po’ troppo dal fumetto e voleva ancorarlo maggiormente alla storia originale; per questo l’arrivo di Rosita, Eugene e Abraham è l’esatta copia della copertina a colori dell’albo in cui arrivano nel fumetto e voleva ricrearla con precisione. Per me è un gran ricordo perché omaggia il fumetto, ma è anche il momento in cui questi personaggi diventano reali e parlano.

Parlando del cliffhanger, mentre giravate la scena finale di quest’ultima serie, vi aspettavate questo tipo di reazioni o sono andate oltre le vostre aspettative?

Nel momento in cui io e gli altri abbiamo letto per la prima volta la sceneggiatura siamo rimasti sconvolti perché è stata la prima volta che i personaggi sono stati portati fuori e analizzati realmente per quello che gli stava succedendo; insomma tutte le trappole e le situazioni hanno contribuito a far uscire fuori i personaggi. La cosa bella è che tutti coloro che seguivano la serie sapevano che qualcuno sarebbe morto alla fine della puntata… ma hey ve lo abbiamo tolto! E questo ha scatenato tante teorie: ”chi muore, chi non muore, chi forse muore”.

La cosa più bella di questo cliffhanger è che spinge a pensare, ci si da degli indizi, teorie, etc. etc., e in fondo è proprio questa la cosa più bella perché vede coinvolti i fan in prima linea. Pensavate che alla fine sarebbe morto qualcuno anche perché è molto tempo che non muore nessun personaggio principale ma alla fine vi hanno fregato!

https://youtu.be/s9RxuKpZPwM%20

Nell’ultima puntata si sente una tensione fortissima, i personaggi si trovano di nuovo buttati nella parte più violenta di quel mondo e qualcosa intorno a loro si stringe, la tensione cresce fino ad arrivare al finale. Cosa ricordi di quel momento sul set, se quella tensione si avvertiva anche sul set? Vuoi raccontarci un aneddoto di quei momenti?

Ho apprezzato molto Jeffrey Dean Morgan che tutti sapete bene essere Negan, lui è stato un personaggio cattivo per molto tempo, quella scena in particolare era carica emotivamente ed è stato davvero emozionante girarla. Jeffrey Dean Morgan stava girando The Good Wife ed è venuto sul set apposta per girare quella scena. La cosa particolare è che ho sentito Jeffrey appena arrivato sul set, lui ha avvertito l’emotività che veniva fuori dagli attori e la partecipazione che gli attori stessi avevano per quella scena così carica, lui stesso si chiedeva come si sarebbero sviluppate le cose, soprattutto quando si è trovato tutto il cast inginocchiato di fronte a lui, ma soprattutto per essere la sua prima volta sul set ha saputo gestire un monologo di 15 pagine ossia circa 15-20 minuti di girato. Riguardo questa scena, l’abbiamo girata circa 35 volte e di volta in volta non sapevamo chi di noi era inquadrato e tutti dovevamo trasmettere la paura e la suspense. Sono veramente fiero del cast che ha dato il meglio di sé.

Qual è stata la reazione del cast quando hanno dovuto girare quella scena?

Girare la scena della conta è stato particolare ed emozionante, diversamente da ciò che vedono gli spettatori non è stato lineare ma c’erano una trentina di telecamere che ci riprendevano contemporaneamente e ad ogni ciak la conta cambiava “morto”. Il regista ha poi montato la scena in modo da non far capire la conta su chi ricadesse.

È difficile far parte di una serie dove ci sono così tante scene piene di emozioni shockanti e doverci lavorare così tanto tempo e soprattutto convivere con un personaggio e un ruolo così intenso?

È stato difficile ma anche divertente, serie come The Walking Dead e Fear The Walking Dead portano la storia ad un livello di realtà molto amplificata, il compito difficile dell’attore è rimanere con i piedi per terra all’interno della storia. Alla fine tutto quello che fanno o che provano i nostri personaggi è amplificato, ed è questa la parte bella e difficile allo stesso tempo.

https://youtu.be/1hVwRd1r8Vs%20

Credi che all’interno di The Walking Dead la cosa peggiore e più cattiva non siano gli zombie ma piuttosto le persone? In fondo può considerarsi una serie tv sull’umanità e sulle sue sfaccettature.

Credo che gli essere umani siano i mostri peggiori che si possano incontrare.

Chiunque ha letto il fumetto sa bene che come Abraham sei perfetto, ma ti sarebbe piaciuto fare Negan?

Sì.

Al di fuori delle puntate di The Walking Dead che rapporto hai con gli altri attori?

Fra di noi siamo molto amici, una parte di noi vive ad Atlanta dove viene girato lo show ma la gran parte viene qui da altre città quindi quando vengono a lavorare qua stiamo tutti insieme come una grande famiglia.

Nella serie televisiva il momento della morte di Abraham è superato rispetto a quella del fumetto, se nell’ultima puntata non muore possiamo considerarlo momentaneamente salvo, come pensi che si possa evolvere il tuo personaggio?

Non si può essere sicuri che non sia proprio il mio personaggio ad essere morto, lo show funziona quando riesce a spezzare il cuore e ovviamente tutti quanti amiamo tutti i personaggi che sono di fronte a Negan in quel momento. L’unica cosa certa è che il vostro cuore si spezzerà.

Qual è o quali sono i personaggi a cui sei più affezionato di quelli morti fino ad ora nella serie?

Il primo personaggio a cui sono più affezionato è Shane (ndr: in questo caso si riferisce al personaggio del fumetto perché nello show non l’ha mai incontrato), il secondo è un personaggio che tutti amano ossia Hershel.

Quali possono essere le chiavi di lettura del telefilm? La morale può essere che per sopravvivere in quel mondo e in questo è fondamentale fare gruppo, stare insieme?

The Walking Dead è un esperimento sociale, quello che viene fuori da questa storia è che c’è sempre una speranza. Ti fa chiedere: ”se dovessi perdere tutto, cosa sarebbe importante per te? Come ricostruiresti? Per cosa varrebbe la pena vivere o uccidere?”. Devi rispondere a queste domande da solo, a casa, e ti rivelano che tipo di persona sei e dimostra che in fondo siamo tutti uguali, perché alla fine quello per cui vivremmo, moriremmo o combatteremo è la famiglia e la famiglia non è sempre composta dalle persone con le quali abbiamo legami di sangue, la famiglia sono le persone che ti sono vicine e con le quali condividi la tua vita.

Vincenzo Marino

Micheal Cudlitz