” La favola Mandragola si chiama/ la cagion voi vedrete/ nel recitarla, com’i’ m’indovino/ Non è il componitor di molta fama/ pur, se vo’ non ridete/ egli è contento di pagarvi il vino” [1]
Una pianta con poteri curativi, due scaltri amanti che si approfittano di un marito buontempone e l’amico di lui che funge da aiutante in campo. Questi ingredienti, mischiati insieme, hanno dato vita alla commedia più famosa di Machiavelli: la Mandragola.
L’edizione più antica risale al 1524, ma tuttora la Mandragola resta una storia contemporanea, intramontabile nel suo genere, ricca di brio e di un sottile gusto per la satira di costume.
La Mandragola: trama e personaggiÂ
C’è un giovane di nome Callimaco, perdutamente innamorato di una donna, sposata a un uomo che non ama ma non per questo meno devota ai suoi doveri coniugali così come le è stato sempre insegnato. Lucrezia viene dunque presentata come una moglie fedele e bellissima, ma dotata di grande senso pratico e capacissima di adattarsi alla mutevolezza delle cose.
Callimaco arde d’amore, ma lei appare incorruttibile, cosicché si rivolge a un certo Ligurio, da Machiavelli descritto come parassita che per vivere imbroglia la gente. Ricevuto un buon pagamento da parte Callimaco, non esita a tradire la fiducia del marito di Lucrezia, Nicia, facendo leva sul suo desiderio di paternità .
Nicia si convince, perciò, che sua moglie sarà feconda solo se berrà una pozione ricavata dall’erba di mandragola. Poiché ogni magia ha un prezzo, il primo uomo che si unirà a Lucrezia morirà . Come vittima sacrificale in nome di un bene maggiore viene scelto un garzone, alias Callimaco sotto mentite spoglie.

E se inizialmente Lucrezia non è per niente d’accordo con una soluzione così drastica e immorale, per non dire illegale, quando si ritrova nella camera da letto col garzonaccio e scopre che sotto sotto si nascondeva proprio Callimaco, finalmente si convince ad accettare il suo amore e gli si concede.
Il piano fila liscio come l’olio, e la storia si conclude con Nicia felice di ricevere in casa un così sincero amico come Callimaco, capace di liberare la sua famiglia dall’afflizione della sterilità . Da quel momento in poi marito, moglie e amante vivranno in sintonia sotto lo stesso tetto; una storia a lieto fine, dopotutto.
Machiavelli: paradigma del rinascimento
Possiamo dire tranquillamente che la stagione letteraria del cinquecento si apre con l’attività di un uomo che ne è diventato il simbolo per eccellenza: Niccolò Machiavelli ( 1469- 1527 ). Il suo impegno sia artistico sia politico, l’ha consacrato alla storia come un uomo molto intelligente e lungimirante, in grado di guardare al lato pratico delle cose talvolta seguendo non proprio la via maestra.
Quando si pensa al cinquecento italiano è il suo nome che brilla nell’opinione comune e, sebbene gli sia stata nel corso del tempo mossa una certa critica circa la sua filosofia utilitaristica, è innegabile che quest’ultima abbia inaugurato una nuova stagione politica, fondata sullo spirito d’iniziativa personale e votata all’interesse del bene comune, anche a scapito dei precetti morali.

L’uomo machiavellico è perciò il paradigma perfetto dello spirito cinquecentesco che, trovandosi a fare i conti con un’epoca di significativi cambiamenti politici e segnata anche da una certa violenza d’azione, deve basarsi solo sulla propria intelligenza e perché no, anche spregiudicatezza. A lui è stato pertanto affibbiato l’aforisma il fine giustifica i mezzi, un falso storico potremmo dire, in quanto Machiavelli non disse mai una cosa del genere, eppure perfettamente in linea col suo pensiero.
Satira di costume
La Mandragola è un esempio lampante di satira di costume, polemizzante con l’apparente incorruttibilità della società . Solo apparente, abbiamo visto, poiché la vita pone tutti noi di fronte al fatto compiuto, e Lucrezia ne sa qualcosa. Accettando quel piano di dubbia moralità , è scesa a compromessi con la vita; è riuscita a non soccombere e a trarre vantaggio dalla situazione, così come Callimaco ha realizzato il suo desiderio, incarnando la figura dell’homo faber.
Tutti i personaggi della commedia hanno ottenuto qualche vantaggio, persino Nicia.
Roberta FabozziÂ
Bibliografia
Storia della letteratura italiana, G. Ferroni, Einaudi
[1] La Mandragola, prologo vv 35- 40, Niccolò Machiavelli, Mondadori